VITE E FATTI MEMORABILI (ALMENO PER ORA)

VITE E FATTI MEMORABILI (ALMENO PER ORA)

L’avventura degli Europei di calcio

di Guido Barlozzetti

 

L’Europa gioca a calcio, fino all’11 luglio, quando a Londra si terrà la finale nel glorioso stadio di Wembley. È l’edizione numero 16 del massimo torneo calcistico europeo per squadre nazionali, nato nel 1960 da un’idea di un dirigente sportivo francese, Henri Delaunay, e organizzato ogni quattro anni sotto l’egida dell’Uefa (Union of European Football Associations).

Ha preso il via venerdì 11 giugno a Roma, allo Stadio Olimpico, finalmente riaperto al pubblico, 16.000 in tutto gli spettatori ammessi, dopo la clausura forzata dovuta al lockdown. Un inizio entusiasmante per la squadra italiana che ha battuto per 3 a 0 la Turchia.

Il campionato che si tiene ogni quattro anni - nel 2028 toccherà a Roma - nel tempo si è andato via via allargando per quanto riguarda il numero delle squadre, dalla scorsa edizione si è passati a 24 riunite in sei gironi di qualificazione. Nessuna squadra europea ha mai partecipato a tutte le edizioni, in testa la Germania con 13 partecipazioni e che dal 1972 si è sempre qualificata alla fase finale. Dieci vincitori finora, tre volte dalla Germania e dalla Spagna, due dalla Francia una da Unione Sovietica, Italia, Cecoslovacchia, Paesi Bassi, Danimarca, Grecia e Portogallo. Avventurosa la vittoria italiana del 1968, sancita da un sorteggio negli spogliatoi dello Stadio Olimpico.

Il trofeo che viene assegnato si intitola ufficialmente Coppa Henri Dealaunay, in onore appunto del promotore, è in argento puro, pesa 12 chili ed è alto 60 cm. È un’edizione importante, per tanti motivi, perché si sta uscendo dall’emergenza, questa edizione doveva svolgersi lo scorso anno, perché comunque lo sport e il calcio in particolare sono un elemento di coesione nell’immaginario e nella cultura dell’Europa, perché il calcio stesso sta attraversando una fase assai delicata ed ha la necessità di rivedere la sua organizzazione e il rapporto fondamentale tra l’aspetto più mercantile e la passione dei tifosi che ne costituisce la base della credibilità.

Le vicende di questi ultimi anni, in particolare con l’ingresso potente e onnivoro delle televisioni, hanno accresciuto il valore economico del gioco ma al tempo stesso hanno innescato dinamiche che hanno portato a una lievitazione dei costi, In particolare nella compravendita dei giocatori e nell’ammontare dei loro contratti, con effetti molto negativi sui bilanci delle squadre.

L’aspro contenzioso tra l’Uefa e i top club europei sulla questione della Superlega - edizione separata di un campionato alternativo alla Champions - testimonia di una profonda difficoltà e di quanto sia necessario intervenire sull’assetto complessivo di uno sport che rischia di vedere compromesso il futuro. Tornando alla competizione, le due prime classificate di ogni girone parteciperanno agli ottavi di finale insieme alle quattro che hanno ottenuto il miglior punteggio.

Le sedi dei gironi sono a Roma e Baku, a San Pietroburgo e Copenhagen, Amsterdam e Bucarest, Londra e Glasgow, Siviglia e San Pietroburgo, Monaco di Baviera e Budapest. Le teste di serie sono Belgio, Italia, Inghilterra, Germania, Spagna, e Ucraina. Nella seconda fascia Francia, Polonia, Svizzera, Croazia, Paesi Bassi e Russia.

Nel tempo, grazie anche alla copertura mediatica, il campionato europeo ha raccolto sempre più l’interesse degli spettatori ed è diventato una grande vetrina su cui si affrontano i grandi campioni, le stelle che poi sono elemento decisivo del fascino del pallone.

Cristiano Ronaldo, ormai all’ultimo palcoscenico di una carriera strepitosa tra l’altro al vertice dei cannonieri, 9 gol come Michel Platini, la potenza prorompente di Mbappé e poi Harry Kane, Lukaku, Lewandoski e Karim Benzema, sono alcuni degli “eroi” che si vanno a confrontare. Sarà per un caso, ma molti si ritrovano in un girone di ferro con Francia, Germania e Portogallo. Saranno ovviamente le partite a decidere e anche a mettere in mostra accanto ai talenti più conosciuti le qualità dei giovani che vogliono salire sul palcoscenico continentale.

L’Italia? Non ha stelle di prima grandezza, ma è una squadra bene organizzata e con un livello medio-alto di qualità. L’esordio è stato assai positivo e sotto la guida di Mancini promette di andare avanti.

 

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