Il Legato Caio - Cronache, gesta e virtù nell'antica Roma : Aruspici

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Giano

Divinità romana sulla cui origine gli storici delle religioni sono molto divisi.
Alcuni lo fanno di origine Scita, altri lo ritengono originario del Nord della Tessaglia, altri ancora lo considerano figlio di Apollo e di Creusa, figlia di Eretteo, Re di Atene.
Divenuto adulto, Giano organizza una flotta e sbarca in Italia, dove fa diverse conquiste e fonda una città che, dal suo nome, viene chiamata Gianicolo.
Tutte queste origini sono oscure e confuse.
Ma la leggenda lo fa regnare nel Lazio fin dai primi anni.
Saturno, cacciato dal cielo, si rifugia da Giano.
Per riconoscenza, Saturno lo dota di una rara prudenza che rende ai suoi occhi il passato e il futuro sempre presenti.
Questo dono è simbolicamente espresso dalla rappresentazione bifronte dei due volti girati in senso contrario, uno che guarda al passato e l'altro nella direzione opposta.
Il regno di Giano è pacifico e per questo motivo lo si considera come il dio della pace.
Il re Numa gli edifica un tempio che resta aperto in tempo di guerra e chiude in tempo di pace.
Il tempio rimane chiuso solo sotto Numa e, a intervalli, durante la sovranità di Augusto.
Ovidio dice che Giano presenta un doppio volto perché esercita il suo potere sul cielo e sul mare, come sulla terra.
Egli presiede le porte del cielo e le controlla da Oriente a Occidente.
E' sovente rappresentato con una chiave e una verga fra le mani, a simboleggiare la guardia delle porte (in latino, januae).
Nelle sue statue si riscontra a volte la cifra 300 sulla mano destra e 65 sulla sinistra, a indicare la misura dell'anno.
L'invocazione a Giano è generalmente la prima nella cerimonia di un sacrificio.
Sulle medaglie raffiguranti Giano si nota spesso una nave o semplicemente una prua, in memoria dell'arrivo di Saturno in Italia su di un vascello.
Il mese di gennaio (januarius) è a lui consacrato.

 

 

 

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