Alberi mitologici


[Racconto di Paola Manoni]

Terza e ultima parte



Jackie: Emanuele è già pronto, ha fatto colazione e mi aspetta all'ingresso.

Prendo lo zaino che ho preparato con diverse corde: non manderò giù il mio topo senza averlo assicurato, non voglio perderlo!

Quando tutto è a posto, lasciamo il laboratorio.

E' venuta a prenderci Cotton, la mia nuvola.

Arriveremo nel bosco in un battibaleno.

Il volo della nuvola è radente, sopra le cime degli alberi.

C'è un'aria molto frizzante che respiro a pieni polmoni.

La gloria di questo mattino si arrampica sulle pendici del Monte Ciripaco, per la felicità di chi sa godere l'attimo presente.

Istruisco la nuvola per la rotta da seguire.

Sorvoliamo la zona, ora ben riconoscibile per il fatto che il terreno è libero dal fogliame che Nimphea e io abbiamo spazzato.

Scendiamo dolcemente, fino a toccare quasi terra.

Con un saltino siamo giù, prendo lo zaino e chiedo a Cotton di non allontanarsi troppo, di restare a disposizione per ogni evenienza.

Da lontano vedo le regine, in compagnia di Iggy e di Nimphea.

Rovescio lo zaino per preparare le corde, i moschettoni e tutto l'occorrente necessario per seguire la discesa del topo.

Ma... c'è un grande ma! Dov'è finita la roccia muschiata?

Non posso credere sia sparita perché sono certo del luogo in cui mi trovo!!!

Era qui, proprio qui!

Il gruppo intanto si avvicina e sento Fanfauna e Iggy farfugliare la stessa cosa.

Emanuele intanto squittisce qualcosa che non comprendiamo.


Fanfauna: “Il mistero s'infittisce!”

Jackie: Mi siedo per terra, vorrei capirci di più in questa storia!

Eppure mi sembra di ricordare che la nonna Lucienne, raccontava di eventi del genere.

Cerco di far riaffiorare i ricordi... e finalmente:

Tormentilla! La roccia è una creatura burlona!”, esclamo trionfante.

Gli altri mi guardano interrogativi e io spiego:

“Esistono degli gnomi che possono prendere le forme di roccette, muschi, cespugli.

Si posano in un certo luogo affinché il viandante li prende come punti di riferimento.

Ma loro si spostano sicché, quando il malcapitato torna sui suoi passi e cerca di orientarsi cercando i segni che aveva scelto per riconoscere la via, avrà le idee confuse e inevitabilmente perderà la strada!”

Fanfauna: “Uhm, dici si tratta di una Tormentilla? Ciò è plausibile!

Ma come spiegare questi fittoni in superficie?

Sono ancora evidenti: non sono spariti.

Jackie: Floriflora azzarda che si tratti di Arcani del Walhalla!

La sovrana della flora si è infervorata della mitica leggenda e dei boschi sacri.

Emanuele intanto, non segue molto e inizia a correre qua e là sulle radici in rilievo.

Seguendo i movimenti del topo mi accorgo di qualcosa.

Le linee sul terreno scrivono delle lettere.

Sono nitide e in successione: una enne, una gi, una erre.

Emanuele intanto a capo chino continua a perlustrare la zona.

Dopo aver cercato invano viene da me e affranto mi dice che non v'è alcuna possibilità di scendere.

Non ci sono aperture, né cunicoli o gallerie... non c'è passaggio nemmeno per un topo!

Forse, commenta Emanuele, si dovrebbe chiamare una talpa scavatrice.

L'ipotesi del cosmico albero inizia ad andare in frantumi e cerco di ragionare sul nuovo indizio.


Delle lettere in mezzo al bosco.

Invito la compagnia a partecipare alle indagini.

Tutti si danno da fare, controllando palmo a palmo il terreno.

Quasi contemporaneamente notiamo la stessa cosa:

Ci sono segni di tre piante tagliate: il tronco è stato segato in basso, radente al terreno.

Nimphea osserva il taglio e la consistenza di ciascun fusto.

Tutti commentano qualcosa.

Floriflora si domanda quale relazione possa esserci tra gli alberi e le lettere.

“Orbene, la relazione c'è, eccome!”, rispondo trionfalmente perché ho la sensazione che le nebbie della mia mente si diradino, “Secondo l'antico alfabeto Beth-luis-nion, gli alberi sono all'origine delle lettere.

Esso comprendeva tredici consonanti (di cui le prime tre sono bi, elle e enne) e cinque vocali.

L'alfabeto è legato al calendario e agli alberi.

Infatti, non si rappresentavano segni scritti ma si prendevano ramoscelli recisi da alberi di specie diverse che simboleggiavano anche i differenti mesi dell'anno”

Fanfauna: “E' vero, ne ho sentito parlare!

Fa parte degli antichi linguaggi del mondo antiquo, come direbbe mia sorella.

Si chiama infatti alfabeto arboreo, vero?”

Jackie: Floriflora dà un’occhiataccia a Fanfauna e io rispondo trionfalmente:

“Vero! Sicché gi ed enne corrispondono al giunco e al mese di ottobre mentre r al sambuco o mirto che è associata al mese di novembre.”

Forse c'erano un giunco e un sambuco (o mirto) che sono stati tagliati. Le radici disposte a lettera ci informano della loro natura e al contempo segnalano questi mesi

Fanfauna: E visto che siamo nella seconda metà di settembre... potremmo temere che si tratti di un avvertimento, di un evento che di qui a poco accadrà?

La famosa predizione di Flowers, relativa alla minaccia incombente che grava sul Fiorfiore e al futuro atto eroico di Jackie che dovrà dare prova del suo valore?”


Jackie: Floriflora e Nimphea tradiscono la preoccupazione a cui non voglio dare appello e rispondo per passare subito su un piano pratico e stemperare l'atmosfera di panico che si sta creando:

“Verifichiamo intanto la tipologia di questi tronchi e delle radici.

Preleviamone un campione per analizzare la qualità del legno!”

Emanuele al mio fianco segue le operazioni.

Con un coltellino prelevo alcune scagliette di tessuto vegetale.

Scavo per scoprire una parte dei fittoni a cui produco una leggera abrasione.

I campioni sono distinti in bottigliette separate.

Ripeto tre volte quest'operazione, per ciascuno dei rami delle lettere.

Una volta terminato il lavoro, penso che non ci sia più nessuna ragione per restare sul luogo.

Faccio un lungo fischio per chiamare Cotton, mi accomiato e risalgo sulla nuvola con il mio topo il quale è molto deluso: sperava di fare la conoscenza del bianco roditore di cui gli avevo parlato.

Stiamo già in movimento quando Nimphea, Iggy e le reginsorelle ci chiedono un passaggio perché la ghianda-navetta tarda ad arrivare..

Cotton fa salire tutti, sebbene ne accusi il peso, soprattutto per via di Floriflora che è decisamente ingrassata.

A bordo parliamo ancora dell'accaduto.

Rimane da spiegare la Tormentilla ma, se l'ipotesi dell'avvertimento è corretta, anche lei può rientrare nello stesso ordine di cose: doveva attirarci in quel luogo e catturare la nostra attenzione.

Grazie all'impiego di alcuni reagenti chimici... ecco che le analisi sul legno sono pronte.

Trattasi effettivamente degli alberi simboleggiati dalle lettere! Incredibile!

Corro alla reggia per comunicare gli esiti dell'esperimento, senza saltare su nuvole o altri veicoli.

Corro, attraverso il paese e il lago in cui si specchiano i salici piangenti.

Attraverso il ponticello di legno e inizio la salita della rocca su cui sorge il palazzo reale, residenza della corte del Fiorfiore.

Arrivo col fiatone ma sono più sereno.

La corsa mi ha fatto bene perché ho eliminato la tensione e il nervosismo delle ultime ore.

Chiedo ai Betulli di guardia, i pretoriani del palazzo, di poter vedere le reginsorelle.

Dopo alcuni minuti di attesa, posso accedere alla grande sala delle udienze.

Avanzo lentamente verso i troni.

La sala ha un pavimento a scacchi neri e bianchi e io mi diverto ad allungare il passo per cercare di toccare solo gli scacchi bianchi e mai quelli neri.

Arrivo al cospetto delle regine e mentre mi inchino entra Flowers.

Riferisco circa gli esiti dell'analisi e prende la parola Flowers che commenta.

Sostiene che i tempi siano maturi: è convinto che potrebbe accadere da un momento all'altro questo epocale scontro di forze... e allora la sussistenza del regno dipenderà dal mio coraggio!

Flowers conclude come tante volte siano stati scampati pericoli moto seri...  e stavolta la sua profezia rischia seriamente di divenire realtà perché ci sono tutti i segni... il sacrificio di due alberi segnala qualcosa di molto, molto importante!”

Alle parole del misterico Flowers rabbrividisco, mi sento piccolo, piccolo e, soprattutto, non capisco!

Interviene Fanfauna per cercare di alleviare la situazione:

Fanfauna: “Suvvia, non ne farei una tragedia! Abbiamo sfidato il possibile e l'impossibile, non mi dire!

Eppoi che politica è la tua, spaventare l'unico eroe che abbiamo?

Non sarà così difficile sconfiggere questi nemici che non sono ancora venuti allo scoperto!

Poi ci siamo anche noi a combattere!

Credi che rimarremo a guardare come spettatori inerti?

Se ci sarà una battaglia, lotteremo tutti e uniti!”

Jackie: Flowers rimane imperturbabile e replica come siano vane queste parole perché non resta che attendere la prossima avventura”

Io mi faccio coraggio, e ripeto a me quanto a voi che leggete:

“Sì! aspettiamo.

Alla prossima avventura, allora!”


 

 
 

 

 Esci  Torna al menù del racconto  Legenda