Note in Rete

[Racconto di Giovanna Gra]

 



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durata 11 minuti - Credits



Internet.
Una rete di contatti, inevitabili buchi fra le code dei nostri mouse.
Internet, un universo di parole, virgole e titoli, stili e puntini.

Ma Internet è anche un'immensa prateria dove cavalcano libere le note.
Dove le voci si perdono ben confezionate in lunghi reportage o in discorsi confusi e parole a vanvera...
Dove le conversazioni s'intrecciano in estese, noiose, imperdibili notizie.
Dove i TG si susseguono inanellando notizie flash e ultim'ora.
E ancora, cinema e concerti, canzoni cantate a squarciagola, testi sussurrati in locali fumosi.

Là, oltre la rete, al confine fra il digitale e il suono, scalpitano e corrono i formati audio.

Nella rete, allegra ma non troppo o decisamente beat, scalpita la musica con il suo esercito di strumenti, note, accordi, incisi, jingle, scie e strascichi.
La musica, ragazzi!
Un altro mondo, un'altra visione.
Sì, lo penso.
E, se lo penso, lo voglio dire:
la musica è l'unica cosa che mi restituisce lo sguardo su un mondo solo mio.
Corro, volo... ma soprattutto vedo!
E' un'esperienza magnifica l'effetto della musica sul pensiero.
Fra le visioni, non sempre aderenti alla realtà, di un ragazzo non vedente come me.

Io vivo di MP3.
Sono il mio pane.
Ne consumo a iosa, ne ascolto di più!
a ognuno è legato un ricordo, una voce, un sospiro, un odore.

Mmhh... sento un silenzio perplesso.
Ok, lo prendo al volo e proseguo in qualche altra noiosa, ma utile spiegazione.
Di file audio ne esistono diversi:
Tutti utili, tutti pronti per essere strizzati, decompressi, ascoltati.
Tutti fedelissimi, tutti impeccabili.

Io sono molto esigente.
Sapete, ho un udito molto raffinato e non mi piace ascoltare musica scadente.
Perché la melodia è un discorso complesso.
E a me piacciono i discorsi complessi.
Mi piace ascoltare i timbri degli strumenti.
Adoro disegnare nella mia testa l'andamento della linea melodica...

E poi... e poi... seguirla piano nei crescendo, nei toni e nei suoi picchi di forza!
Signori... è poesia!

Poesia è il silenzio.
La musica è anche silenzio.

Amo le attese per ascoltare gli incisi e le semifrasi che li ricamano insieme.
Amo le frasi musicali, amo le risposte positive o negative...
Ah, che siano... sempre in musica, s'intende!

A tal proposito voglio segnalarvi l'università di Padova.
Ragazzi, stiamo parlando di un ateneo che ha un'antichissima tradizione circa l'educazione musicale dei non vedenti e in merito alla produzione di testi musicali in braille!
E utile!
Lo dico perché mi è giunta notizia che i ragazzi e le ragazze non vedenti che intendono dedicarsi alla musica stanno diminuendo... e questo è inaccettabile!
Fra l'altro come molti di voi sapranno, Louis Braille ha dedicato la sua attenzione anche alla musica.
Creando un sistema della notazione classica chiamato Musica del Braille.

Perché so tutte queste cose?
Perché il mio sogno è imparare a suonare la chitarra!
Immagino spessissimo di averne una fra le mani e di sperticarmi in potenti assolo danzando fra i tetti di questa città...

Mi piace ascoltare la musica e pensare a una ragazza...
Ehm... beh, la conoscete, è... è Emily!
Quando la penso sono con lei e spesso, fra i miei pensieri, se non suono, balliamo!
Fantastico!
Ogni tanto mi diverto anche a farle delle dediche.
Certo che lo posso fare!
Una delle cose più belle che ci permette la rete, è collegarci con qualsiasi radio del mondo e dedicare tutte le canzoni che circolano per l'universo.
Fico, no?

Posso cantarle il mio amore da ogni luogo.
Posso essere ovunque e arrivare a lei.

Eh, già, radiofonicamente parlando, possiamo collegarci con tutto il Pianeta...
Lo sapevate?
In un attimo, fluttuando nell'infinito, possiamo intercettare qua e là stazioni radio virtuali che trasmettono per la rete nella rete.
Possiamo sintonizzarci e restare in ascolto, qui o dall'altra parte del globo.

Ma il vero viaggio è creare delle playlist.
Di cosa si tratta?
Degli elenchi delle vostre canzoni preferite.

Io credo di essere stato ovunque, grazie alle mie playlist.
Grazie alle mie raccolte ho imparato a volare fra castelli e palazzi, fra vicoli di città estranee.
Praterie di nulla e di vuoto.
Abissi di allegria e canyon di metafore.
Vado veloce con la mia musica e spesso mi trascino in un posto che adoro:
un immenso prato di idee pronte a essere colte come tante margherite!

Volo fra la gente, fra le mani della mia ragazza...
E amo atterrare lentamente sopra le città.
Sfiorare con la pancia i prati senza mai mettere piede a terra...

In effetti, raramente metto i piedi per terra quando smanetto fra brani e autori... diciamo che atterro solo per caricare nuovi file.

Sono sicuro che con un po' di pratica diventerete degli esperti come me.
E se arriverete a vantare una biblioteca ben nutrita, come la mia, vi orienterete a vostro piacimento in un... mare di bella musica!

Mi tornano in mente le parole di mio nonno, quando gli chiedevo di descrivermi un famoso quadro di Picasso:
Il chitarrista cieco.
E' un olio su tela, oggi presso l'Art Institute di Chicago.
"L'uomo è raccolto sulla sua chitarra...", mi diceva, "...in un atto che sembra profondamente intimo.
Assomiglia a un bambino che sta per nascere..."
Poi lo sentivo sospirare e aggiungere:
"Ma forse è la potenza del sentimento che lo lega alla musica a dargli quella posa così plastica."
Mi piaceva quella descrizione, perché io mi immaginavo proprio così il giorno che avrei imparato a suonare.

E quindi...
Quindi voglio salutarvi parlando di Jeff.
Norman Jeff Healey, un ragazzo canadese, ma soprattutto un grande chitarrista.
Jeff era un chitarrista non vedente e aveva un modo di suonare tutto suo.
E' stato un mito per me!
Purtroppo non è più fra noi, ma io lo voglio ricordare come me lo hanno sempre descritto tutti:
con la sua stratocaster distesa sulle sue ginocchia, la mano sinistra intenta a giocare con tutte le corde per dare vita alle sue bent notes.
Se volete vedere il modo curioso in cui era abituato a suonare, se volete ascoltare ancora un po' della sua musica, potere digitare il suo nome su YouTube.
Non ve ne pentirete!
Ragazzi, alla prossima, spero di esservi stato un po' utile e molto, molto di compagnia!
Sempre vostro, Li.

 

 

 

 

 

 

 

 

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