Fiorire


[Racconto di Paola Manoni]

Prima parte


Jackie: Sono giorni spensierati, qui al Fiorfiore.

Siamo in attesa della Gran Sfilata di Primavera e, da molti giorni, nell'aria vibrano essenze e profumi da capogiro.

Sembra proprio che questo piccolo mondo sia pronto a esplodere da un momento all'altro, ma che stenti a trovare il momento.

La tensione nell'aria è forte.

Sono steso su un materassino di muschio ben intarsiato, sulla radice di un vecchio salice.

Mi accorgo che Cotton mi ha circondato con un velo di nebbiolina... credo sia per difendere la mia privacy; in effetti devo essermi addormentato per qualche istante.

Sono ancora intorpidito dal sonno, quando avverto delle voci provenire dagli intrecci verdi del vecchio albero.

Una, fra queste, sottile e curiosa, si sta informando se i fatti sono andati davvero così.

Di cosa stanno parlando?

Mi allerto, ascolto…

"Per una bacca buca sì, sì!

Ti dico che è andata proprio così!", sta confermando una seconda voce, roca e molto, molto spazientita.

Ma la prima è scettica: "Davvero nessun proclama è giunto dal palazzo?"

"Non per ora, non per ora", le viene risposto.

La vocetta non si arrende, insiste e domanda info su cosa abbiano risposto le regine.


 

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Immagine Floriflora (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Seduta per terra, piange disperatamente. Nella mano sinistra ha un fazzoletto che porta alla fronte. Sul pavimento, accanto a lei, una pergamena. I suoi vaporosi capelli biondi arrivano fino a toccare terra. Particolare della pergamena.Particolare del busto di Floriflora.
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Segue una risposta un po' polemica, tipo: "Se leggessi nel silenzio te lo direi ma, sai, ho ancora poca pratica..."

Quindi segue un animato battibecco a suon di "ma che spirito di salice", "che domande da corteccia", etc. etc.

Cerco di alzarmi.

Muovendomi, faccio un po' di rumore e le due vocine si mettono in allarme.

La prima si allerta: "Cosa è stato?"

L'altra, serafica, risponde che non lo sa, oggi è rivolta verso ovest, dice, e non vuole guardare altro.

Considerata la nebbia, però, qualcuno potrebbe essere nei pressi, quindi, le due vocette, si ripromettono di stare in allerta

Faccio mente locale.

I salici sono alberi antichi, potrei trovarmi di fronte a presenze gnomiche.

In effetti, l'idea non è peregrina; l'antico nome del salice, salis, deriva dal celtico e vuol dire vicino all'acqua.

Dormire ai piedi di una pianta con tanta storia può offrire misteriche sorprese, al risveglio, se non ci credete potete chiederlo al vecchio Mc Flayerty!

Un giorno si addormentò presso un albero fatato e si ritrovò tre gobbe per aver mancato di rispetto alle fate.

Ma il prolungato silenzio e il tempo che scorre mi dicono che non ci sono cappelli rubini nei dintorni.

Gli gnomi sono troppo curiosi per rimanere nascosti così tanto tempo, si sarebbero già palesati da un pezzo!

Dunque, deve trattarsi di qualcosa di diverso.

Sbircio fra i lunghi capelli spogli del salice cercando qualcuno che vi si ciondoli impropriamente aggrappato, ma vedo solo piccole gemme, future foglie meglio riconoscibili al tatto che alla vista e niente più.

Penso a un sogno, forse un sonno troppo pesante.

Poi, bruscamente, il misterioso colloquio riprende con tipici versi a base di Pssst? Stttt! Pssst? Stttt!

Quindi, la prima vocina ammette che a lei non pare ci sia alcuno, nei dintorni.

L'altra, più prudente, le intima di tacere.

La prima, evidentemente più riottosa, proprio non ci sta, specie dopo quello che han detto le voci del bosco.

Sì, insomma, come fa a tacere? Vuole sapere cosa si pensa di fare, come si pensa di agire, da quale parte si deve stare e che decisione si deve prendere.

"Mai abbandonarsi al panico", consiglia l'una all'altra.

"Eh, ma son cose che fan venire voglia di piangere", chiosa la prima.

Mi acquatto fra il fogliame, la conversazione continua.

"E allora", domanda la seconda, "cosa dovrebbe dire la povera regina Floriflora?"

"Ehm, scusate... permettete una parola?", intervengo, schiarendomi la voce.

Seguono vari Pssst? Stttt! Pssst? Stttt!

Quindi, una delle due annota: "Ci han scoperte!"
Poi tacciono.

Io riprendo:

"Non dovete mettervi in allarme, io so-sono... sono Jackie, Jackie Astronotus. Mmmhh, per servirvi.

Sono uomo di sua maestà e Duca della Rosa Pallida."

Mi guardo un po' intorno, poi riprendo a parlare.

"Pur sforzandomi, non riesco a capire dove siate.

Cioè, sento le vostre voci maaaa..."

Mi interrompo.

Dei risolini argentini si perdono nell'aria.

Continuo.

"No, è che vi ho sentito parlare di sua maestà eeee... vi ho sentito dire cose che mi hanno preoccupato.

Volevo saperne di più, ecco tutto."

Ridono, si chiamano rispettivamente per nome e scopro che sono in conversazione con Jemmy Lee e Jenna Green.

Fortunatamente mi hanno riconosciuto, hanno visto la mia immagine specchiata nel lago.

Vi faccio la sintesi dei molti commenti relativi alla mia persona che vanno da chi mi definisce bellissimo a chi sostiene che mi sia esploso l'autunno in testa (immagino per i capelli rossi).

E c'è anche chi sostiene che Astronotus, più che un fiore, sia un ragno!

 

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Immagine di Jackie a cavallo di Cotton (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Si vede il professor Astronotus pronto a partire sulla sua nuvola. Sulle spalle ha una specie di canna da pesca che termina con una lanterna. Tiene le redini nelle mani. Cotton ha un'aria beata. Sullo sfondo, un cielo azzurro, qualche nuvoletta e un paio di uccelli. Particolare di Jackie.Particolare di Cotton.
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"Un ragno? Questa è bella!"

"Mh... scusate se mi permetto è cheeee..."

Ma no, non intendono scusarmi affatto.

Mi zittisce la voce roca di Jenna Green che mi domanda se non conosco le regole della cavalleria del tronco.

"Ecco, veramente...no!", rispondo insicuro, "Io..."

Ma la Jenna m'interrompe ancora più bruscamente: "Oh, insomma, è vietato rivolgere la parola alle gemme in boccio!"

"Voi... voi siete ge-gemme?", domando stupito.

È così, son gemme.

Gemme in attesa di sbocciare da almeno una settimana.

"Vi chiedo umilmente scusa, io... io...", ma la piccola e gentile Jemmy Lee cerca di rassicurami.

Mi chiama messer Astronotus ed è sicura che il Salice non mi abbia udito, mi dice che è molto vecchio e stanco e dorme sempre, altrimenti avrei rischiato.

Cosa, non lo so.

L'altra, più sospettosa, si limita a grugnire, posto che sia possibile per una gemma.

Jemmy m'informa che il vecchio Salice dice che c'è un tempo per il coraggio e uno per la cautela.

E mi domanda se anche io la penso così, visto che sono un eroe.

L'altra, di rimando, sbuffa, ordina a Jemmy Lee di tacere e di iniziare a pregare per la regina.

Incomincio ad avere un po' d'ansia.

"Beh, visto che non possiamo parlarci, dovrò rinunciare alla vostra compagnia per correre al castello", concludo un po' sornione, sperando d'impietosirle, ma Jenna Green mi liquida con l'ennesimo versaccio.

"Sì, certo, il castello, e faresti anche bene a sbrigarmi."

Monto la sella su Cotton e la mia candida nuvola decolla in un batter di ciglia. In breve sono al castello.

Dal cielo ammiro fitte praterie di papaveri in erba, campi di grano appena accennati, boschetti di botton d'oro e baccelli in pieno rigoglio ma... tutti in una sorta di torpore da fiore.

Il regno è in attesa, ma... di cosa?

Giunto a corte sento le urla della regina Floriflora fin da fuori del palazzo.

Il dramma è in pieno svolgimento.

Floriflora: "Jackie Astronotus! Sei in un clamoroso ritardo! Tutto è in ritardo, il tempo è perduto, i minuti volati via, le ore che non sono scorse adesso precipitano e i minuti che han doppiato i secondi si spaccano.

Che disastro, che disastro!"

Jackie: "Maestà, maestà! Ma cosa dite?"

Floriflora: "Non lo so amico mio, mia nipote Primity è sull'orlo di una crisi nervosa, aveva organizzato tutto ma... che sfacelo... dopo mille anni!"

Jackie: "Dopo mille anni cosa?", domando sempre più confuso mentre tutti corrono impazziti di qua e di là.

Floriflora (furibonda): "Mille, capisci? Mille! Non nove-cento-novanta-nove ma: MILLE!"

Jackie: "Maestà, calmatevi e cominciamo da capo", la supplico.

La Flo diviene più docile e, stesa su di un triclinio, mi racconta la sua furia.

Floriflora: "Proprio quest'anno, in primavera, cadono mille anni della mia corona."

Jackie: "Accidenti, una ricorrenza dietro l'altra qui giù e... insomma, auguri!", esclamo con enfasi cercando di farla sorridere.

Ma lei non ci pensa affatto.

Floriflora (piagnucola) : "Ma che auguri e auguri! Avremmo dovuto festeggiare con baccanali e cerimonie la millesima primavera reale! Tu sai quanto io tenga ai miei natali, al mio casato e alla sua nobile stirpe... invece, cosa mi succede?"

Jackie: "Eh, infatti... cosa succede??", domando all'apice della curiosità.

Floriflora: "Succede che il Fiorfiore NON fiorisce!"

 

 

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Immagine di Jackie oltre in confine (Per leggerne la descrizione proseguire nel link). Si vede il professore, in sella alla nuvola in volo, con la sua lanterna sulle spalle. Ha varcato il confine il quale è segnato da un cartello - sui cui è scritto appunto 'confine' - tenuto da due laccetti fissati sulla foglia di una grande pianta. Particolare del cartello.Particolare di Jackie sulla nuvola.
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Jackie: "Maestà, non è possibile! È scritto nel corso delle cose, non c'è niente che possa impedire la fioritura di Primavera, ve lo dico in qualità di esperto e di botanico.

E poi, basta guardarsi intorno: è tutto pronto, si vede, si sente, si percepisce nell'aria!"

Floriflora: "Ah, tu credi? Prova a dirlo a mia nipote che aveva organizzato un defilé da paura e non le è arrivato nemmeno un carico di boccioli mosci!

Per non parlare della figura che ci sto facendo IO con l'aristocrazia floreale.

Già la sento la Duchessa Cipressina bisbigliare dietro agli angoli 'Ah, certi fatti non accadono mai a caso... Flora non è degna di quella corona, l'ho sempre detto, l'ho sempre detto!'

Quell'arpia! Sniff, capisci il mio dramma, Jackie?"

Jackie: "Capisco… Ma da cosa può dipendere? Avete qualche idea?"

Floriflora: "Certo.

Dal Fiore di confine."

Jackie (perplesso): "E cos'è il Fiore di confine?"

Floriflora: "È il fiore al confine col tuo vecchio mondo, Jackie.

I Fiori di confine sono impavidi, una casata nobile che presidia il perimetro del regno.

Dare il la per la prima fioritura spetta a loro, è un'onorificenza che hanno ottenuto grazie a imprese eroiche.

Ma sono comunque dinastie strane, vengono spesso a contatto con i popoli carovanieri, con molte culture, con mondi diversi..."

Jackie: "Credevo che tutto questo spettasse alle primule! Lo dice anche il nome."

Floriflora: "Le primule sono solo più eclatanti, ma la gerarchia reale prevede che detto compito ce l'abbiano i fiori di confine.

In effetti, ci sono stati anche diversi contrasti per questa preponderanza delle primule, ma si tratta solo di una specie più plateale."

Jackie (preoccupato): "Allora, forse, c'è qualche serio problema laggiù, dai Fiori di confine."

Floriflora (alterata): "Ovvio che c'è! Forse siamo di fronte a un colpo di stato, un'egemonia venefica, uno strapotere tossico, una politica appassita e inquinante... ma che ne so!

Certo è che dovrò radunare il mio esercito e andare presso il confine a riprendere ciò è mio da ben un millennio! Dovrò sfoderare la spada verso chiunque osi commettere atto sì ardito! Per le cronache, mi sono già fatta disegnare l'armatura e lo stendardo: daremo inizio alla prima guerra dell'infiorescenza!"

Jackie: Vedo la Flo molto galvanizzata all'idea.

"Maestà, non vi sembra tutto un po' troppo precipitoso?"

Floriflora: "Niente affatto, caro il mio ragazzo, niente affatto!"

Jackie: "Mi permetto di suggerirvi di inviare una truppa scelta per effettuare un sopralluogo, prima di muovere l'intero esercito.

Dobbiamo avere qualche dato per stabilire una strategia."

Floriflora (operativa): "Ben detto Astronotus: ti autorizzo a partire in missione!"

Jackie: "Io???"

Floriflora (sussiegosa): "Non vedo chi altri."

Jackie: "Quando dovrò partire?"

Floriflora (imperativa): "L'altro ieri! Il tempo a tua disposizione è praticamente scaduto! Alla partenza delle truppe voglio tutto lo sfarzo possibile e immaginabile, poiché tutti dovranno vedere come le regin sorelle hanno a cuore la corona! Urgono preparativi immediati."



... fine prima parte.

 

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