Al castello!


[Racconto di Giovanna Gra]

Terza e ultima parte


Jackie: La tensione si taglia col coltello.
Il guanto della sfida è stato gettato.
Ma la regina non la pensa così.

Floriflora: (schiarendosi la voce con il bavaglio) "Mmmh... mmmmh... Non credo che lei si possa... mmmmh... permettere di offendere così il nostro Jackie caro!"

Principe: (schifato) "Taci nonna!"

Floriflora: (affranta) "Ah, povera donna!"

Principe: "Povera donna chi?"

Jackie: Domanda il cavaliere nero girandomi intorno e puntandomi contro la sua arma affilata.

Floriflora: (scandalizzata) "Ma tua nonna, ragazzo mio!
Tua nonna.
Avere un nipote così insolente non è mica tanto trendy, che credi!"

Jackie: Barcollo, indietreggio vistosamente e mi aggrappo a tutto ciò che trovo.
Il mio nero nemico, intanto, fa a pezzi l'aria con indiscutibile vigore.
Pssst, psst... qualcuno mi chiama.
Faccio cenno di avere pazienza con la mano, penso sia più salutare non perdere di vista il mio avversario.
E' Estefy, anche lei legata come un salame a tutti gli altri.
"Perdonami Estefy, ma non credo di avere il tempo per una conversazione."
Mi dice che ne è consapevole, vorrebbe solo consigliarmi di pensare a quello che mi è stato appena detto.
"Cioè?", le chiedo tremando mentre Nero mena fendenti a destra e a manca.
Lei è convinta che, se tra le tante scelte di questa storia esiste l'opzione di diventare un vero eroe, vuol dire che posso battermi come tale.
"Ossia? Non capisco!", rispondo tirandomi dietro una tenda in raffinato broccato e scagliandola contro la spada di Nero.
La principessa esita.
"Estefy, se mi devi dare un consiglio, penso che tu debba farlo in fretta!
Potrebbe non essere più tanto utile, fra poco!"
I colpi del mio nemico si fanno sempre più precisi e pericolosi.
Per fortuna, Estefy trova le parole.
Quel che vuole dirmi è che, se fra le varie ipotesi posso scegliere di essere un eroe, sarà anche stata contemplata la possibilità che io debba usare una spada.
Insomma, dice, tutti gli eroi prima o poi usano una spada.
Svicolo intorno a un tavolo e Nero mi è subito dietro.
"E se così non fosse?", domando preoccupato.

Floriflora: (in ansia) "Beh!
In tutta onestà, ragazzo... non è che io veda alternative."

Jackie: Si sente il vento fischiare ed, improvvisamente, una finestra si spalanca.
Io e Nero siamo uno di fronte all'altro e ci guardiamo in cagnesco.
Lui cerca di colpirmi all'addome e, con un velocissimo salto all'indietro, mi trovo sulla balaustra di un balcone.
Il mio avversario si avvicina menando poderosi fendenti.
Non ho alternative e scavalco a piè pari il balcone, gettandomi nel vuoto.
Volo giù per qualche metro, quindi tocco il suolo.
Mi guardo intorno e mi accorgo di essere atterrato su una strana muraglia, oltre le mura di cinta del castello.

Nella muraglia sono intagliati degli archi e tutto sembra scolpito dal vento.
Avanzo in equilibrio per qualche passo, poi ho un mancamento.
Sotto di me, l'abisso.

Il vento sibila furioso.
Solo ora mi accorgo che la muraglia finisce nel nulla.
Un tonfo sordo mi fa comprendere che Nero è arrivato e io sono in trappola.

Principe: (ride sguaiatamente) "Mai visto un eroe che utilizza tutte le opzioni in suo favore per perdere!"

Jackie: Ora, se c'è una cosa nella vita che non tollero, è l'arroganza, ergo, mi affretto a rispondere:
"Sono ancora vivo, amico mio... sono ancora vivo!"
Il mio interlocutore scivola su un pugno di neve ghiacciata, ma si riprende in fretta.


Principe: (a denti stretti) "E' solo questione di tempo, Jackie... è solo questione di tempo!
E ti infilerò su questa lama come una perlina!"

Jackie: (fra sé) Temo questo ragazzo, la mia paura lo fa sembrare più sicuro e, direi, più alto.
Prendo le misure e faccio ipotesi sulla sua abilità di spadaccino.
Hanno ragione Estefy e la Flo: non ho alternative e non posso continuare ad indietreggiare.
Mentre si fa largo in me l'idea di attaccare, Nero scivola ancora, ma, con un eccellente equilibrio, si riprende.
Il vento ci frusta, è una forza costante che ci spinge verso il baratro e, purtroppo, io sono il più esposto.
Mi viene un'idea.
Penso che potrei utilizzare il vento a mio favore: se Nero è più forte di me, non può essere più vigoroso del vento!

Ancora una volta il mio giovane sosia ha un'incertezza.
Fisso l'elsa della mia spada e mi vengono in mente dei movimenti... una voce che mi dice: "tieni alta la guardia ragazzo..."
Nero trema.
Ho la netta impressione che più io sono sicuro, più lui perda vigore.
Forse è assurdo, eppure... ogni volta che scivola, è in seguito a una mia maggiore fermezza.
Poi, improvvisamente, rompe la posizione di guardia e attacca.
Lo paro, punta al mio volto, riesco a schivarlo.

Principe: (furioso) "Allora sei pratico di scherma, fellone bugiardo!"

Jackie: Nel dir questo si gira e io ne approfitto.
Il vento soffia sulla sua faccia ed è alle mie spalle.
Tento il tutto per tutto, incomincio ad avanzare lungo la muraglia.
C'è un tramonto bellissimo, anche se ho nel cuore una grande amarezza.
Continuiamo a tirar di fioretto.
Pochi centimetri ci dividono dal vuoto assoluto.
Nero si volta per un istante e si accorge di non avere vie di uscita.

Principe: (cattivo) "E bravo Astronotus!
Mi vuoi dare scacco!"

Jackie: "Sì... Credo proprio di sì, amico mio!"

Principe: (falso) "E va bene, ascoltami Jackie, possiamo fare un patto: tu non mi fai cadere da questo dirupo, io sparisco da dove sono venuto e, magari, un giorno, in occasione di un torto, o per qualcuno che se lo merita, mi restituisci il favore e mi fai fare in tuo nome qualche cattiveria."


Jackie: "Ma se ti salvo la vita, sei tu che sei in debito con me!"
Sono molto contento del vantaggio di cui godo, sono grato a me stesso per aver giocato bene le mie carte e sono disposto ad ascoltarlo.
Lui sembra aver letto nei miei pensieri.

Principe: "Si chiama potere, Jackie."

Jackie: "Come?"

Principe: "Quello che stai provando in questo momento: hai in pugno la vita di un uomo, puoi decidere tutto tu, puoi farti servire e riverire... sei l'unico a decidere... è questa la sensazione inebriante che provi.
Se credi, posso insegnarti a conquistarne sempre di più e sempre meglio. Diventerai un uomo ricco e temuto.
Sarai stimato e ammirato e potrai avere tutto quello che vorrai."

Jackie: Fisso il suo viso reso paonazzo dal freddo e domando:
"Proprio tutto?"

Principe: "Tutto, Jackie, tutto!"

Jackie: Il sole è calato.
Resto immobile ad ascoltare il vento gelido che mi taglia le labbra.

Jackie: "Chi è quella bambina di cui ho visto il ritratto nel castello?"

Principe: "Si chiama Nimphea e giocavamo con lei da picco... cioè, tu giocavi con lei da piccolo."

Jackie: Risponde lui rabbrividendo e prosegue:

Principe: "Te ne innamorerai perdutamente."

Jackie: Sento lo stesso tuffo al cuore che ho provato nello scorgere il quadro.

(speranzoso) "Sarà mia moglie?"

Principe: "Ma ragiona!
Come può una principessa sposare un... un coso come te!"

Jackie: (voce incrinata) "Perché? Che cos'ho che non va?"

Principe: "Degli eroi si racconta la storia, Jackie, ma certo il loro intento non è accumulare titoli nobiliari oppure... oro!
E una principessa è sicuramente molto sensibile alle ricchezze."

Jackie: (con ira) "Non ti credo!"

Principe: (altero) "Libero di farlo. Tanto il futuro è qui, davanti a te, a portata di mano.
Basta viverlo.
Ma poi non venire a dire che non ti avevo avvertito!
Certo farai una gran fatica."

Jackie: (stizzito) "A fare cosa?"

Principe: "Beh, a ottenere le stesse cose scegliendo una via retta."

Jackie: "E quale sarebbe la via migliore, secondo te?"

Principe: "Ma è elementare, Sir.
Si chiama scorciatoia!"

Jackie: "Se ci fosse una scorciatoia la prenderebbero tutti!"

Principe: "Beh, non tutti, molti..."

Jackie: (tentato) "Ne conosci qualcuna?"

Principe: "Per esempio, eliminando gli scrupoli si va molto più veloci."

Jackie: Sento un furioso tumulto dentro di me.
"Sei un maledetto!
Tutto quello che fai lo fai perché giovi alla tua posizione!
Ti credi un gran furbo, eh? Pensi che imbrogliare il prossimo sia 'sta gran trovata, vero?", dico puntandogli la spada all'altezza della gola.
Lui tenta di mantenere l'equilibrio e sorride beffardo.

Principe: "Questo non te lo dirò mai.
Vuoi sapere se conosco già il tuo futuro? Beh, è un'informazione che ha un prezzo molto alto Jackie Astronotus!
E poi cosa vuoi, delle garanzie per diventare buono?
Per scegliere la tua parte migliore? Se vuoi fare il limpido, il senza macchia, la prima regola è non fare i conti.
Ti piace quella fanciulla? Ti ricorda momenti felici? Beh, deciditi Jackie, fa la tua scelta.
Anche lei farà la sua e quando sarà tempo si vedrà."

Jackie: (confuso) "Cosa vuoi dire? Non capisco", la fanciulla m'interessa molto e sono in gran difficoltà.

Principe: "Un giorno vi incontrerete e tu, se mi darai retta, potrai portarle oro, denaro, potere e... beh, no, bontà no!
Non te lo garantisco.
Ma tante cose assai appetibili per lei e per il re suo padre.
Mi intendi?"

Jackie: (affranto) "Intendo, intendo, va avanti...."

Principe: "Oppure sarai un eroe buono, onesto, leale, coraggioso... ma non so se avrai l'occorrente per piacere alla dama e al suo genitore... e al loro alto lignaggio.
Inoltre, anche lei presto farà le sue scelte e se sceglierete due cose diverse... beh, può darsi che incontrandovi non vi accorgerete minimamente l'uno dell'altra."

Jackie: (stizzito) "E' ovvio che non ci riconosceremo!
Ci siamo persi da piccoli!", ma lui fa spallucce.

Principe: "Non intendevo questo.
I grandi incontri nascono sulle cose che senti, non che vedi!
E i percorsi di ciascuno di noi ci segnano, ci intridono come i buoni o i cattivi odori.
Se lei avrà scelto la sua scorciatoia, cioè se avrà scelto, per esempio, di essere avida, tutti i tuoi atti eroici non li vedrà nemmeno."

Jackie: (indignato) "Sei disprezzabile!"
Principe: (sardonico) "Allora, fammi fuori ora, mio stupido eroe!"

Jackie: "Dammi la tua spada!"

Principe: (stupito)"Come?"

Jackie: (arrabbiato) "Ho detto dammi la tua spada!
Noi siamo due riflessi, io non posso uccidere con quest'arma e tu non puoi farlo con me!"

Principe: "Cos'è, non hai coraggio?"

Jackie: Mi volto, con molta flemma.
"Se sono un eroe o no, non lo so.
Ma so di non essere stupido e ho capito che l'ultima tua chance era che fossi preso dall'ira, desiderando di farti del male... un'altra delle tue scorciatoie.
Io non voglio odiare, Nero.
E soprattutto, non voglio diventare come te!"

Principe: "Hai deciso allora."

Jackie: "Sì, ho deciso: e mi presenterò al mio appuntamento con Nimphea prendendo la strada che piace a me."

Principe: "Lei non ci sarà, ti ritroverai solo."

Jackie: Sono a pochi passi dal balcone, fa freddo, la muraglia è ghiacciata con il sopraggiungere della notte.
Devo fare attenzione, ma ho tempo per urlargli:
"Beh, non prenderò certo una strada perché lo fanno tutti!"
Lui non risponde.
Lo so che è stupido, ma mi fa pena la sua cattiveria.
Nero continua a tacere, mentre io scavalco la balaustra e vado a liberare i miei amici... anzi, a pensarci bene, le mie zie e i miei cugini!
"Ti lascio la porta aperta, così potrai prendere le tue scorciatoie una volta fuori di qui!"
Lui tace ancora.
Mi volto sulla muraglia e vedo i suoi abiti, abbandonati, che si sollevano alle folate del vento.
"Accidenti, si è volatilizzato!
Incredibile!"
Ma non ho tempo per le mie congetture, perché appena entro nella grande sala del castello slego i miei amici e li lego a me in un abbraccio speciale.

Floriflora: (commossa) "Beh, figliolo, abbiamo seriamente temuto il peggio!
Ma ero certa che ce l'avresti fatta, ragazzo mio."

Jackie: (apprensivo) "Sì, ma voi come state?"
Vernon confessa di aver vissuto momenti migliori.
Toty, invece, curioso, mi chiede come mi sento dopo tutte le strane notizie.
"Perbacco... sono molto stordito da tutte queste novità, il castello, mio padre... mia madre..."
Toty, ammirato, mi fa notare che ho dato una bella lezione a quel farabutto. Ridendo, rispondo che la cosa, a mio avviso, è stata reciproca e non mi sento né più bravo né più potente, anche perché, come diceva qualcuno, la potenza non consiste nel colpire forte e spesso ma nel colpire giusto.

Floriflora: "Ben detto Jackie caro, ben detto!"

Jackie: Approva la Reginsorella aggiustandosi le pieghe del vestito e continua...

Floriflora: "Però adesso vorrei cambiarmi d'abito perché non si è mai vista questa regina portare lo stesso vestito per 'sì tanto tempo."
Ci avviamo tutti molti felici verso l'uscita.

Jackie: "Acc...", dico preoccupato, "Bisogna cercare una scotta per recuperare lo Stravacante."
Proviamo a scendere fra le tante stanze di sotto.
Percorriamo la scalinata del castello e, ai piedi della scala, scorgiamo molta gente.
"E questi cosa vogliono?"

Floriflora: (sussurra) "Immagino aspettino il principe."

Jackie: (allarmato) "Ma il principe si è volatilizzato, come faremo a dirglielo? Penseranno che siamo i responsabili della sua sparizione e ci impiccheranno!"

Floriflora: (pacifica) "Beh, qualcosa immagino che dovrai dire Jackie... su, fatti avanti!"
Jackie: Ma la reazione della gente, non è esattamente quella che mi aspettavo.
Mi affaccio timidamente proponendomi di spiegare loro che è finito un lungo periodo di tirannia.
"Signore e signori!
Talvolta nelle società prevalgono degli individui loschi e..."
Ma non faccio in tempo a terminare il mio discorso che la folla mi applaude in delirio.
(angosciato) "Perché si comportano così?"

Floriflora: (ride) "Perché ti hanno riconosciuto, Jackie!
Anche loro sanno le cose che ti ha detto Nero e aspettavano da tempo quel figlio che doveva tornare a liberare il loro paese.
Sei un piccolo principe, amico mio, rassegnati!
Dovrai indire un torneo di cavalleria, invitare molte dame e cavalieri e, ovviamente, dovremo pensare alle torte e a prelibati pasticcini!"

Jackie: "Un momento, freniamo gli entusiasmi!
Io non intendo affatto rimanere qui e fare la vita di corte.
Non conosco nessuno qui, e poi la mia casa è un'altra!"

Vedo scendere dalle scale quel filiforme individuo che mi aveva fermato all'entrata del castello.... Mi sorride e si perde in un profondo inchino.
"Alzatevi, per carità e perdonatemi per prima", dico vergognandomi un po' della mia condotta.
Ma lui, stupendomi, m'interrompe, sa bene perché l'ho fatto.
Curioso, gli chiedo come si chiama.
Fuscello è il suo nome.
"Bene Fuscello, abbiate cura di questo luogo, un giorno tornerò e ve ne chiederò conto."
Fuscello, ossequioso, annuisce felice e s'inchina.

Floriflora: "Vedi Jackie caro, come ci sai fare?"

Jackie: Prendo la regina da una parte:
"Perché Nero è sparito così? Cosa ne pensate?"

Floriflora: "Perché la tua determinazione è stata più forte di lui e non ha potuto fare diversamente.
Ma certamente, a ogni tuo tentennamento o difficoltà, sarà pronto a farti cambiare idea."

Jackie: (pensieroso) "Mhh... già.
Lo penso anch'io."

Floriflora: (affettuosa) "Cos'altro c'è?"

Jackie: "Sarà fidato quel Fuscello?"

Floriflora: "Fidatissimo!
Avrà circa centoventi anni e cura gli affari di tua madre da tempo immemore."

Jackie: (colpito) "Buffo, forse per questo mi è parsa una figura così familiare."

Floriflora: "Ti dirò che mi ha sorpresa vederti affidare il castello proprio a lui."

Jackie: "Ma ditemi, dunque voi sapevate tutto? L'avete conosciuta?"

Floriflora: "Jackie caro, tua mamma era mia cugina. Per forza l'ho conosciuta!"

Jackie: "E sapevate che io ero suo figlio fin dall'inizio di questa storia?"

Floriflora: "Lo sospettavo fortemente.
Sapevo che prima o poi qualcosa sarebbe accaduto ma non avevo idea di quando e in che modo."

Jackie: Fanfauna, con tono austero, c'interrompe e annuncia che ci deve parlare.
Io e la Flo siamo molto stupiti, lei ci fa notare che, come al solito, gli eventi predetti da Flowers si stanno avverando a una velocità senza precedenti. Insomma, io ho scoperto le mie origini, ho scelto la mia parte ed è lecito pensare che il peggio stia per accadere.
Qualcosa di terribile potrebbe colpire il nostro regno.
Per questo ci invita a non lasciarci andare troppo allo stupore e alle novità!

Floriflora: "Per una volta condivido le tue preoccupazioni, sorella.
E' ora di tornare a casa, ragazzi!"

Jackie: Fuscello ci conduce fra le torri dove è parcheggiato il mio Stravacante.
Guardo il castello con malinconia.
Floriflora se ne accorge e mi sussurra...

Floriflora: (susurra) "Avrai tutto il tempo di decidere ragazzo mio, nessuno ti obbliga a prendere il posto della tua mamma!"

Jackie: "Lo so... è che una parte di me vorrebbe perlustrarlo da cima a fondo, scoprire ogni suo anfratto.
Insomma, potrei capire tante cose dei miei genitori!"

Floriflora: "Non è detto che tu non lo possa fare in futuro.
Questa è la tua casa, o almeno, il luogo dove sei nato.
Ti appartiene di diritto e nessuno potrà mai togliertelo."

Jackie: "Come posso avere altre notizie?"

Floriflora: "Notizie? Immagino che le incontrerai lungo la storia che, oggi, hai deciso di vivere."

Jackie: (allegro) "La prossima storia, allora?"

Floriflora: (vigorosa) "Alla prossima!"...

Jackie: ...Esclama la regina, la mia nuova zia, mollandomi una vigorosa pacca sulla schiena.
Poi, guadagniamo quota e ci perdiamo in un fantastico e imprevedibile cielo.


FINE

 

 
 

 

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