RE POMODORO

Racconto di Paola Mazza
tema musicale consigliato L'Estate di A. Vivaldi

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C'era una volta, una Regina ultra centenaria, che, nel governare si era sempre distinta per la sua grande saggezza, ma vista ormai l'età avanzata e l'assenza di figli a cui lasciare il proprio Regno, un giorno, decise di proclamare un bando per trovare un degno erede.

La cosa non era semplice, infatti per ambire all'importante incarico era necessario stupire la Regina con un dono speciale ed esclusivo.

Di lì a poco iniziò una vera e propria corsa al titolo.

Ci fu chi portò in dono dalla Cina la seta più pura, chi dalla Indie il misterioso incenso, chi dalla Birmania gli zaffiri, chi dal Sud Africa i pungenti diamanti, chi, ancora, dagli abissi marini le pregiatissime perle, chi osò perfino la polvere di Luna, chi si sbizzarrì preparando fragranze di fiori di loto ed orchidee, chi scelse infine una cascata d'oro zecchino.

Tutti i pretendenti al trono avevano pensato di soddisfare il gusto personale della Regina, ma al Regno ed ai suoi abitanti non ci aveva pensato proprio nessuno. Nonostante tutti questi bellissimi e preziosissimi regali, la Regina era molto preoccupata, perché non era stata colpita da alcun partecipante, ma un giorno, quasi allo scadere del termine del bando, si presentò, al suo cospetto, un giovane navigatore, proveniente dalle lontane Americhe, che le portò in dono un semplice frutto della terra, simile ad un pomo.

La Regina rimase piuttosto stupita, ma decise di ascoltare le ragioni del giovane, che aveva osato presentarsi con tanta leggerezza.

Il giovane disse che il dono non era offensivo, in esso vi era racchiuso un profondo sentimento.

Innanzitutto, l'ortaggio era sferico come il pianeta Terra, nasceva verde come il Creato e grazie alla forza del Sole ed alla energia della Natura sarebbe maturato diventando rosso, come l'amore, la passione ed il fuoco della vita.

Il suo profumo ricordava la laboriosità e la fatica dell'Uomo, la sua fragranza la bontà e la bellezza della condivisione, la sua polpa, così succosa, era una vera propria linfa vitale per la crescita dell'Umanità.

Insomma, anche se questo dono era un semplice ortaggio, era davvero speciale e racchiudeva in sé tutti quei valori che la Regina aveva trasmesso al suo popolo. Sua Altezza Reale, dopo aver a lungo ascoltato le intenzioni di tutti i pretendenti al trono, si ritirò nelle proprie stanze per riflettere, poco dopo uscì portando con sé lo scettro e la corona, si avvicinò al giovane navigatore, gli consegnò lo scettro di successore al trono, posando invece la corona nel cesto in cui era riposto questo insolito ortaggio, che da quel momento prese il nome di pomodoro.

Passarono i secoli ed il pomodoro divenne sempre più gustoso riempiendo di colore i piatti di tutto il mondo.

Così un giorno, lungo le rive del fiume Taro, venne creato il "Museo del Pomodoro" che narra di storie lontane e vicine, ma soprattutto della solarità che questo ortaggio sa portare in tavola e nel cuore di chi lo assaggia.

 

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