Un film “sporco”, tra commedia e dramma, La svolta di Riccardo Antonaroli viene presentato fuori concorso alla edizione 39 del Torino Film Festival e di cui Rai Pubblica Utilità ha curato l’audiodescrizione proprio in occasione della presentazione al citato Festival.
Per Riccardo Antonaroli è l’esordio nel lungometraggio, dopo un corto - Cani di razza - in cui raccontava del cinismo con cui due registi di scorti sfruttano una condizione di disabilità pur di raggiungere il successo.
La svolta si rifà a un antenato illustre, Il sorpasso di Dino Risi, film emblematico della commedia all’italiana e di una stagione, i Sessanta, del nostro paese. Non è un riferimento casuale perché il manifesto del film fa bella mostra di sé in casa di uno dei due protagonisti e perché il tema è lo stesso, il confronto fra due caratteri e due visioni della vita. Per questo, il film si proclama “un road movie da fermo”. In effetti, mentre quel capolavoro metteva in scena il viaggio tra l’inarrestabile e vitale Bruno/Vittorio Gassman e il timido e incerto Roberto/Jean-Louis Trintignant, La svolta si svolge in un appartamento torinese, ma con due protagonisti che si rifanno proprio a quella tipologia di coppia e alle differenze che la connotano.
Così, troviamo Ludovico/Brando Pacetto che si è rintanato nella casa della nonna, timoroso del mondo di fuori. È un disegnatore di fumetti di talento ma come tanti della sua età non ha risolto problema dell’identità e del rapporto con il mondo e con gli altri.
Succede che Jack/Andrea Lattanzi compia una rapina e che il colpo finisca male. Jack, a differenza di Ludovico, è determinato e duro, un conquistatore compulsivo e un piccolo criminale che però stavolta ha fatto male i conti perché il colpo lo ha fatto ai danni di un killer che sguinzaglia i suoi ceffi e non vede l’ora di vendicarsi.
Insomma, il film procede su un doppio binario, da un lato l’incontro tra Ludovico e Jack che, di fronte al pericolo, non trova di meglio che rifugiarsi con una borsa piena di soldi in casa del primo, dall’altro, la minaccia incombente della vendetta.
Non è semplice il contatto fra i due, ma gradualmente scopriranno di avere una comune condizione di smarrimento e fragilità, la solitudine, e capiranno di dover mettere insieme i loro vuoti, per avviare quel processo di consapevolezza che gli consentirà di affrontare il confronto con il killer e soprattutto la vita.
La svolta racconta quindi di un confronto psicologico che è anche un percorso iniziatico, e snoda al tempo stesso un filo thriller. Antonaroli mixa i due versanti e lo fa nella chiave di una commedia che non nasconde i momenti drammatici, così come le situazioni comiche.
Sul piano visivo, il film privilegia la camera a mano e le inquadrature sporche, evitando formalismi sul piano della confezione.
Le musiche sono di Michele Braga, già autore per i fratelli Mainetti, Sidney Sibilia, Carlo Verdone e Edoardo Falcone. Un brano è stato scritto e interpretato dal rapper romano Carl Brave.
Il film è stato girato in una casa del quartiere romano della Garbatella ed è prodotto da Rodeo Drive, Life Cinema con Rai cinema.