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C’era una volta, un famosissimo cuoco, soprannominato Vatel, che era stato incaricato dall’Imperatore d’Europa di preparare un piatto speciale, per accogliere il Re della Macedonia.
Il cuoco, che era solito sorprendere, si mise a pensare ed osservando una mela verde, che spiccava da una canestra di frutta, si lasciò ispirare e provò ad immaginare come sarebbe stata una composta di frutta nel Paradiso.
La mela, che era stata in Paradiso, gli suggerì di rivolgersi ai frutti di tutti i paesi del mondo, così da poter creare una varietà di sapori, che, se sapientemente uniti si sarebbero esaltati a vicenda.
Vatel allora contattò tutti i suoi amici cuochi in giro per il mondo, che gli inviarono la loro frutta preferita.
L’impervio viaggio della frutta iniziò: i datteri dalla Tunisia, le banane dal Camerun, il mango dall’Africa orientale, il cedro dal Libano, i frutti di bosco dal Montenegro si ritrovarono in una grande fruttiera ad attraversare il Mediterraneo, per giungere sulle accoglienti coste siciliane profumate di zagare ed arance, poi verso la Calabria con i suoi mandorli in fiore e poi lungo la costa sorrentina adornata di succosi limoni, per proseguire verso i più dolci frutti padani: le ciliegie, le pesche e le albicocche, fino alle noci, alle castagne ed ai nordici vigneti ricchi di grani d’uva rossa e bianca, per giungere tutti insieme sulla tavola del cuoco Vatel.
Ma il piatto non era completo mancavano l’ananas dal Brasile, la noce di cocco e la papaya dai Tropici, l’uva del deserto dalla Cina, il kiwi dalla Nuova Zelanda e tanti altri frutti che giunsero, vista la lontananza, appena in tempo per essere tagliuzzati, caramellati, frullati, inzuccherati ed indorati per la grande occasione.
Nella tavola dell’Imperatore d’Europa tutto era pronto, al Re della Macedonia venne presentato questo piatto speciale ricco di frutta, ma soprattutto ricco di differenti sapori ben integrati fra di loro.
La festa fu un successo e la macedonia divenne il piatto più degustato nell’Impero d’Europa.