IL BRONZO

Tema musicale consigliato: Ouverture dal Guglielmo Tell di G. Rossini

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Una mattina di tanti anni fa, sul Monte delle Fate e dei Folletti, la Fata Arcobaleno, Regina dei Colori, passeggiava nel giardino meditando su cosa doveva fare.

Erano diversi giorni che la Fata si svegliava e non ricordava cosa fare. Il Medico delle Fate aveva stabilito che era molto stanca, aveva creato tanti colori per tutti i bambini del Regno del Colore e adesso era affaticata; ma Arcobaleno non voleva riposare, aveva nella testa un frullio d’idee: le mancava ancora un colore, ma era stanca e non riusciva a concentrarsi.

Quindi passeggiando su e giù per il giardino cercava l’ispirazione.

Tutto a un tratto sblam!!!! sulla testa gli piombò una grossa succosa arancia di un bel colore arancione, ohi ohi cominciò a lamentarsi la Fata che disastro: tutto il suo cappello di cioccolata si era macchiato e adesso come poteva fare?

Decise quindi di togliersi il cappello e sedersi sull’erba e guardando il disastro capitato, cominciò a vedere una cosa strana: il succo dell’arancia stava sciogliendo la cioccolata e un nuovo colore si stava creando.

Era un colore particolare non arancio, non marrone scuro, ma pur restando scuro aveva pagliuzze dorate meravigliose: Arcobaleno intenta ad osservare la magia che si stava verificando non si accorse che era arrivato, per riposarsi in quel prato, il Folletto Scultore.

Visto che la Fata non lo salutava fu lui che le disse: “Ehi Arcobaleno, ma non mi saluti? Cosa stai facendo di così importante da non essere gentile come il solito?” “Oh scusami Folletto, ma sono intenta ad osservare una trasformazione di colori: guarda che meraviglia, il mio cappello di cioccolato marrone scuro si è sporcato con una bellissima arancia e adesso sta’ diventando di un colore meraviglioso, ma io non riesco a capire come posso chiamare questo colore, aiutami tu che hai tanta esperienza.”

Il Folletto cominciò ad osservare, ad assaggiare e le sue orecchie appuntite diventarono tutte rosse per la felicità: “Ma certo ecco il nome di questo colore BRONZO!!!!!”

Arcobaleno ascoltava il suono di questa parola e pensava che ricordava una immagine di forza e potenza: era il colore di due statue, appena create dal Folletto Scultore che erano nel giardino del Monte delle Fate.

Queste statue rappresentavano due guerrieri alti e forti e il materiale che lo scultore aveva usato per crearle, un metallo, anzi allora disse al Folletto Scultore: “Abbiamo un’altra scoperta: il Bronzo può essere il nome della lega con cui hai creato quelle meravigliose statue.” “Sei proprio una Fata BRAVISSIMA” disse il Folletto “questa lega preziosa si chiamerà BRONZO e le mie statue sicuramente resteranno così belle e possenti per sempre”.

Il Folletto, infatti, aveva ragione: quelle bellissime statue di guerrieri sono arrivate ai giorni nostri e adesso sono esposte in un museo nella Regione Calabria e tutti le conoscono come i “BRONZI DI RIACE”: ma questa è un’altra storia.

 

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