OMBRELLI DA CORSA

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Un pagliaccio dal naso rosso e i capelli arancioni è seduto su uno sfondo blu, accanto alla scritta colorata di verde, viola e bianco "Il Pagliaccio Oreste in Ombrelli da corsa, il racconto di Oreste Valente". Indossa una giacca verde acceso e dei pantaloni verde scuro, entrambi con risvolti a righe bianche e rosse. In testa calza un cappellino verde dal quale spunta una margherita e al collo ha un grosso papillon verde a pois viola. Le grandi scarpe sono bianche e rosse.Ehi chi c’è? E che è?
Non sento nulla intorno a me,
Ma ci siete voi, amici ed eroi!
Hola. Olà...Buongiorno... e Buonasera.
Sono Pagliaccio Oreste, vi ricordate?

A milioni ce n’è nel mio mondo Pagliaccio
di storie da narrar. Siete pronti a seguirmi?
Vivo con i piedi per terra e la testa fra le nuvole
Venite con me nei miei mondi fatati per sognar!
Una nuova avventura vi aspetta.

Ecco con voi Oreste il Pagliaccio vicino o lontano,
felice e arrabbiato e a volte indignato
quello del quadro che hai disegnato,
quello che il Circo ha presentato,
si è avvicinato e ti sei spaventato...
Per cieli o per mari nei posti più belli
noi Clown ci arriviamo grazie agli ombrelli
Di stoffa, di piume sembrano uccelli.
Ne possediamo di ogni forma e colore
Costruiti da noi con tutto l'Amore.

Se sono vestito d'oro e d'argento,
Se cammino veloce o molto lento,
Se son trasparente oppure reale,
Porto un ombrello di foggia spaziale,
Che per volare veloce è l'ideale!

Se indosso una giacca di mille colori,
e con scarpe rotte cavalco la notte,
Un ombrello fosforescente ripara le botte
Di quei balordi che son sul cammino
E che vorrebbero spaccarmi il nasino!
Bello il mio ombrello, è così grande che sembra un castello,
amo anche il mio ombrellino, così giusto per ogni bambino,
Ma gli ombrelli più moderni che ci danno forza,
sono nascosti nella mia borsa.
Sono bionici e sono pazzeschi, noi li chiamiamo ombrelli da corsa!

Si vabbè ... che c'è? Ehm si... la metrica degli ultimi versi non è proprio regolare e poi... si... lo so... avete ragione voi!... forza non fa rima con borsa e corsa...
Forse dovevo dirvelo prima,
quanta fatica parlare in rima... Il pagliaccio Oreste, di spalle, vola nel cielo aggrappato ad un ombrello giallo e arancione, in tinta con marsina e pantaloni che indossa. Sulla schiena porta un altro ombrello, chiuso in un fodero rosso. Alla sua destra, anche Mary Poppins si libra nel cielo sorretta dal suo ombrello. Sotto di loro colline verdi su cui sono poggiati ombrelli aperti dai molti colori, montagne dalla cima innevata e grattaceli di una città, a destra; un mare blu con il sole che tramonta all'orizzonte, a sinistra. In mare un pagliaccio naviga su una zattera che usa un ombrello come vela. In cielo la nuvola Magenta ospita una casetta dal tetto rosso circondata da tanti ombrelli chiusi.

Viaggiare, viaggiare, viaggiare, una volta Clark Kent, o Superman, come voi lo chiamate mi ha chiesto: "Hey, amico, come fate voi Pagliacci a viaggiare così velocemente dal cielo alla terra, dalla terra al cielo? Da un continente all'altro? Siete più veloci della luce!" Eravamo nel Kansas di fronte a un bicchiere di whisky e risposi: "Abbiamo i famosi ombrelli da corsa!" Lui mi guardò attonito. Sempre negli USA regalai un ombrello bellissimo a Batman ma il suo nemico Pinguino, grande patito e collezionista di ombrelli, glielo rubò, attrezzandolo poi con armi e trucchi di vario tipo. È stato per anni l'ombrello più invidiato al mondo e anche spie russe e francesi lo hanno copiato e clonato dando vita a sofisticati ombrelli da corsa e da difesa che si trasformano anche in torce con luce speciale accecante!
Bando alle ciance, eccomi qui di fronte alla mia ricca collezione di ombrelli da corsa. Che belli!
Modello Lago Maggiore, Modello Samurai, modello Dioniso, modello Impero Romano, modello bizantino, modello Papa, modello Doge di Venezia... Lo vedete questo? Visto così sembra un ombrello normale, un'ombrella come dicono alcuni, un parasole, un parapioggia, un paracqua.
Tanti Pagliacci molto eleganti vogliono ombrelli da corsa in abbinamento con le scarpe e le valige. Per renderli veramente impenetrabili all'acqua e a ogni altra cosa, passo una volta al mese un unguento miracoloso e profumato prodotto dalle foche dell'Antartide. Nella mia collezione ve ne sono alcuni molto grandi che sembrano ombrelloni, altri piccolissimi utilizzati soprattutto dalle Signore Pagliacce anche per ripararsi dal sole e per non rovinare il delicato trucco Pagliaccio. Credo che il più bell'ombrello da corsa appartenga alla mia amica Mary Poppins. Per ben due volte mi ha portato in volo con lei e col suo ombrello magico sopra i cieli di Londra, nel 2018 e nel 1964 sfruttando le correnti del vento dell'Est...

Gli ombrelli da corsa sfruttano le leggi della fisica e si adattano a tutti i venti e a tutte le correnti del cielo, sfruttano l'energia eolica, come le pale, si trasformano in paracadute e se interviene qualche impaccio atmosferico diventano comode zattere fornite di ogni confort. Se tutti gli abitanti del mondo avessero a disposizione ombrelli da corsa, vivremmo tutti certamente un mondo migliore! Potremmo spostarci come più ci piace, potremmo conoscere il cielo e le sue nuvole abitate. Potremmo viaggiare, viaggiare, viaggiareeeee..... Se tutti possedessimo un ombrello da corsa non conosceremmo parole e concetti come emigrazione, immigrazione, inclusione, pregiudizio. Qualcuno mi ha detto che meglio dell'ombrello da corsa esiste soltanto il teletrasporto. Noi Pagliacci viaggiamo per gustare il momento del ritorno sulla nostra nuvola di residenza. Rientriamo a casa sempre più ricchi, magari più stanchi e più vecchi ma desiderosi di raccontare agli altri e di ascoltare i racconti degli altri e vedere quello che è cambiato.

A Lisbona in Portogallo viveva un signore molto silenzioso e sempre triste. Aveva per amico soltanto me, Pagliaccio Oreste, quando arrivava una volta l'anno il Circo in città, ci incontravamo nella sua buia cameretta che di colpo diventava set di avventure meravigliose. Raccontavo a Pessoa, così si chiamava quel signore, di come fosse bello conoscer il mondo, passare del tempo con amici che abitano sugli Appennini o sulle Ande, gli decantavo la meraviglia di gustare i sapori più nuovi, dolci, salati, acidi, liquidi, solidi... "Ho capito una cosa frequentandoti, - disse Pessoa -ogni viaggio si prepara e si sogna, si vive... poi si ricorda e si racconta. I viaggi sono i viaggiatori, "i viaggiATTORI" e i loro "INCONTRI". Viaggiare è dunque una condizione, uno stato d'animo centrale nel percorso di ogni essere vivente. Si fermò un attimo, versò qualche goccia di Porto in un bicchierino di cristallo piccolo e reso opaco dal tempo, assaporó questo nettare antico come il mondo e concluse, quasi sorridendo: "Oppure si viaggia come viaggio io, stando comodamente seduto in poltrona leggendo un libro, alla mia scrivania in ufficio, appuntando itinerari misteriosi, andando a teatro e al cinema, o ascoltando una voce come me adesso. Sono sempre affascinato dai tuoi racconti!".

Navi...aliscafi...automobili....aerei...elicotteri...mongolfiere...sottoma rini... treni...taxi...metropolitane...ecco lì una bicicletta... e una ciclette... Ma meglio di tutti l'ombrello da corsa... vorrei davvero che lo provaste anche voi amici. Sceglietene uno dei miei... Dunque in piedi, puntate in alto il vostro ombrello da corsa, contate tre secondi... uno , due, tre. Apritelo. Respiro profondo e viaaa... Per viaggiare servono fantasia e... Coraggio... Siete pronti? Ci siete?...Partiamo? VE L'HO GIÀ DETTO: LIBERIAMO LA MENTE DAL PREGIUDIZIO... allacciate le cinture... Ultima raccomandazione: TENIAMOCI FORTE E LASCIAMOCI ANDARE CON DOLCEZZA! Evvvaiii... Alla prossima amici...SIGLAAA !!!

 

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