Giovanna, analfabeta e figlia di contadini, nacque il 6 gennaio 1412 da Jacques d'Arc e Isabelle Romée, nel villaggio di Domrèmy, nella contea di Bar, sulla riva sinistra della Mosa.
Tre i suoi fratelli maggiori: Jacques, Jean e Pierre.
A tredici anni, seguendo ciò che sostenne essere una voce divina, si convinse che Dio l'avesse scelta per salvare la Francia, dilaniata dalla Guerra dei Cent'anni.
Nel 1429 si propose alla Corte di Carlo VII.
In modo sensazionale, il re le accordò di guidare un esercito che andava a Orléans, messa sotto assedio dall'esercito di Enrico VI.
I francesi, forse affascinati dalla fede e dal fervore della Pulzella d'Orléans, (così l'appellarono i contemporanei) giocarono il tutto per tutto: tra maggio e luglio riuscirono a liberare la città, presero Jargeau, batterono i nemici a Patay.
L'armata di Giovanna fu in grado di liberare la Valle della Loira.
Gli inglesi furono obbligati a lasciare Troyes, Chalon e Reims e in quest'ultima città, grazie a Giovanna, Carlo VII venne incoronato re.
Ma dopo questo exploit, il re e la Corte abbandonarono Giovanna che invano combatté sotto le mura di Parigi, rimanendo ferita.
Mentre la diffidenza della Corte nei suoi confronti cresceva, nella primavera del 1430 Giovanna decise di difendere Compiègne dagli Anglo-Borgognoni.
Qui però cadde nelle mani di Giovanni di Lussemburgo il quale la cedette come bottino di guerra agli Inglesi.
La Corona francese se ne lavò completamente le mani e Giovanna venne portata a Rouen davanti a un tribunale di ecclesiastico.
Nel 1431 fu condannata come eretica e, come tale, destinata al rogo.
Giovanna rimane il simbolo dell'amore patriottico e dell'unità della Francia.
Riabilitata dalla Chiesa Cattolica, Giovanna d'Arco fu canonizzata nel 1920.
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