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Una nuvola piccola era sempre solitaria. Perché? Perché era nera e rimaneva sempre nera anche dopo la pioggia.
Quando il cielo si stressa, prima diventa scuro poi si alza il vento e tutte le nuvole si gonfiano e diventano nere, poi, come se si aprisse un rubinetto, dalle nuvole cade tanta pioggia. Quando la pioggia è finita le nuvole ritornano bianche come la panna e questo vuol dire che il cielo è tornato felice.
Malgrado tutti gli sforzi la nostra nuvola “Nerina”, pur scaricando la pioggia, restava sempre nera. Un giorno in cui era triste e solitaria andò dal vento e gli chiese: “Vento perché resto sempre nera e devo girovagare per il cielo a cercare un temporale?” Il vento, che si chiamava Eolo le rispose: “Eh Nerina, perché non corri forte come le altre nuvole e così resti sempre sola.” Nerina rispose: “Io vado forte, ma le altre nuvole sono antipatiche e colorate e visto che mi dicono che sono inutile non mi aspettano.”
Passarono i giorni e Nerina, sempre sola, si decise ad andare a chiedere consiglio al Re del Mare che si chiamava Poseidone.
Flusc Flusc “Signor Poseidone … posso farle una domanda?” Improvvisamente una grande onda nera si alzò dal mare e un grande Re con una spada luccicante uscì dalle acque: “Uff! Chi mi disturba nel mio sonno??” “Signor Re, sono Nerina una nuvola di colore nero, vorrei sapere perché sono di colore nero anche dopo che la pioggia è cessata.” Poseidone: “E per una domanda così sciocca tu disturbi il Re del Mare?” Slasch e con un forte schiaffo sull’acqua Poseidone bagnò Nerina che starnutendo se ne andò via e mentre se ne andava, Nerina sentiva il mare che borbottava: “Nera piccolina e maleducata: è certo che resterà di colore nero.”
Nerina allora tornò nel suo angoletto in cielo e cominciò a guardarsi intorno: solo azzurro e ancora azzurro e nessuna nuvola con cui fare un gioco o una chiacchiera.
Così Nerina cominciò a piangere piccole gocce di colore nero che piano piano cadevano su un balcone.
Era un balcone di una piccola casetta tutta colorata di giallo, verde, rosso, azzurro e tanti altri colori brillanti e meravigliosi, mancava solo il nero, la casa era abitata dalla Fatina Dipingina, quando la Fatina si affacciò al balcone vide che era tutto nero.
Subito si rivolse arrabbiata a Nerina ma poi pensò: “Ecco non volevo il colore nero perché non sapevo cosa farne, ma adesso vedo che il giallo con quella bolla nera è diventato un bel girasole; che le strisce azzurre con le strisce nere sono diventate una maglietta per i calciatori, che il verde con il nero è diventato un bellissimo albero dove nero è il tronco e verdi le foglie, ma allora anche il nero è un bel colore e molto utile.”
Felice per la sorpresa la nuvola Nerina, meravigliata di tanta felicità, cominciò a ridere tanto forte che improvvisamente diventò tutta bianca come un enorme piatto di panna e finalmente anche le altre nuvole la raggiunsero per sapere cosa era capitato e tutte rimasero colpite dalla magia che era stata creata.
La casetta della Fata Dipingina era un tripudio di colori, fiori, bandiere, magliette, dove il colore nero era insieme a tutti gli altri colori.