La Battaglia di Hastings

[Racconto di Paola Manoni]


ascolta l'audioracconto [ascolta l'audioracconto]
durata 25 minuti - Credits

Parla Gyrth:

Noi Anglosassoni, secondo i libri di storia dovremmo essere gente dal carattere barbaro, con una rozzezza appena mitigata dalla conquista normanna della nostra isola britannica che, prima della battaglia svoltasi ad Hastings, era governata da mio fratello Aroldo.
I libri di storia sono pieni di parole. Contengono un tanto di verità, un tanto di menzogna e anche un tanto di silenzio perché tacciono su molte cose.
Per questo voglio darvi la cronaca dei fatti della battaglia vissuta dalla parte della nostra gente.
14 ottobre 1066: mi alzo molto presto e non so se sarà la mia ultima alba.
Siamo tutti lì, sul campo: il sovrano, i condottieri e i soldati semplici.
Il mio compagno d'armi Leofwin si preoccupa di prepararmi una colazione.
Aroldo chiama a rapporto i capi dei Fyrd e degli Housecarle.
Nel nostro esercito i Fyrd costituiscono la milizia popolare, assoldata per l'occasione di una battaglia.
Gli Housecarle sono invece la guardia del corpo del re e dei nobili, formata dai capifamiglia: è un piccolo esercito permanente, mantenuto a spese dello Stato.
Finisco di mangiare e seguo preoccupato la conversazione di mio fratello Aroldo coi militari.
I Normanni sono migliaia e noi non possiamo competere numericamente. Possiamo solo contare sulla conoscenza del nostro territorio.

 

 Link all'immagine in bianco e nero per epilettici  Link all'immagine con colori virati per ipovedenti
Immagine di re Aroldo (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Si vede il re affacciato a mezzo busto tra i merli del suo castello. La sua figura è autorevole, ammantata da un mantello fucsia che si agita al vento, come il drappo che, dietro di lui sulla destra, sventola su di una torretta. Con la mano sinistra tiene lo scettro. Una corona gli cinge il capo. Sullo sfondo, un cielo diurno con il passaggio di un uccello. Particolare della torretta su cui sventola una bandiera fucsia e dello scettro del re.Particolare del volto barbuto di re Aroldo, del mantello e dell'uccello che vola in cielo.
 Paroliere  Trama e ordito  Banchetti  Giostre e tornei  Officina delle essenze  Personaggi epici e storici  Voci del bosco
 


Il capo dei Fyrd pensa che la battaglia potrà essere per noi un vero massacro:
la truppa è stremata e teme che a nulla sia valsa la vittoria sui vichinghi, riportata a Nord dell'Isola, se ora la nazione perirà a Sud, qui ad Hastings!
Leofwin, sembra non seguire questi discorsi ma fruga nella sua bisaccia e tira fuori una pergamena su cui è tracciata una pianta della zona.
Ha disegnato la mappa che servirà a guidare le manovre militari della battaglia...
Ci dice anche di sapere che i Normanni hanno portato cavalli nella pancia delle loro navi, sapendo che noi ne siamo sprovvisti.
I due capi militari sbiancano in volto: non sapevano tutto questo...
Aroldo conferma: il nemico ha una cavalleria attrezzata.
I cavalli sono ferrati sotto gli zoccoli e i cavalieri hanno staffe solide con cui potranno tenersi più facilmente in sella.
Sentite queste notizie dico che abbiamo solo un'unica possibilità: asserragliarci sull'altura che vedo disegnata sulla mappa di Leofwin.
Ci sistemiamo come stabilito su un costone alto circa cinquecento metri con un pronunciato declivio. Solo su un pendio la cavalleria normanna potrà tentare di inerpicarsi... così che possiamo controllare tutti i fianchi inaccessibili ai cavalli e avere dunque un più equo corpo a corpo di fanteria.
Su questi lati sistemiamo i Fyrd.
I ragazzi formano subito un muro di lance e di scudi lungo una dozzina di file.
Nella parte centrale, dove presumibilmente ci attendiamo l'attacco principale, sistemiamo invece gli Housecarle che sono equipaggiati e armati molto meglio della milizia popolare.
Alle nove in punto è tutto pronto e gli stendardi di mio fratello, i cosiddetti Dragone del Wessex e il Fighting man, sventolano sulle due schiere.
Guglielmo, al di là del torrente Asten, dispone i suoi uomini.
Lo schieramento normanno è imponente.
Sull'ala sinistra vi sono i Bretoni del conte Alano di Bretagna, al centro i Normanni e sulla destra i mercenari francesi.
Tre blocchi dunque, ognuno dei quali ulteriormente suddiviso in tre file: la prima di arcieri, la seconda di fanti e infine la terza di cavalieri.
Aroldo decide di attendere la loro prima mossa: vuole vedere i movimenti della cavalleria non appena gli arcieri inizieranno a tirare le loro frecce.
La prima cosa che percepisco è l'avanzare deciso dello stendardo papale, l'insegna sotto la quale combatte Guglielmo.
Parte poi un fittissimo lancio di frecce che vengono scoccate dal basso verso l'alto.
Quale magnifica sorpresa per noi: vediamo che le frecce tornano indietro... siamo troppo in alto!
Allora Guglielmo tenta di aggirarci... e il terreno con le sue numerose asperità ci aiuta perché la loro avanzata è lentissima.
Incito dunque i Fyrd a farsi sotto.
Giavellotti e asce sassoni partono all'attacco. Penetrano le cotte e si puntano sugli scudi di legno.

 

 Link all'immagine in bianco e nero per epilettici  Link all'immagine con colori virati per ipovedenti
Immagine di tre imbarcazioni normanne in mare (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Le tre imbarcazioni di legno sono spinte dalla forza propulsiva dalle vele latine, tutte colorate e gonfie di vento. Procedono ad andatura di poppa. Le vediamo di prua che termina, al pulpito, con una decorazione a forma di corno. Il mare è mosso da piccole onde con frangenti. Particolare di un'imbarcazione.Particolare di un'imbarcazione.
 Paroliere  Trama e ordito  Banchetti  Giostre e tornei  Officina delle essenze  Personaggi epici e storici  Voci del bosco
 


Il momento è favorevole per attaccare l'ala sinistra!
Aroldo comanda la truppa che con foga si getta sui Bretoni.
In preda al panico questi fuggono disordinatamente, dandoci una sensazione esaltata di successo.
I Normanni mantengono postazioni molto disordinate mentre noi, ancora sull'altura, rimaniamo compatti.
Ma commettiamo un errore irreparabile.
La battaglia ci insegna, purtroppo senza appello, che non si deve mai cantare vittoria. Finché un'azione non è davvero conclusa non se ne possono conoscere gli esiti: è sufficiente un solo passo falso, fosse anche l'ultimo, a determinare il fallimento, la morte, un obiettivo mancato.
Guglielmo mette in atto un'idea geniale che decreta la nostra fine.
Ordina ai suoi fanti una finta ritirata... e i nostri... cosa fanno?
Come è di costume sassone istintivamente li inseguono e dunque buona parte della truppa perde la postazione della collina.
Ma quando tutti scendono, ecco che partono i cavalieri normanni i quali falciano letteralmente la nostra fanteria.
L'ala destra dei Fyrd viene travolta, muoiono quasi in massa.
Aroldo non riesce a restare indifferente al massacro e parte di corsa in loro soccorso.
Leofwin gli urla di non muoversi ma è troppo tardi.
Una freccia spiovente lo colpisce in un occhio e crolla in ginocchio, a terra.
L'onda brutale della violenza normanna si abbatte sui nostri soldati, scioccati dalla perdita del re.

 

 Link all'immagine in bianco e nero per epilettici  Link all'immagine con colori virati per ipovedenti
Immagine di alcune creature fatate (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Si vede un corteo di unicorni su cui viaggiano delle creature fatate. Attraversano una soglia segnata da due alte rocce alla cui sommità vi sono, su di un lato una guardia e sull'altro un castello arroccato. Sullo sfondo, una notte limpida e stellata. Particolare della guardia, in figura intera. La vediamo rivoltata; tiene con la mano sinistra una lunga lancia.Particolare del corteo di creature fatate.
 Paroliere  Trama e ordito  Banchetti  Giostre e tornei  Officina delle essenze  Personaggi epici e storici  Voci del bosco
 


Due mesi dopo, il giorno di Natale per l'esattezza, Guglielmo viene incoronato re d'Inghilterra a Westminster.
E inizia un nuovo corso della storia che condizionerà le sorti dell'intera Europa.
Cosa sarebbe accaduto, infatti, se avesse vinto Aroldo?
Ad esempio il sovrano inglese e i suoi successori non avrebbero avuto possedimenti al di là della Manica e pertanto non sarebbe avvenuta, secoli dopo, la terribile Guerra dei Cent'anni.
Ma l'esito della Battaglia di Hastings arriva ai posteri anche attraverso un fatto curioso: per molti anni, fino a non molto tempo fa, un anonimo ha pubblicato un necrologio sul Times, ogni 14 ottobre, in ricordo di Aroldo quale ultimo re anglosassone d'Inghilterra... quale esempio di lealtà anglosassone!

 

 

 

 

 Torna al menù del racconto  Torna al sommario