Alberi mitologici


[Racconto di Paola Manoni]

Alberi mitologici


[Racconto di Paola Manoni]

Seconda parte




Jackie: “La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva...”, mi sveglio con la vocina del topo.

Avere un assistente è un bell'impegno per me... averne uno, pure filosofo e con attitudini di vita dandy e libertine... credetemi, è un'esperienza veramente unica!

Mi alzo.

Emanuele è arrivato sul tavolo di cucina e sbocconcella un biscotto per colazione.

Scaldo il latte e mentre traffico tra i fornelli arriva Nimphea, di una radiosa bellezza mattutina.

Servo Emanuele per primo, il quale mi porge subito la sua tazzina.

Si è lasciato metà biscotto per poterlo inzuppare nel latte.

Seduti tutti e tre attorno al tavolino, chiedo a Nimphea di informare Fanfauna di quanto scoperto.

“Io andrò a informarmi in materia di alberi... credo passerò la giornata da Micky Mick, come sempre, quando si tratta di risolvere misteri!”

Entro in biblioteca e trovo Micky Mick in fibrillazione.

E' tornato dal restauro l'antico erbario del Monte Ciripaco: una raccolta di fiori e di piante di rara bellezza colte, essiccate e descritte da un anonimo elfo del secolo scorso.

Lo saluto tre volte ma non mi dà ascolto.

Deposito sul tavolo una succulenta carota e attendo fiducioso la reazione del coniglio bibliotecario.

Micky solleva la testa, guarda prima la carota e poi me.

Micky mi saluta e inizia a sgranocchiare il tubero con gran soddisfazione, da vero coniglio.

Gli spiego che mi porta da lui un vento di arcani… e gli chiedo della documentazione sul tema dei misteri arborei.

Il coniglio mi chiede spiegazioni per capire cosa io stia effettivamente cercando.

Gli racconto per filo e per segno tutta la storia e mi indirizza senza indugio a cercare informazioni sugli alberi mitici.

Scopro che in biblioteca c’è un’intera sezione di libri sull’argomento

Un’intera scaffalatura è sui boschi sacri…


 

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Immagine di Fanfauna che passeggia nel bosco. (Per leggerne la descrizione proseguire nel link). Si vede la regina tra gli alberi che cammina su di un sentiero. Sopra di lei, su un ramo, un piccolo gufo. Particolare del gufetto.Particolare di Fanfauna, vista dall'alto.
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Scorro i libri e leggo i titoli: Camene e la casa della ninfa Egeria, Le sacerdotesse dei boschi, I sentieri di Pan.

Al successivo palchetto vi sono in fila libri su alberi magici i cui titoli sono quanto mai attraenti:

Alberi mangiatori di palloni, Alberi incantatori e canterini, Gli arbusti dei druidi ... e così via.

Ma noto, quasi nascosto e schiacciato tra due pesanti volumi, un fascicoletto impolverato, dalla copertina nera e il taglio dorato.

Sulla prima di copertina leggo un'etichetta semi-sbiadita: Yggrdrasill.

E mi viene subito in mente il mio sogno.

Prendo in mano il volumetto quasi in trance.

Mi siedo per terra e inizio a leggere:

“Yggdrasil (con una o due elle alla fine, è uguale) è il nome dell'albero che costituisce l'asse del mondo...”

Trattasi di un frassino sempreverde, venerato da elfi e da folletti... i quali ritengono che sotto le sue fronde si riuniscano ogni giorno gli dei...

Circa le sue radici... si sostiene siano tre: una sprofonda nel regno della morte, una si stende fino al regno dei giganti del ghiaccio e la terza nel mondo degli uomini... fatto sta che cresce a testa in giù... o meglio, in quanto asse del mondo, attraversa da parte a parte il pianeta Terra per cui alcuni vedono l'inizio e altri la fine.

Sono stupefatto da questa scoperta!

Voracemente vado avanti nella lettura

Per le antiche genti era il Calendimaggio cioè l'Albero Cosmico, le cui radici si perdono nell'infinito e le cui fronde giungono fino a terra oppure le cui radici si spingono fino agli inferi e le fronde oltre il settimo cielo.

Sembra inoltre che le radici siano rose da un serpente mentre alla sommità vi sia appollaiata un'aquila e uno scoiattolo corre lungo il tronco per scambiare i messaggi tra i due animali.

Altri animali simbolici circondano l'Albero e si nutrono delle sue foglie.

 


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Immagine di Nimphea e Jackie sullo Stravacante in volo (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Jackie e Nimphea sono l'uno accanto all'altro. Si vedono a mezzo busto e sono entrambi concentrati nell'indicare qualcosa a terra. Del velivolo si vedono l'abitacolo e il cannocchiale. Due gabbiani sullo sfondo di un cielo sereno. Particolare di un gabbiano che, come Nimphea e Jackie, è intento nel puntare l'attenzione a terra.Particolare di Jackie e Nimphea.
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Presso l'albero è una fonte in cui è celata la scienza d'ogni cosa.

Sono senza fiato.

L'idea che una sua radice attraversi il Fiorfiore mi dà l'ebbrezza.

Ho la fronte imperlata di sudore... devo parlare con Floriflora, organizzare una missione, appurare che tutte queste ipotesi siano corrette.

Più che pensare, farnetico.

Poi mi calmo, considerando che l'unico in grado di sciogliere ogni dilemma sia il mio assistente.

Chiudo il libro, sto per riporlo sullo scaffale, ma poi ci ripenso e lo riprendo: devo chiederlo in prestito a Micky Mick, ritengo possa essere importante se gli indizi di questa storia sono effettivamente riconducibili all'Yggdrasil.

Torno al laboratorio e trovo Emanuele fuori dalla porta.

Gli domando perché non sia entrato e lui mi risponde che è tutto chiuso, inclusa la gattaiola.

Mi stupisce come possa avere difficoltà a entrare in un luogo: anche se porte e finestre sono chiuse in genere un topo trova sempre un passaggio alternativo.

Ma c'è da dire che Emanuele tende alla pigrizia, sicché certe volte evita di faticare.

Mentre stiamo entrando sento il rumore di una ghianda-navetta che si sta lentamente avvicinando

Il Betullo che la conduce trasporta Nimphea, Fanfauna e Floriflora.

Atterrano e scendono velocemente.

Davanti a un tè fumante spiego i dettagli e le mie ricerche in biblioteca.

Al termine delle discussioni tutti guardiamo in direzione di Emanuele, il quale sta scalando il soffitto, apparentemente senza prestare molta attenzione ai nostri discorsi.

Solo lui potrebbe aiutarci a fare chiarezza, se solo s'inoltrasse per le profondità delle radici!

Sta a me tagliare il silenzio:

“Ehm...”, mi schiarisco la voce, “esistono altre varianti della storia, dove vien detto che non è uno scoiattolo a percorrere il tronco dell'albero bensì un meraviglioso topo bianco, leggero e dalle movenze eleganti, scelto quale messaggero tra i due mitici animali, il serpente e l'aquila...”


 

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Immagine dello Stravacante visto dall'alto (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Si vedono le pale del velivolo spiegate nel cielo e, al di sotto, il paesaggio verde puntellato da alberi in cui si snoda un sentiero. Particolare della campagna.Particolare dello Stravacante visto dall'alto, sopra gli alberi.
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Emanuele, che nel frattempo stava ancora sul soffitto, scende immediatamente e sale sul divano con un sorriso compiacente. Risponde che potrebbe riempire la sua borraccia alla fonte della conoscenza! Nessuno fiata circa l'interesse del topo... perché l'obiettivo era catturare il suo interesse e, tant'è! Appuntamento a domattina, per tutti.


... fine seconda parte.

 

 

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