La tavola come cuore, centro nevralgico attorno al quale si snodano storie di pittoreschi personaggi e di illustri personalità della storia narrate in una chiave decisamente insolita, racconti spesso imprevedibili tutti da gustare, tra cibo e potere, ricettari e civiltà. Cotto, crudo, fresco e conservato, viaggi e scambi culinari, il Paese di Cuccagna e le buone maniere: fatti e leggende in cui ritroviamo anche la nostra storia raccontata da Massimo Montanari attraverso la cucina e le pratiche gastronomiche.Da un'idea di Massimo Montanari e Danco Singer. Un podcast prodotto da Frame-Festival della Comunicazione per RaiPlay Sound
(durata 20 minuti)
Un testo letterario medievale mette a confronto il nobile Ivano, un eremita solitario e una bestia selvatica. Lo spunto consente di riflettere sul senso della cucina e della cottura del cibo come simboli dell'identità umana. Cuocere è simbolo di civiltà, non cuocere è simbolo di animalità, oppure di un "ritorno" al selvatico che può essere una raffinata scelta culturale.
(durata 24 minuti)
Un banchetto organizzato a Mantova nel 1655 in onore della regina Cristina di Svevia comincia in modo apparentemente modesto: una coppa di fragole al vino bianco. Solo che siamo nel mese di novembre. L'episodio fa riflettere sul tema della stagionalità e sull'antico desiderio di superarla: questo per secoli è stato privilegio di pochi, mentre ora è possibile a tutti e ha perduto significato.
(durata 17 minuti)
Nel 1536 un banchetto in onore dell'imperatore Carlo V è organizzato da Bartolomeo Scappi, cuoco di fama e autore del più importante ricettario italiano di età rinascimentale. Fra le centinaia di piatti serviti, uno è descritto in quel ricettario come frutto di un incontro fra Scappi e i pescatori del mercato. Si delineano in tal modo suggestivi rapporti fra cucina popolare e cucina di corte.
(durata 25 minuti)
Il racconto di un pranzo di nozze a Bologna nel 1487, alla corte dei Bentivoglio, ci aiuta a ricostruire le abitudini gastronomiche del tempo e i valori sociali e politici legati al cibo e al banchetto, strumento di rappresentazione del potere signorile in eventi conviviali che paiono assomigliare a recite teatrali.
(durata 24 minuti)
Un episodio della biografia di Francesco è lo spunto per parlare del legame, storicamente fondamentale, tra festa e cibo: ogni festa si celebra anzitutto col cibo, e il cibo è il primo modo per fare festa. A questa idea si incrociano le scelte e le regole che il mondo monastico medievale disegna attorno al cibo, intrecciando il tema della festa a quelli dell'astinenza e del digiuno.
(durata 32 minuti)
Il racconto di una cronaca medievale ci presenta Adelchi, lo sconfitto principe longobardo, intrufolarsi di nascosto alla tavola del vincitore Carlo Magno, per lanciargli un messaggio inquietante ostentando un appetito animalesco. È l'occasione per mostrare come la tavola, luogo ideale dell'amicizia, serva anche a rappresentare il suo contrario.
(durata 32 minuti)
Una storia comica, riportata da testi di età medievale e moderna: Dante Alighieri, invitato a pranzo dal re di Napoli Roberto d'Angiò, a tavola si comporta in modo strano dando da mangiare ai suoi vestiti, ungendoli di grasso e innaffiandoli di vino. Cosa avrà voluto dire con quel gesto bizzarro?
(durata 32 minuti)
Un luogo magico dove tutto è cibo, dove si può mangiare liberamente e senza sforzo alcuno. Un luogo che attraversa secoli di letteratura, dall'antichità a oggi, ed è profondamente sedimentato nell'immaginario collettivo. Lì si realizza il sogno della pancia piena, l'utopia per combattere la paura della fame.