di Guido Barlozzetti
Sanremo fa Settanta e già sarebbe una notizia. Il Festival stupisce per la longevità e si ripresenta con la conduzione di Amadeus, la corte delle co-conduttrici, i Campioni, le Nuove Proposte, le Giurie... Insomma, tutto il bagaglio di consuetudini a cui ci abituato e con l’ambizione, anche quest’anno, di rigenerare un repertorio e di riunire ancora una volta davanti alla televisione il grande pubblico nazionale e popolare.
Quest’anno una grande novità: il Festival raddoppia e si mette in scena in modo da poter coinvolgere il pubblico dei sordi e quello dei ciechi e degli ipovedenti. Per i primi, oltre agli ormai consolidati sottotitoli, una versione parallela, Sanremo Live LIS; per i secondi un puntuale lavoro di audiodescrizione di tutte le serate.
Un fiore all’occhiello per il servizio pubblico che si impegna in un progetto innovativo, in modo da assicurare un’offerta adeguata. Sarà il primo festival veramente inclusivo e accessibile.
Il Festival
Un conduttore nuovo sale sul palcoscenico del Teatro Ariston: Amadeus. Il pubblico lo conosce, lui affronta la prova forte dell’esperienza di televisione di musica leggera e consapevole di quanto lo attendano al varco, perché il Festival non solo è la vetrina delle canzoni, ma anche un rito in cui tutto viene a caricarsi di un significato al quadrato, un ospite non è solo un ospite, e così un cantante, una canzone, una battuta... tutto viene sovresposto e diventa un pretesto per discorsi, giudizi e, soprattutto, polemiche in cui entrano aspetti e punti di vista che poco avrebbero a che fare con una manifestazione canora. Ma Sanremo è Sanremo, secondo la tautologia di pippobaudiana memoria e, dunque, è la sua taglia oversize, il pallone che si gonfia del suo riverbero mediatico a spostarlo nella dimensione di un evento che, inevitabilmente, convoglia su di sé attenzioni e preoccupazioni, sguardi interessati che possono andare - e vanno - dalla politica al costume.
E così torna ogni anno il gioco che non finisce mai di essere stucchevole del vedere/non vedere, con tutto il gioco delle parti, lo vedo ma non lo dico, non lo vedo ma poi un’occhiata, magari sì... lo vedo ma intanto faccio altro…
Amadeus è anche il direttore artistico, dunque su di lui ricadono le scelte del programma e, in particolare, delle canzoni. Si presenta con una compagnia tutta al femminile, che gli ha già procurato bacchettate fin troppo esagitate e si distribuisce sulle diverse serate: Laura Chimenti, Antonella Clerici, Emma D’Aquino, Rula Jebreal, Diletta Leotta, Francesca Sofia Novello, Georgina Rodriguez, Sabrina Salerno, Alketa Vejsu e, nella serata finale, Mara Venier.
Due sezioni: i 24 Campioni (Achille Lauro, Alberto Urso, Anastasio, Bugo e Morgan, Diodato, Elettra Lamborghini, Elodie, Enrico Nigiotti, Giordana Angi, Irene Grandi, Junior Cally, Le Vibrazioni, Levante, Marco Masini, Michele Zarrillo, Paolo Jannacci, Piero Pelù, Pinguini Tattici Nucleari, Rancore, Raphael Gualazzi, Riki, Rita Pavone e Tosca) e 8 Nuove Proposte (Eugenio in Via Di Gioia, Fadi, Fasma, Gabriella Martinelli e Lula, Leo Gassmann, Marco Sentieri, Matteo Faustini e Tecla Insolia).
Le serate: nella prima 12 Campioni, votati dalla giuria demoscopica, e 4 Nuove Proposte, a coppie di due, con sfida diretta e voto ancora della giuria demoscopica; seconda serata: stesso schema della prima con gli altri 12 Campioni e i le 4 restanti Nuove Proposte; terza serata: i 24 Campioni con brani storici di Sanremo, vota l’orchestra; quarta serata: i 24 Campioni con i propri brani, voto della Sala Stampa, e le 4 Nuove Proposte con scontri a eliminazione e vincitore finale; ultima serata: esibizione dei 24 Campioni e voto ripartito tra giuria demoscopica, Sala Stampa e Televoto.
Tra gli ospiti annunciati Roberto Benigni, Fiorello, Lewis Capaldi, Tiziano Ferro, il cast de La mia banda suona il pop e quello de Gli anni più belli, Massimo Ranieri Mika, Al Bano e Romina Power, Gente de Zona, Johnny Dorelli, Paolo Palumbo con Kumalibre e Andrea Cutri, e la reunion de I ricchi e poveri.
Insomma, il programma è pronto, lo spettacolo al via, l’attesta sta finendo e il sipario va ad alzarsi sul Teatro Ariston. Chi vuole può prepararsi a un tempo pieno televisivo sul Festival.
Sanremo per sordi, ciechi e ipovedenti
Una grande novità, nello spirito del servizio pubblico e del Contratto di Servizio della Rai sull’accessibilità dell’offerta, affianca le cinque serate del Festival con un potenziamento delle attività di comunicazione intralinguistica per sordi, ciechi e ipovedenti.
Per il pubblico dei sordi va in scena un vero e proprio Festival parallelo, Sanremo Live LIS. Un progetto con la direzione artistica di Laura Santarelli, costruito in modo da coinvolgere nella diretta dello spettacolo, su un canale dedicato di Rai Play.
Tutto avviene a Roma, nello studio virtuale di Via Teulada a cura di Rai Pubblica Utilità. Performer con meno di trent’anni, di cui due sordi, debitamente selezionati da Rai Casting per la loro padronanza della Lingua dei Segni Italiana (LIS), interpreteranno in contemporanea con Sanremo tutte le canzoni e le esibizioni dei cantanti.
Un’operazione tecnica e artistica: tradurranno il testo e lo accompagneranno con una performance del corpo, quanto più possibile vicina allo spirito e al ritmo della canzone.
Il lavoro di preparazione è stato lungo e accurato. Lo studio virtuale consente di visualizzare le immagini che arrivano dal Festival con le esibizioni dei performer/Lis. Dunque, si è cercato di mettere a punto tutti gli aspetti di un lavoro estremamente complesso che deve tenere insieme le riprese e la regia, la scenografia, le posizioni dei performer, i costumi e, naturalmente, la scaletta del programma.
Tutto verrà tradotto nella Lingua dei Segni, le parti non cantate saranno rese dagli interpreti LIS del Tg1, in particolare Massimiliano Mondello impersonerà Amadeus.
Tutte e cinque le serate saranno interamente sottotitolate, in diretta dallo studio di produzione sottotitoli di Saxa Rubra, dalla squadra dei sottotitolisti Rai coadiuvata da esperte stenotipiste, affinché anche gli eventuali imprevisti fuori scaletta possano essere fedelmente riportati al pubblico dei sordi. Un servizio che rappresenta ormai una bella consuetudine per la gran parte della programmazione delle reti generaliste Rai, al quale viene dedicata una ancor più grande cura da parte dei professionisti che lo svolgono in occasione dei grandi eventi come Sanremo. La collaborazione con i consulenti musicali per garantire un costante flusso di informazioni riguardanti i testi delle canzoni degli ospiti e dei cantanti in gara, nonché le prove delle performance, e un notevole lavoro preparatorio su scaletta e copioni consentono di sottotitolare in diretta oltre quattro ore di show.
E per la prima volta nella storia del Servizio Pubblico gli audiodescrittori e speaker della Rai consentiranno a tutti i ciechi e ipovedenti la totale fruibilità del Festival, descrivendone la manifestazione in diretta, avvalendosi di un lavoro preparatorio che prevede un accurato studio di ogni dettaglio della location, della scenografia, dei costumi, dei personaggi e della scaletta del programma. L’audiodescrizione sarà attiva sul Digitale Terrestre.
Non mancherà la copertura radiofonica dell’evento grazie a Radio2 e la possibilità di seguire in streaming il Festival su RaiPlay. Per tutti i dettagli su Sanremo 2020 accessibile, consulta l’apposita sezione.
Mentre l’edizione numero 70 ci stupisce con le sue novità, non smettiamo di ricordare i fatti e i personaggi che hanno caratterizzato la storia del Festival della Canzone Italiana grazie al prezioso e inesauribile archivio di RadioRai.
Quello che Sanremo ha rappresentato in questi sette decenni di musica e televisione è stato oggetto di approfondimento di molte rubriche della web radio Rai Techetè.
Le storie della musica racconta magistralmente i primi vent’anni del Festiva di Sanremo riproponendo il programma Sanremo: Una leggenda in forma di canzone, nel quale si compie un viaggio nella storia del Festival, dal Salone delle Feste del Casino al Teatro Ariston.
In Molto rumore per Sanremo Elisabetta Malantrucco sottolinea come il Festival sia diventato, ed è tuttora, oltre che una grande competizione canora, un fenomeno di costume che ha influenzato il paese.
Ma il cuore del Festival sono le canzoni. Con Prima Classificata, riascoltiamo le storie e gli aneddoti di tutte le canzoni che si sono aggiudicate la competizione canora nel corso degli anni.
Il Festival è anche un fenomeno di comunicazione, e questo è reso possibile dai giornalisti che lo seguono da sempre con eccezionale attenzione. Sala Stampa ricostruisce gli anni della Sala Stampa di Sanremo dal 1953 al 1991 attraverso le interviste realizzate dai nomi di punta della storica Redazione giornalistica Rai.
Imperdibile, poi, l’irriverente sguardo su Sanremo di Pezzi da 90 di Radio2, che raccoglie il meglio (e il peggio) capitato nelle passate edizioni.
Un omaggio al Festival di Sanremo lo ha realizzato anche Rai Easy Web, attraverso una puntata dell’Opera Multimediale C’era una volta in onda, dal titolo: Cronache da Sanremo.