Moda e Bellezza


 

 

Profumi

La profumeria romana di età imperiale è molto specializzata.
La lavorazione degli estratti profumati avviene in quest'epoca per spremitura e macerazione e non per distillazione (il cui principio è di derivazione araba e viene applicato in Occidente solo a partire dal IX secolo).
Si procede da una base oleosa costituita da semplice olio di oliva o da succo d'uva acerba nella quale sono macerate le sostanze profumate e i coloranti.
Alcuni esempi di profumi antichi:

Il Rhodium - essenza derivata dai petali di rosa;
Il Mirtum-laurum - estratto dal lauro e dal mirto;
Melinon - derivato dalle mele cotogne;
Iasminum - essenza estratta dal gelsomino.

Le profumerie più rinomate si trovano presso Palestrina, Capua, Napoli mentre Roma funge da centro di smistamento delle spezie e delle erbe aromatiche provenienti da Alessandria di Egitto.

I profumi hanno un costo assai elevato.
Si pensi che nel I secolo d.C. una libbra di profumo viene venduta per più di 400 denari... Chiaramente si tratta di un impiego di ricchezze o, se vogliamo, di uno spreco di beni che vanno in fumo... dunque pro fumo, come arguisce Plinio il Vecchio... da cui la nascita del termine...
Sempre da indicazioni di Plinio ma anche di Discoride sappiamo che i vanitosi romani prediligono le profumazioni intense e dal tono dolciastro... tali presumibilmente da coprire odori molto forti.
I profumi infatti vengono impiegati, oltre che sulla persona, anche per gli ambienti... e si può immaginare il loro uso per ingannare l'olfatto in modo da coprire fetori di fogne, stalle o di sangue sparso nelle arene.

 

 

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