Durante la seconda guerra punica si definisce il sistema monetario romano. Il pezzo principale è il denario d'argento che pesa inizialmente poco più di 4 grammi.
Sul dritto e sul rovescio della moneta vi sono raffigurazioni costanti come, ad esempio, i ritratti di magistrati o altri personaggi politici, divenendo in tal modo mezzo di propaganda.
Il denario ha come sottomultipli il quinario e il sesterzio. A questi si aggiungono i sottomultipli in bronzo che sono le monete di più ampia circolazione.
Ma in seguito alle conquiste, confluisce una grande quantità di argento sicché si dà maggiore impulso alla coniazione con una nuova moneta: il vittoriato, pari a tre quarti di denario.
Di conseguenza, la moneta in bronzo diventa sempre meno usuale.
Lo stipendio militare è pagato in monete d'argento.
L'affermazione del denario si svolge nelle azioni militari al punto da far diventare questa moneta l'unica circolante nel bacino Mediterraneo.
Infatti, commercianti greci, romani e italici fanno scambi e affari in sonanti denari.
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