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C’era una volta un povero contadino che non sapeva come sfamare la sua famiglia. Un giorno andò nel suo misero orto, dove ormai non cresceva più nulla. Ma quel giorno ebbe una sorpresa. Vide che nell’orticello qualcosa era cresciuto. Si trattava di una bella zucca, tonda e grossa come non se ne vedono tanto facilmente. Il fattore era tutto felice. Mentre cercava una carretta per trasportare l’ortaggio, udì una voce misteriosa: “Mi senti? Mi senti?” Il contadinello si guardò intorno, ma non vide nessuno. Però continuava a sentire la vocina: “Ehi tu, sono quaggiù!” “Chi sei?” chiese il nostro protagonista. “Mi chiamo Zucchetta e abito dentro la zucca. Se mi aiuterai ad uscire, esaudirò ogni tuo desiderio”.
L’agricoltore non se lo fece ripetere due volte. Prese un coltello, incise la parte superiore della zucca da dove uscì volando una Fatina arancione, la quale dalla gioia di essere libera non smetteva più di fare delle piroette nell’aria, proprio all’altezza dello sguardo del nostro amico. “Ebbene, come posso esserti utile?” gli chiese. “Sai sono tanto povero e non so cosa dare da mangiare ai miei famigliari”. La Fatina rispose: “Prendi questi semi di zucca. Ogni volta che avrai bisogno di danaro, non devi che afferrarne uno e soffiarci sopra”. Il colono ringraziò Zucchetta e se ne andò a casa.
Fu così che il giorno dopo colse un semino e ci alitò sopra. La semenza divenne, a sua volta, una zucca. Il contadino l’aprì e vi trovò tante monete d’oro. Da quel dì il coltivatore e la sua famiglia, non solo non soffrirono più la fame, ma si arricchirono a volontà.