di Guido Barlozzetti
Istituita dalla Convenzione delle Nazioni Unite e dalla Commissione Europea, si svolge il 3 dicembre la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. Un’occasione che, lungi da una ritualità, vuole richiamare l’attenzione collettiva su una condizione che tocca la dignità stessa della persona e dunque la necessità di rimuovere tutto ciò che ostacola, a qualunque livello, l’esercizio di diritti universali e inalienabili.
A Roma, al Teatro Ghione, una proposta forte e provocatoria sul piano della comunicazione: l’opera Notre Dame de Paris con le musiche di Riccardo Cocciante in versione LIS per non udenti e con audiodescrizione per non vedenti.
Per capire l’importanza della manifestazione è sufficiente ricordare che solo nel nostro Paese sono più di 4.6 milioni le persone che vivono con una disabilità e che nel mondo si toccano i 650 milioni, circa il 10% della popolazione mondiale.
È altrettanto importante sottolineare che in Italia più di un terzo di chi è colpito da disabilità vive da solo, un dato che nella fascia d’età superiore ai 65 anni sale a oltre il 42%. E, ancora, una persona su cinque dichiara di avere problemi in almeno una delle operazioni della normalità quotidiana, come rispondere al telefono, prendere farmaci, fare la spesa, preparare un pasto, gestire le questioni economiche, a cominciare da un semplice pagamento.
E’ bene richiamare l’attenzione su questa realtà e, dunque, avere consapevolezza non solo della scala quantitativa di un fenomeno sociale, ma anche del modo in cui tanti sono costretti a vivere una condizione di disagio.
Uno studio dell’Istat spiega che in Italia sono circa 190mila le persone affette da disabilità alla vista e all’udito, sovente associate a difficoltà sul piano motorio, intellettivo e neurologico. Per tanti uscire da casa diventa impossibile e il risultato è un isolamento che riguarda anche gli affetti.
Questi dati confermano che, nonostante dichiarazioni di principio e raccomandazioni, c’è ancora tanto da fare.
Ricordiamo che la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità è stata indetta dall’ONU quasi quarant’anni fa, nel 1981, proprio con l’obiettivo di salvaguardare i diritti dei disabili e promuovere il miglioramento della loro condizione.
Nel 2006 ancora le Nazioni Unite hanno approvato una Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità, il primo grande trattato sui diritti umani del nuovo millennio. Alla base, il presupposto della dignità e dell’uguaglianza/inalienabilità dei diritti e il riconoscimento che la disabilità “è un concetto in evoluzione e che la disabilità è il risultato dell’interazione tra persone con minorazioni e barriere attitudinali ed ambientali, che impedisce la loro piena ed efficace partecipazione nella società su una base di parità con gli altri”.
L’obiettivo: “promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro inerente dignità”, precisando che nel concetto di disabilità rientrano tutte “le minorazioni fisiche, mentali, intellettuali e sensoriali a lungo termine”.
Corollari: non discriminazione, partecipazione e inclusione, accessibilità, parità tra uomini e donne, rispetto per lo sviluppo delle capacità dei bambini disabili. Obblighi per chi sottoscrive di rimuovere tutti gli ostacoli in tutti gli ambiti, istruzione, sanità, giustizia, lavoro, livello di vita, partecipazione alla vita politica e pubblica, alla vita culturale, al tempo libero e allo sport.
La Convenzione è stata adottata da 192 paesi, firmata da 126, ratificata da 40 tra cui, nel 2009, l’Italia che si è impegnata a renderla esecutiva, aggiungendo l’istituzione di un Osservatorio sulla Condizione delle Persone con Disabilità volto appunto ad applicare la Convenzione e a promuovere un programma d’azione (previsto in quel momento in termini di biennalità) per promuovere diritti e integrazione.
Ancora nel 2015 l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, dunque nella cornice di un cambiamento che riguarda il clima, l’energia e la stessa vita sulla Terra, ribadisce il principio che “nessuno sia lasciato indietro” e riconferma tutti gli obiettivi della Convenzione.
Infine, nel 2017 il Parlamento Europeo ha votato una Risoluzione sull’attuazione della Strategia Europea sulla Disabilità, adottata nel 2019, per rendere effettiva la Convenzione Onu.
La Giornata è dunque un momento di sensibilizzazione e l’occasione per un rilancio forte degli interventi e dei programmi. In Italia, il coordinamento delle tante iniziative è svolto dal Mibact, il Ministero dei beni e delle attività culturali.
A Roma va segnalata, con il coordinamento del Disability Pride Italia, un’iniziativa di cultura accessibile proposta dall’Accademia Europea Sordi-Onlus: al Teatro Ghione la proiezione su schermo dello spettacolo Notre Dame de Paris, ispirato all’omonimo romanzo di Victor Hugo, nella versione prodotta da David Zard, con le musiche di Riccardo Cocciante e il libretto italiano di Pasquale Panella, andata in scena all’Arena di Verona. A video la sottotitolazione a cura di Rai Pubblica Utilità, mentre sul palco altrettanti artisti interpretano i personaggi dello spettacolo nella LIS-Lingua Italiana dei Segni, con un effetto di tridimensionalità: immagini e suoni sullo schermo, gli attori/LIS sul palco. Presente anche l’audiodescrizione per non vedenti, sempre a cura di Rai Pubblica Utilità: una voce narrante, udibile attraverso cuffie wireless consegnate agli spettatori ciechi e ipovedenti (che potranno portare in sala i cani-guida), descrive scene, personaggi, costumi e colori per consentire a “tutti” una piena fruizione dello spettacolo.