Narcy e Io




[Racconto di Giovanna Gra]


Ve lo devo dire ragazzi, oggi non sto più nella pelle!
Eccomi qui, sono Eleonora e se qualcuno passa per via dei Daini 7, mi può vedere dalla vetrina della libreria del nonno.
Sono quella seduta alla cassa che ogni tanto pigia sul cellullare e chiede l'ora alla sintesi vocale.
Ho perso la vista a causa di un incidente, ma me la cavo molto bene e mi ritengo una ragazza disinvolta e autosufficiente.
Consulto tanto spesso l'ora perché sto aspettando il nonno che deve rientrare dalla spesa.
Ieri il grande vecchio mi ha annunciato una seduta che ha definito decisamente solenne.
Che seduta?
Beh, penso ve lo ricordiate, ma per tutti coloro che hanno perso le coordinate... rinfresco la memoria:
io e il nonno ci raccontiamo molte storie e... beh, in realtà è lui che le racconta, io me le immagino.
Anzi, le vivo e le vivo veramente.
Non ci credete?
Sì che ci credete!
Ho anche ricevuto qualche vostra mail in merito...
Comunque, il piano di oggi è un'idea che spacca davvero, per questo non vedo l'ora che il nonno ritorni.
Sapete cosa mi ha promesso?
Ha promesso di raccontarmi la storia di Narciso, un dio famosissimo.
Potete capire la mia eccitazione!
Incontrare un dio così mega non è da tutti giorni.

Mentre cerco d'ingannare l'attesa perlustrando la scrivania dove sono seduta, sento un suono caro alle mie orecchie:
la campanella del negozio.
"Nonno sei tu?", domando.
"Sì, sono io tesoro!", rimbalza la sua voce affettuosa.
"Meno male, perché non sto più nella pelle per ascoltare la tua storia."
Un silenzio e un lungo sospiro mi dicono che il nonno ha qualche perplessità.
E infatti, dopo qualche minuto, butta lì un:
"Tu lo sai che tutta questa aspettativa è mal riposta, vero?",
C'è una lieve apprensione nella sua voce.
"Perché?", domando.
"Perché fra tutti gli dei che potevi incontrare mi hai chiesto di raccontarti quello più difficile. Attualissimo, per carità ma il più...", esita qualche istante in cerca della parola giusta, poi dai suoi mugugni capisco che l'ha trovata ma non ritiene opportuno riferirla, "...beh , insomma, quello che voglio dirti è che potresti essere delusa da questo giovanotto, ecco tutto."
"Però dicono che sia bellissimo, anzi il più bello!", osservo ridendo.
"Eh, sì, questo è molto probabile.
Ecco, vedi?
Senza saperlo mi hai detto il vero motivo per cui attendi con tanta trepidazione quest'incontro."
Arriccio il naso.
Il nonno mi mette sempre in difficoltà quando fa lo psicologo.
In verità è da quando lo conosco che si diverte a provocare le mie reazioni, e vince anche facile.
La cosa che mi piace, però, è che poi mi spiega tutto, quindi domando:
"Allora, quale sarebbe il vero motivo?",
"Eh, no, tesoro, prima andiamo a conoscere il tuo Narciso, poi parliamo dei veri motivi per cui vuoi incontrarlo."
"Un po' di suspense?",
"Si, un po' di suspense...", risponde lui gorgogliando.

"Dunque, dunque, dunque... vediamo un po' in quale pagina si nasconde il bel Narciso...", borbotta il nonno sfogliando il libro che ha fra le mani.
"Dai nonno, sbrigati!", lo incalzo mordendo il freno.
"Certo, certo, hai ragione.
E allora... ecco qua", annuncia aprendo la pagina.
Quindi si schiarisce la voce...

Uno strano prurito sul naso e apro gli occhi.
Accidenti, l'attesa è stata così lunga che mi sono addormentata.
Ma, cavolo, il nonno dov'è?
Mi stropiccio gli occhi, mi guardo intorno e...
...E ci vedo!
Allora capisco: il nonno deve aver incominciato a raccontare la sua storia.
Eh, sì, nelle sue storie io vedo benissimo, infatti non mi scappa il tripudio di colori metallici che il magnifico esemplare di libellula mi sta facendo scintillare sotto il naso.

È lei ad avermi svegliato!

Che meraviglia!
A dirla tutta quest'esemplare non sembra nemmeno parente degli Odonati.
A proposito, sapete perché la libellula si chiama così?
Perché quando vola tiene le ali orizzontali come una bilancia, infatti il suo nome comune deriva da libra che, in latino, significa proprio bilancia.
Ma tant'è, questa libellula è talmente bella e sgargiante che, più che un insetto, sembra una spilla concepita da un super designer.

Ma... aspettate... ora che mi guardo intorno, è tutto terribilmente... tempestato di cose luccicanti!
Sì, insomma, qui i fili d'erba sono verdi di strass, le libellule sembrano dei solitari in cerca di mani dove posarsi e le spighe di grano sembrano tutte d'oro lucidato.
E poco più giù, udite, udite, c'è un laghetto meraviglioso che bagna una sabbia dorata con lievi ondine spumeggianti color zaffiro.

Ragazzi, sarà mica il Paradiso?

Naaaa!
Mi dico subito che il Paradiso non può essere così vistosamente glamour.
Insomma, non è da Paradiso questa natura pralinata da semole di zirconi!
Poi, improvvisamente, mi torna in mente l'idea del nonno, cioè quella d'introdurmi nel mondo di Narciso.
Ma non c'è tempo per le riflessioni, anche perché, da qualche secondo, un telefono dorato squilla istericamente abbandonato su un roccia.
"Arrivo, arrivo!", esclama un giovane emergendo da una folta distesa di fulva e rigogliosa erba medica.
Il tipo m'intercetta, mi guarda, mi sorride con il sorriso più strepitoso che abbia mai visto e, entusiasta, mi dice:
"Ciao splendida fanciulla dall'aria sperduta!",
"Ciao!", rispondo io molto stupita dalla sua cordialità.
"Io sono Narciso, Narcy per gli amici.
E tu?",
"Io sono Eleonora", rispondo offrendogli timidamente la mano.
Noto che la sua mano ha un anello per ogni dito.
Poi, il mitico Narcy risponde sbuffando al telefono:
"Pa'?
Sì, sì, sono appena uscito.
No pa', per oggi ho dato: un tuffo e via!
Eh, sì pà, sono stufo d'immergermi.
E poi l'umidità rovina i capelli... ma sì che va bene.
Sì, sì, è tiepida giusta... piacevolissima... sei un genio, pa'."
Chiude il telefono sbuffando ancora una volta, mi guarda e dice:
"Terribile essere il figlio di una divinità fluviale... non lo auguro a nessuno."


"Perché?", domando ridendo.
"Sai qual è la sua unica fissazione?
"No",
"Le Ninfe!",
"E tua madre che dice?",
"Oh, niente... anche mia madre è una ninfa... ma ora sono separati, quindi...."
"Oh, mi spiace.
Ma non capisco cosa c'entri l'acqua con...", accenno, morendo di curiosità.
"Ma... sei connessa?", domanda lui con un birignao un po' snob.
"Beh no, adesso no", rispondo spaesata, mostrando il mio scassatissimo portatile.
Lui rimane interdetto per una manciata di secondi e poi scoppia in una grande risata.
"Ma nooooooo, sei connessa è un modo per chiedere se sei presente, hai capito?
Cioè, insomma, lo sanno tutti qui che un dio fluviale rimorchia le ninfe con l'acqua!",
"Ah, ecco...", mugugno un po' diffidente, poi aggiungo, " ...ma, scusa... qui dove?
Insomma, dove siamo qui?",
"Non ci posso credere!", esclama Narcy allibito, "Ma allora tu devi essere sbarcata con Ulisse!",
"Con Ulisse?!", domando sorpresa.
"Ma sì, lui porta sempre qualche hipster dai suoi viaggi.
Da dove vieni?
Dall'aldilà del mondo?
E soprattutto: chi sei?"
"Sono Eleonora, te l'ho già detto.
E, no, non sono una hipster, né tantomeno la compagna di Ulisse.
Ma diciamo che, sì, vengo dall'aldilà del mondo."
"Ah, io penso sempre che la vita oltre le Colonne dev'essere davvero cool.
Ho ragione baby?",
"Boh... beh, dipende, a volte sì, è davvero cool, altre volte meno... ma invece qui come ve la cavate a... dove hai detto che siamo?",
"Olimpo", ripete lui orgogliosissimo, "e questo è il fiume di mio padre Cefiso.
"Quello di prima al telefono?", chiedo distratta mentre esplodo dalla felicità per poter posare i piedi sulla sabbia dorata degli dei.
"Seee, seeee... quello che rompe per sapere se la temperatura dell'acqua va bene, proprio lui.
Che c'è... ridi... mi prendi in giro?", domanda sospettoso.
"No, no, figurati... Io prenderti in giro?
Non mi permetterei mai... è che... sembri un po' troppo polemico con il tuo vecchio", osservo.
"Embè, se uno non vuole capire...", ammicca.
"Cosa?", domando.
"Ma che le sue ninfe non se lo filano più perché si comporta come mi' nonno!
E, bada, non è vecchio perché, come tutti gli dei, ha più di cent'anni.
È vecchio perché ha... ha dei modi vecchi!"
"Mah", osservo, "a me sembra carino uno che si preoccupa della temperatura dell'acqua, visto che le ninfe devono fare il bagno.
Perché immagino sia per quello, no?",
"Sì, sì, è per quello.
Ma alle ninfe di oggi non frega più niente dell'acqua.
Ci son migliaia di cose nuove cose che stanno invadendo la street", conclude annoiato.
"Per esempio?", domando io.


"Per esempio il prêt à porter di Bacco, le borse di Dioniso, i profumi di Hermes... insomma, oggi una ninfa si fa incantare da queste cose, non dal fatto di stare a bagnomaria nell'ansa di un fiume!"
"Beh, però un bagnetto caldo...", azzardo io.
"Ah, va beh...", commenta Narcy scandalizzato, "ora capisco perché indossi quella gonnellina che fa tanto high school!"
"Scusa", chiedo perplessa.
"Ok, baby, breaking beauty... ci sei? Mi ascolti?"
"Sì, certo, certo."
"Sarà, ma non mi sembri tanto connessa baby, non mi pare che tu sia minimamente informata su cosa sta invadendo la street e questo è molto, molto grave alla tua età."
Sto per intervenire ma lui mi precede.
"Vogliamo parlare di SPA?
Vuoi un body scrub al caffè?
Un po' di polvere di diamante per le rughe?
Un massaggio al silicio per le zone critiche?
Se vuoi tutto questo è ok, ci sono e resto sintonizzato.
Ma il bagnuccio fra le alghette di mio padre no, eh?"
Il suo tono da so tutto io sta incominciando a darmi sui nervi e mi accingo a controbattere con solidi argomenti.
Anche perché forse ho capito il tipo, ed è un tipo che non mi piace.
"Senti, Narcy, posso dirti una cosa in amicizia?", domando.
"Se me lo chiedi te lo concedo, cara.
Hai molti like sulla tua pagina?"
"No, non sei connesso... non stavo parlando di Facebook ma di un consiglio spassionato da amica."
Lui gorgoglia sghignazzando e mi autorizza.
"Dai, forza, svelami il tuo message in a bottle!"
Sono sbigottita ma vado avanti.
"Ecco, Narcy, mi sembri un po' troppo... come dire... fatuo?", domando cauta.
"Fatuo io?", chiede lui, preso alla sprovvista.
"Pochino...", ammetto titubante.
"Ma certo cara.
Io sono il principe della fatuità e della bellezza, nonché il figlio di un dio e di una ninfa, cioè, come si dice oggi, figlio di celebs e quindi naturalmente un fashionista...
Sono deliziosamente effimero, raccolgo like a manciate, inanello follower su follower e cerco, come posso, d'ispirare tutta la mia vita alla TV.
Io vivo per l'entertainement, per questo faccio tendenza."
Mi guarda soddisfatto e conclude:
"E spero che tu stia prendendo appunti, cara."
"Appunti?!", domando sbigottita fratto scandalizzata.
"Non volevi conoscermi?", chiede
"Beh, sì...",
"E allora!
Sto dando il meglio di me, ergo, ti consiglio di prendere appunti."
"Mhh... d'accordo", rispondo un po' perplessa.
Lui mi osserva mentre estraggo dallo zainetto carta e matita e, appena son pronta, attacca.
"E comunque, sono uno che ama il flusso libero della community globale senza etichette ma, accidenti, tengo alla forma!"
"Tengo... alla... forma...", ripeto sottovoce scrivendo mentre lui continua il suo egocentrico sproloquio.
"Forse è a causa della mia infanzia bio, o forse perché come dio devo sempre mantenere alto il profilo social ma anche quello pubblico..."
"Non fa una piega...", commento e lui prosegue...
"...Comunque", e cerca di sbirciare sul mio taccuino, "... è ufficiale baby, devo dirtelo."
"Cosa?", chiedo sperando che mi riveli qualche gossip su Giove o Mercurio.
"Una vera breaking beauty:il taglio di quest'inverno sarà ancora il caschetto."
Mi inserisco nel suo monologo.


"E anche Artemide...", ma lui non mi fa finire e prosegue "Naaaa... lascia stare Artemide, io sono il vero cool hunter!
Lei è solo hunter e, se permetti, di una cacciatrice trucida che vive nel bosco a noi non interessa niente."
"Beh, però è sempre a contatto con la natura e la natura fa bio.
E poi è la dea della caccia."
"Ma quest'anno la caccia non è trendy", ribatte spietato.
"Caccia... non... trendy", ripeto sottovoce prendendo nota, poi chiedo:
"E, per la cronaca, cos'è un cool hunter?",
"Uno che individua le cose trendy prima che diventino trendy... of course."
Se l'avessi saputo, avrei fatto un corso d'inglese accelerato prima d'incontrarlo, penso fra me.
"A proposito di dee...", continuo io, "immagino che Venere sia quella più..."
"In pelliccia?", ride sguaiato, "Beh, sicuramente... e comunque è quella che ha il brand più forte in quanto a bellezza.
Però, però... ti devo rivelare un fatto scandaloso, e da lei proprio non me l'aspettavo..."
"Cioè ?"
"Ha rinnegato il total black.
E questo non si può perdonare.
In più, una dea di quella fatta non può campare su Instagram.
Sì, sì, va beh, lei dice che il social è la sua ispirazione quotidiana, ma fra le Naiadi incomincia a girare voce che Venere posti roba photoshoppata.
No, tu capisci la portata della breaking beauty, se fosse vera?"
"Eh, sì, capisco.
Se fosse vero, almeno per quelli come me e mio nonno che amano le vostre leggende, sarebbe un colpo durissimo.
Ma tu che sei così... mmmhh... sul pezzo, non dovresti scandalizzarti."
"Eh, no, carina... Sarà che ho avuto una madre eco warrior, ma la Venere che si photoshoppa non la reggo.
Insomma, se vuole seguire la sua filosofia skincare posso capirla, anzi, sono il primo a dirle: «'Venny, vai e fai, cioè, trattamento tout court»...
Sai, sono molte le divinità archetipical chic.
Ma modificare millenni d'iconografia proprio no."

Non riesco a non fare una riflessione e mi trovo a osservare:
"Beh, bisogna ammettere che anche l'Olimpo è molto cambiato."
Ma poi la voglia di sapere mi riaggancia.
"Scusa, ma Mercurio?
Sono sicura che Mercurio non si è fatto prendere dalla smania di apparire", affermo con aria sicura, "... si starà dedicando a cose superlative e intelligenti."
"In teoria", risponde lui a mezza bocca, secondo me un po' geloso.
"Sì, sì, certo, Mercurio è un gran testone.
Grandi idee, aforismi a mazzi, deduzioni in serie, però..."
"Però?", chiedo molto preoccupata.
"Però adesso è completamente rimbambito",
"Ma davvero... Mercurio?!"
"Beh, sai, da un mese a questa parte si è fissato che deve creare l'app Olimpus e ci ha rotto un bel po' le icone, per dirla con gli accademici di Sparta."
"L'app Olimpus? Beh, potrebbe anche... funzionare...", osservo, ma la frase mi muore in gola.
Accidenti, non si può sentire che anche Mercurio, invece di volare se ne sta in un cantuccio dell'Olimpo a ideare App!
"Certo che funzionerà... però, figlia mia, che strazio!",
Ormai Narcy mi ha distrutto quasi tutto l'Olimpo.
Insomma, leggende, miti, atmosfere, tutto.
Faccio un ultimo tentativo.
Provo con la personalità più impalpabile del millenario Pantheon e gli domando:
"Scusa ma... Eolo?"
"Ah, ma allora mi vuoi morto!", esclama isterico.
"Perché?", domando tremebonda.
"Perché se Mercurio è ossessionato dalle App, Eolo è un addicted della fibra."
"Addicted della fibra?", ripeto incredula.
"Mmh... mmh... sostiene che dobbiamo cablare l'Olimpo e parla solo di quello.
Dice che lui e i suoi venti sono stufi di fare da galoppini."
"Da pazzi...", bisbiglio sbigottita, ma lui non perde un colpo e mi domanda:
"Ma il più incavolato sai chi è?"
"Non so... chi è?"
"Omero!"
"Eh, già, per l'Odissea...",
"T'immagini?", e assumendo una posa da interprete recita:
"Ulisse giunge all'Isola Fibra.
Eolo gli fa il dono d'un otre in cui tutte le fibre, non compresovi... chi?
Wind?
Tim?
Fastweb?",
"Ma che follia... Al posto di zefiro?!", chiedo.
"Sì, al posto di zefiro... questo è il suo grande dilemma:
chi cavolo ci metto al posto di zefiro?
In tutto ciò, posso lasciare un commento in bacheca?", chiede polemicissimo.
"Fa pure...", rispondo depressa.
"Come direbbero gli antichi romani: «'St'Odissea, così, 'n se po' senti'!»...",

Ahimè, ha ragione.
Ma io non ce la faccio più a sentire nemmeno lui.
Quindi, metto via matita e taccuino e butto là un timido:
"Beh...ecco, adesso io dovrei andare via."
"E allora ciao fanciulla dalla faccia smarrita... ehi, ma quando uscirà il tuo pezzo?
E potrò leggerlo su Melody?
O su Madam Claire?
O su Non-chalance?",

Non so di cosa stia parlando perciò lo liquido dicendo:
"Ancora non lo so Narcy, ma sono sicura che quando uscirà acchiapperà ovunque.
Au revoir..."



***




Mi sveglio stordita.
Davanti a me c'è il viso del nonno che mi guarda divertito.
"Allora com'è andata con il nostro Narciso?", domanda.
"Un disastro!
E'... è tutto alla moda... fatuo e inconsistente.
Insomma, un cretino integrale!
Perciò, adesso voglio capire da te il vero motivo che mi ha spinta a voler incontrare a tutti costi un dio così vanesio ed egocentrico!"
Il nonno scuote la testa placido.
"Il vero motivo", dice chiudendo l'enciclopedia dei miti e cercando la M fra gli scaffali per riporre il volume "...è che hai bisogno di bellezza come tutti quelli della tua epoca."
"Bisogno di bellezza?
"Sì, tesoro.
Forse non ci hai fatto caso, ma in questo nostro vecchio mondo incontrare qualcosa di bello è sempre più difficile."
"Ma nonno, che cosa dici?!"
"La verità, tesoro.
Ti sto solo dicendo come stanno le cose.
Tu credi, con in mano quel cellulare, di avere il mondo in tasca, come ti dicono le pubblicità .
E vero, per alcuni versi.
Puoi accedere a molte opzioni.
Puoi comprare uno spazzolino da denti, spedire i tuoi pensieri all'altro capo del mondo e far arrivare a qualcosa o qualcuno un simbolo per esprimere i tuoi sentimenti più o meno sinceri.
Puoi accedere a una grossa fetta di mondo.
Ma non puoi accedere alla bellezza."
"E perchè no?", chiedo un po' contrariata.
"Perché la bellezza ha bisogno, per esempio, di lentezza."
"Sì, figurati, adesso pure Eolo pensa alla fibra!"
"Si sarà corrotto anche lui.
Vedi, la bellezza non cerca la quantità ma si nutre di qualità."
"Mi stai dicendo che non si cura dei follower?"
"Sì, sto dicendo che non si cura né dei like né dei follower.
Dietro la bellezza non ci può essere nessun calcolo.
Se c'è, allora è un emozione che passa e va, ma non è bellezza."
"Oh cavolo!
Insomma, mi stai dicendo che alla bellezza mancano un sacco di cose per poter esistere!"
"Già...", ammette il nonno dispiaciuto.
Poi mi posa una mano sulla spalla e aggiunge:
"Ma sai cos'è che le manca di più?"
"No, cosa,nonno?"
"Il silenzio."
"Il silenzio", ripeto abbassando automaticamente la voce.
"Sì, perché per contemplare la bellezza ci vuole silenzio, tesoro mio."
Mi sorride e sono certa di percepire una gran bellezza nel tono della sua voce.
Ma chi l'avrebbe mai detto che avrei trovato mio nonno più bello di Narciso?
Poi mi prende la mano e mi racconta che oltre la vetrina della libreria c'è un magnifico tramonto e restiamo così, abbracciati, ad ammirare silenziosamente quello spettacolo meraviglioso.

... E voi... sapreste dire qual è l'antico dio del silenzio?

Provate a rispondere scrivendo a regia-easyweb@rai.it

 

 

 

 

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