La biblioteca misteriosa


[Racconto di Paola Manoni]

Terza e ultima parte

...Regina e gatto galopparono per un intero giorno e poi, in una nuvola di polvere, l'energica Fanfauna e il suo fedele consigliere apparvero, all'alba, ai cancelli dell'orto botanico mentre Callino, assonnato e un po' brillo, andava a spegnere le sue lucciole e a raccogliere la brina dalle foglie delle piante officinali.
Dalla mandragora mancavano degli arbusti ma lui non ci badò.
A dire il vero, non si accorse nemmeno dell'arrivo precipitoso della regina e dell'arresto balzante del piccolo cavallo dalle cui froge fuoriusciva un caldo e umido vapore, testimone della corsa forsennata.
Iggy scese da cavallo, stiracchiandosi e sistemandosi la pelliccia arruffata e i baffi che si erano stropicciati a causa dello scomodo viaggio.
Anche la regina era provata ma mascherò la sua stanchezza con quella falcata sicura dei suoi stivaloni impolverati con cui attraversò l'orto fino ad arrivare da Callino.
L'assistente di Micky Mick si girò e vide che dietro le sue spalle c'era la sovrastante figura di Fanfauna, paradossalmente altissima per uno gnomo (tra gli esseri più piccoli del Regno), ancora più alta se si calcolavano le corna.
Lo gnometto fece un balzo e cadde all'indietro, rovesciando il tino con la brina e finendo dentro un cespuglio di melissa il cui folto fogliame gli attutì il colpo.

Farfugliando, Callino improvvisò una riverenza mentre cercava di tirarsi su.
Ma ricadde a gambe all'aria, annaspando come fosse una tartaruga rivoltata sul suo carapace.
La regina con tono imperativo pretese:
"Ordine e disciplina, accidenti!"

Eh sì, quando aveva i nervi, la regina era veramente intrattabile.

"Callino, apri immediatamente la Biblioteca!"

Callino, oramai in piedi, cercò di farle osservare che vi erano apposti i sigilli regali.
"E io sono pi� regale dei sigilli", disse furiosa Fanfauna, "e ne decreto, seduta stante, l�apertura!!!"

Callino non se lo fece ripetere due volte: andò a prendere la chiave dell'ingresso principale e girò le pesanti sette mandate della serratura.

L'uscio si aprì e la sala di lettura si presentò al cospetto della regina e del suo consigliere Iggy, solenne come un tempio di saggezza ma muta, pari a un luogo abbandonato causa epidemia.
Iggy si incamminò tra i banchi dei lettori con la coda dritta, estremamente attento a non trascurare il benché minimo particolare.
Intanto Callino aveva trovato il coraggio di informare Fanfauna per filo e per segno dell'accaduto.
Il gatto, come fece Jackie prima di lui, andò a ispezionare il seggio del bibliotecario e si soffermò lungamente sul testo del rotolo di papiro che stava leggendo Micky Mick: una certa battaglia di alberi scritta con dei caratteri formati da punti in rilievo sul foglio e in lingua ugro-finnica.
Alla fine, decise che questo testo nulla aveva a che fare con quanto era accaduto.
Ispezionò pure i libri che erano rimasti sui banchi dei lettori: passò in rassegna racconti, storie di fantasmi, libri di chimica, riflessioni filosofiche, storie dell'horror....
ma, anche qui, nulla destava sospetto alcuno.
Frugò, superficialmente, pure tra i carrelli cioè tra i testi che tornano dal prestito e che vanno riportati nei magazzini.
Alla fine, decise di passare alla ricerca degli indizi nei magazzini medesimi, anche se in cuor suo sapeva bene che era un'impresa impossibile. Come si fa a cercare qualcosa che non si conosce tra migliaia di libri, messi in fila su centinaia di scaffali tutti uguali?
E' un po' come spalare l'acqua di un oceano con una conchiglia!
Ma non aveva altra scelta.
Si incamminò in direzione del montacarichi della torre libraria: una cabina ascensore che, dentro un tronco scavato, veniva tirata su con un sistema di funi e di pulegge azionate da una forza motrice ricavata dall'energia del vento, intrappolato e convogliato nel tronco cavo.
Arrivato al montacarichi, stava per azionare il bottone per richiamare al piano terra la cabina, quando sul selciato vide un curioso oggetto: un ombrellino di carta in miniatura, molto somigliante a quelli che si mettono a guarnire i gelati o le granite, assieme alle cialde e alle cannucce.
Lo raccolse distrattamente e s'introdusse nel montacarichi con l'idea di ispezionare l'intera torre libraria dalla cima fino al fondo.
Selezionò sulla pulsantiera il bottone dell'ultimo piano...

A metà corsa, gli venne in mente qualcosa che gli fece di botto cambiare idea.
Azionò il pulsante ALT per bloccare l'ascensore che si aprì al piano più vicino alla chiamata di arresto.
Iggy scese e, come un matto, si mise a correre per le scale a chiocciola di emergenza, scendendo gli scalini a due a due, senza pensare che avrebbe fatto prima a scendere con l'ascensore, ma continuando a ripetere a voce alta: Ombrello, ombrello, ombrello!!
Con i peli tutti irti sulla schiena, arrivò nel sottosuolo, fino al bunker dei manoscritti e degli erbari.
Digitò il codice segreto (che come ex-bibliotecario conosceva) per aprire la porta del bunker la quale... SLAM!
Si aperse di scatto.
Se la torre libraria e la sala di lettura sono luoghi molto suggestivi, il bunker lo è ancora di più!
Qui le collezioni dei manoscritti e degli erbari sono custodite con delle speciali condizioni climatiche, a temperatura e umidità costanti.
Un forte odore di naftalina, canfora, bicloruro mercurico, che assieme formano una miscela inconfondibile, aleggiava tra gli erbari, trattati con queste sostanze per proteggerli dai parassiti.
Iggy entrò e, sicuro del fatto suo, si diresse nell'ultima stanza, in fondo, dove c'erano gli erbari.
Qui, con dolore e stupore si accorse che gli erbari delle antiche specie di: sedano, prezzemolo, carota, anice e finocchio erano stati devastati, strappati e mangiucchiati.
Raccolse tutti i resti e salì su, dalla regina Fanfauna.
Un improvvisato conciliabolo si stava svolgendo tra Callino, la regina e me che ero giunto dopo poco in compagnia della principessa Estefy e di due Betulli.
Iggy con fare un po' saccente, depositando sul tavolo i reperti rinvenuti, annunciò con voce grave che il caso era tristemente chiuso.
E ordinò l'arresto di Micky Mick.
Diede indicazioni che dall'ospedale fosse trasportato nelle patrie galere e rinchiuso nella corolla di un fiore.
Alle obiezioni generali Iggy replicò con l'indizio trovato in terra, l'ombrellino. Da questo, spiegò, era risalito subito all'antico erbario delle Ombrellifere, famiglia di piante a cui appartengono, tra gli altri, il prezzemolo, il finocchio, la carota.
Concludendo poi quanto fosse noto a tutti che i conigli avessero un debole per le carote. Da cui il colpevole il quale, evidentemente, non era stato in grado di moderare il suo istinto e si era avventato sull'erbario, divorandolo!
Callino provò a ironizzare che si trattasse di fame di sapere allo stato puro, ma venne messo a tacere da un severo "Shhhhh, Zitti tutti!" di Fanfauna.

Quindi la regina si dispose nuovamente all'ascolto di Iggy che concluse dicendo che l'ingestione di semi, di radici e foglie cosparse con le sostanze anti-parassitarie doveva essere stata letale per il coniglio, da cui il malore.
Fanfauna stava per iniziare un discorso, ma io l'anticipai.
"Tutto questo è molto logico", dissi rivolto al gatto, "e spiega anche lo strano odore che ho sentito rinvenendo il corpo svenuto di Micky Mick.
Odore, lo ammetto, la cui natura mi era finora sconosciuta.
Ma....
C'è un grande ma!", dissi contando di tenere tutti con il fiato sospeso.

"Bando alla suspense!!!", intervenne autoritaria Fanfauna, "E parla svelto e chiaro, professore!"

I Betulli si spinsero con il corpo in avanti, tutti emozionati, per esser certi di non perdere nemmeno una sillaba di quanto avrei riferito, mentre Estefy guardava la zia con riprovazione, palesemente irritata dai suoi modi decisamente bruschi.
Hai voglia a insegnarle un po' di diplomazia. Era totalmente inutile.
"Orbene", dissi io di seguito, "le congetture di Iggy non spiegano due aspetti fondamentali che sono i seguenti:
lo stato di sonno del coniglio che dura oramai da giorni, non può essere dato dall'aver inghiottito anti-parassitari e, in secondo luogo, è doveroso rispondere a un interrogativo!"
Tutti attesero curiosi. A parte Iggy che aveva sempre un'aria un po' scettica.
Non me ne curai e feci la mia domanda retorica:
"Chi ha voluto che venisse trovato l'ombrellino di carta? Non pare anche a voi un indizio artificiale, costruito ad arte?"
Estefy, non senza una certa ammirazione, mi chiese con dolcezza dove volevo arrivare.
Le risposi lusingato:
"In questi giorni ho studiato a lungo il caso e posso affermare che vi è solo un veleno in grado di dare morte apparente.
Un veleno estratto da una pianta che, in quantitativi minimi, è usata anche in medicina.
E' la mandragora!!! Sono andato da Micky Mick in ospedale, i sintomi confermano.
E ritengo che chi ha cercato di creare una falsa pista con l'ombrellino è lo stesso che ha avvelenato il coniglio volendo, ovviamente, far ricadere tutti i sospetti su di lui!"

"Ma, a quale scopo?", chiese la regina con voce rauca.

"Ed ecco che passiamo al MOVENTE! Qual è stata la reazione immediata del Regno?", domandai sempre retoricamente.
Estefy, più veloce di tutti, replicò che l'unica conseguenza era stata la chiusura della Biblioteca.
Annuii sornione.
Iggy, ancora avvolto nel suo scetticismo, si disse convinto che tutto portava ai Coleotteri Cosmopoliti intenzionati a papparsi gli erbari.
Ma io volevo verificare nell'orto.
A quelle mie parole Callino saltò su rammentando che, in occasione della visita alle piante medicinali, aveva visto nell'orto la mandragora con i rametti strappati.
A quella dichiarazione tutti lo fissarono con aria indagatrice, obbligandolo a mettersi subito sulle difensive, temendo che stessero pensando a lui... circa il colpevole!

"No, certo...", disse la regina furiosa, "ma tutti pensiamo che tu sia un ubriacone che non si accorge di nulla! Qualcuno è entrato nell'orto con l'intenzione di strappare le regali piante e TU... Tu gli hai semplicemente aperto la porta!"

"Stiamo calmi... ragioniamo....", proseguii a voce alta e con aria cogitabonda:
"Qualcuno viene all'orto botanico con l'intento di rubare la mandragora.
Ci riesce? Completa il colpo? O forse per assicurarsi tutta la refurtiva è costretto a reiterare il reato.
Poniamo gli serva la ricetta per preparare il veleno avendo in mente di neutralizzare Micky Mick.
Ha la ricetta? Non ha la ricetta?"
Continuai a ragionare, sempre a voce alta.
"Non si sa. Ad ogni modo l'assassino va in Biblioteca e cerca un libro sulla mandragora per documentarsi e... TATANNNN... Ci sono!!!!", urlai euforico alla fine.
"Venite! Andiamo a controllare il registro dei prestiti per vedere se c'è qualcuno che ha domandato un libro sulla mandragora!!!"
E mentre Callino, sentendosi in colpa di aver abbandonato l'orto, ipotizzò che l'assassino potesse aver strappato anche la pagina del registro... io e il gruppetto ci catapultammo nella sala di lettura, verso lo scaffale dei registri dove il bibliotecario, in bella calligrafia, annotava su di un grande registro, fatto di petali e corteccia, tutti i dettagli dei libri prestati: la data, l'autore e il titolo del volume, il nominativo di chi richiede il prestito, la scadenza della riconsegna.
Callino c'informò che per ogni giorno di ritardo dalla scadenza di riconsegna si pagava una piccola multa, che Micky Mick aveva stabilito nella misura di una carota al giorno.
Sicché, chi dimenticava di riconsegnare i libri, diciamo per quindici giorni dopo il termine stabilito, portava quindici carote fresche al coniglio!
Il mio dito intanto scorreva lentamente sui titoli del registro fino a che mi fermai sulla riga...

"Titolo= Le erbe del diavolo: pozioni, incantesimi, magie.
Prestato al signor= Firulì Firulà.
Riconsegnato il...
"
Smisi di leggere e annunciai:
"Il libro è stato riconsegnato il giorno del fatto, con il pagamento di una carota per il ritardo di un giorno!!!
E domando, ma poi chi sarebbe Firulì Firulà??? Sembra uno pseudonimo!!!"
Quindi sia io che il gatto ci precipitammo sul volume in questione che giaceva su di un carrello, in attesa di essere riportato a posto nel magazzino.
Al capitolo Mandragora lessi:
"Gli arbusti della mandragora vanno staccati dalla pianta con abilità per non far urlare la pianta stessa ....
La pozione per ottenere la morte apparente deve essere preparata al plenilunio, facendo bollire le erbe dentro una pentola di argento e aggiungendo, bla bla bla, eccetera eccetera.
"

Quindi, dopo alcune pagine in cui si descriveva la preparazione, si arrivava a una interessante conclusione:

"...Da questa morte ci si può risvegliare, una volta terminato l'effetto, solo alla luna successiva.
Bisogna assumere un goccio del veleno per evitare che la morte diventi definitiva
.
Molto, molto istruttivo!" sentenziai.

"Cosa ne arguite?",chiese Fanfauna.

"Prima cosa, che tra dieci giorni Micky Mick sarà di nuovo tra noi!
Poi, immagino che Firulì Firulà, provocando tanto baccano, volesse garantirsi la chiusura della Biblioteca di un periodo di almeno quindici giorni, ovvero il tempo della finta morte del bibliotecario.
Inoltre, gettando i sospetti sul coniglio, avrebbe screditato la Biblioteca e voi, Regine Fanfauna e Floriflora, avreste dovuto riorganizzarne la struttura tenendola chiusa per un ulteriore periodo."
Estefy, reggente in quel periodo dell'anno, poiché da poco era iniziata l'estate, fece mente locale su tutte le attività che si sarebbero svolte nel periodo estivo.
Poi esplose facendo notare che la scadenza della pozione di mandragora coincideva con la chiusura delle scuole!
"Ottima pista, Estefy!"

"Sì nipote! Ottima pista", annu� Fanfauna, "E io, a questo punto, posso dirvi qualcosa di più sull'identità di Firulì Firulà e circa il motivo di questa bravata studentesca!"

"Sta forse alludendo alle Cicale?", esclamai interrompendo la regina.

"Già! Le cicale!", disse la regina della Fauna in collera, "Certamente loro... che pur di cantare indisturbate per tutta l'estate, avranno concertato di sabotare il mio piano di lettura di un libro a settimana, con annessa la chiusura della Biblioteca!
Poi, ovviamente, sarebbe intervenuta la fine della scuola e in tal modo, a biblioteca chiusa, non avrebbero potuto prendere i libri per i compiti delle vacanze... e così sarebbe passata liscia anche la villeggiatura!"

Nei giorni che seguirono, perciò, vennero interrogate le Cicale... che, davanti all'autorità di Fanfauna contorniata da pattuglie di Betulli, si dichiararono colpevoli, fornendo persino copiosi dettagli.
A pensarci bene doveva essere stato un gioco da ragazzi addormentare Micky Mick, avendo messo la goccia velenosa sulla carota pagata per il giorno di ritardo nella riconsegna del libro.
Così come gettare in terra un ombrellino di carta (che andò poi a ruzzolare davanti al montacarichi).
E infine, una quisquilia, spruzzare gli anti-parassitari, al momento dell'incidente.
Quanto al depistaggio, ovvero alla mangiucchiata delle ombrellifere, per solidarietà insettivora, alle Cicale fu facile domandare aiuto ai Coleotteri Cosmopoliti che, il giorno dopo il fatto, riuscirono a evadere la sorveglianza dei Betulli e intrufolarsi all'interno dai tubi dell'impianto dell'aria condizionata del bunker, facendosi poi una scorpacciata dell'erbario.
Micky Mick, una volta svegliatosi in ospedale, annunciò che la scorpacciata non doveva essere stata poi così squisita.
In effetti le sostanze che metteva a proteggere gli erbari dagli insetti erano assai disgustose, sia per i coleotteri che per i conigli.
In ragion di ciò disse che da parte sua non ci sarebbe potuta essere nessuna tentazione di addentare le antiche piante. Parola di bibliotecario. E poi, come consueto, si era fatto una gran risata mostrando i suoi lunghi dentoni bianchi e sporgenti.
A quelle parole, Iggy si sentì molto in colpa per aver dubitato del suo collega.
Intervenni con le mie doti da diplomatico per far da paciere fra gatto e coniglio.
Chiarito il caso, la Biblioteca fu riaperta, le Cicale vennero condannate dalla regina a cantare tutti i testi dei libri che per l'intera estate furono costrette a prendere in prestito. E altro che Firulì firulà!
Un'estate da incubo! I canti delle Cicale furono sguaiati, stonati e lenti e, più che canzoni, risultarono latrati!
Freddie, caro, tu sai che ho un'ottima tempra e riuscii comunque a concentrarmi e a portare a termine la mia nuova invenzione, di cui, modestamente, ero e sono veramente molto fiero.
Ma di questo, ti dirò alla prossima avventura!!!


FINE

 

 
 

 

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