IL VERDE

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Una volta, due foglioline in un giorno d’inverno sperduto nel tempo, si incontrarono nel bel mezzo di una bufera e per difendersi dal freddo e dalla pioggia decisero di nascondersi in una fitta e oscura selva.

La foresta sembrava un luogo senza tempo, privo di vitalità, in cui apparentemente tutto taceva e solo di tanto in tanto pareva sentirsi la gelida voce del vento infiltrarsi fra i rami secchi.

In questa cupa atmosfera, le due foglioline, impaurite, pensavano di aver perduto ogni speranza di sopravvivenza.

Ma un bel giorno, fra i rami ancora secchi si presentarono gioiosi i raggi del sole, che pian piano, risvegliarono tutta la natura.

E così le impavide gemme illuminarono di verde smeraldo i rami degli alberi e le verdi corolle dei fiori si impreziosirono e divennero primavera.

Il verde acqua dei ruscelli si fece trasparente, anzi cristallino e divenne specchio e poi corrente, che a sua volta si trasformò in musica e poi in energia.

I prati addormentati si fecero erba viva, quell’erba che se calpestata segna il sentiero e se tagliata, con il suo profumo, consente a chi non vede di conoscere il colore verde.

In questo Paradiso Perduto non v’era più mistero, ma solo l’armonia che la natura sa concedere. Quell’armonia che rende lucente anche la verde pelle del serpente o il piumaggio di uno strano uccello esotico. Quell’armonia che diviene il respiro dell’Uomo e di tutte le creature viventi.

Le due foglioline, con la bellezza nel cuore, lasciarono il Paradiso Perduto per raccontare, con la voce del vento di primavera, la loro storia ricca di poesia e speranza: la storia del colore verde.