Terza e ultima parte
JACKIE: (racconta) Chiamo il gufo che non mi risponde... sicché sfrego un fiammifero per accendere la lanterna.
Quella piccola fiammella mi scalda le dita, che bello!
Ecco perché al buio la parete era tanto gelida!
Si tratta di una porta di metallo!
Siamo in fondo a un corridoio scavato nella roccia, davanti a una porta chiusa.
Poi un suono metallico ci fa sobbalzare.
Prima di capire che è solo il rumore di una chiave che cade in terra, che scivola dal becco del gufo, facciamo tutti un salto in alto di circa mezzo metro...
Abbasso al minimo la fiammella della lanterna per non infastidirlo.
Gli domandiamo dove abbia preso la chiave e lui candidamente risponde di averla rubata... e prima di aggiungere altro... ci crolla addosso uno scheletro dinoccolato e polveroso... era lui ad avere la chiave!
Questa faccenda mi indispettisce parecchio ma non ho il tempo di pensare ad altro perché dall'alto cala velocissima una gabbia dalle sbarre di ghiaccio che intrappola tutti noi!
Il pensiero agghiacciante è che stiamo subendo la stessa sorte dello scheletro!
Le sbarre sono così fitte che nemmeno il gufo può passarci attraverso.
Siamo veramente nei guai!
Abbiamo paura ma nessuno osa dirlo all'altro.
Iggy mi domanda tremante se Romilda ci lascerà semplicemente morire di freddo...
(a voce molto alta affermo): "E noi... faremo caldo!"
Gli altri mi guardano attoniti mentre frugo nel mio zaino.
Estraggo un fil di ferro.
Tiro fuori sia il registratore che il transistor e li smonto alla fioca luce della lanterna.
Ne estraggo le pile che collego in serie alle batterie di ricambio.
Una volta fatto questo, srotolo del fil di ferro.
Lo taglio e lo uso per collegare da parte a parte il polo positivo con quello negativo di ciascuna batteria.
Assicuro il filo, ben stretto, e attendo.
Passano attimi eterni! Le batterie sono poco potenti e dunque occorre aspettare parecchio.
Sto cercando di creare una resistenza che surriscaldi il filo passaggio della corrente elettrica.
Il filo, quando sarà rovente, lo useremo come una lama per tagliare come il burro le sbarre della prigione di ghiaccio!
Riusciamo a tagliare alcune sbarre ma poi il filo si raffredda per via delle pile esaurite.
E allora... mi viene in mente un'altra possibilità.
Abbandonata la soluzione termoelettrica, non ci resta che affidarci a una reazione elettrochimica... ma dovremo rinunciare ad avere la luce della lampada!
Il gufo garantisce che ci farà da guida e sarà come i nostri occhi.
Fidandomi del pennuto, perché non abbiamo alternativa, prendo la fiaschetta di petrolio che ho portato per alimentare la lampada e cospargo il liquido sulle sbarre che devono essere sciolte.
Tutti noi ci schiacciamo sul lato opposto, stando ben accovacciati in terra.
Al gufo raccomando di chiudersi gli occhi con le ali, per non avere fastidi.
Poi sfrego un fiammifero e... SVVAAAAMP!!!.
Il petrolio prende fuoco producendo una fiamma altissima.
Le tre sbarre rimanenti sono sciolte e noi balziamo fuori dalla gabbia.
Il gufo ci ordina di seguirlo.
L'uccello sbatte fragorosamente le ali per segnalarci la direzione da seguire.
Noi, in fila indiana, ci diamo la mano per non perderci e ci affidiamo a lui.
Ad un certo punto il gufo sale o, meglio, sorvola una scalinata di ghiaccio.
Noi, scalino dopo scalino, ci arrampichiamo con paura di cadere.
Il ghiaccio è tremendamente scivoloso!
Il gufo ci sollecita: dobbiamo fare presto perché ha un sospetto tremendo: che Romilda possa aver ibernato Estefy e Vernon!
Arriviamo alla sommità della scala e ad attenderci c'è un'ombra inquietante...
L'ombra di Romilda!!!
Il gufo ci urla di scappare e ci dà indicazioni... scivolare giù e poi tenere sempre la destra e poi... il poveretto non finisce la frase perché lo aggredisce una moltitudine di pipistrelli.
Noi siamo tutti allo stremo delle forze, al buio, combattendo un nemico che non conosciamo.
La cosa più tragica è che non sappiamo ancora dove si trovino Vernon e Estefy né se siano stati ibernati.
Ma facciamo in tempo a scappare e tentiamo di seguire le ultime indicazioni del gufo.
Abbiamo la sensazione di girare in tondo, in cunicoli di un labirinto da cui non riusciremo a uscire.
Passano delle ore.
Ho la sensazione che Romilda ci stia facendo stancare: prende tempo per poi intrappolare anche noi!
Mi sento un pesce preso all'amo!
Ho bisogno di fermarmi un momento a pensare.
< (a voce alta): "Ragazzi! Fermiamoci un momento a riprendere le forze", Iggy e Percy Bet sono sfiniti quanto me, "Mangiamo qualcosa! Ho le gallette super-energetiche degli elfi".
Percy Bet tira fuori da una tasca un piccolo vasetto di confettura.
Mangiamo le gallette con la marmellata... metto in bocca il primo boccone e... lo stesso sapore!
(a voce alta): "Gelsi rossi!"
Percy Bet conferma: ha preso da casa della confettura di gelso che prepara sua moglie!"
Gli chiedo il vasetto: voglio ingurgitarlo tutto!
E' l'ultima speranza che abbiamo: una comunicazione ESP con Vernon ed Estefy!
All'ultimo cucchiaino cado in una specie di trance.
Vedo il volto di Romilda, mi sembra di caderci dentro ma riesco a controllare la vertigine!
Poi sento una voce metallica che mi chiama in modo suadente.
E' Romilda che mi propone di lavorare per lei.
Mi dice che il mondo del ghiaccio è molto redditizio...
Lei mi parla e io vedo la mia immagine! Mi sono bilocato!
Devo giocare d'astuzia con Romilda e farla parlare...
(a voce alta): "Se devo entrare in affari con te, mi devi spiegare meglio questo mondo... Dove ci troviamo?"
Lei, ignara del fare il mio gioco, inizia a darmi informazioni.
Siamo nelle grotte del ghiaccio perenne, che lei considera come l'ultima roccaforte del freddo, dopo l'uscita di scena di Vernon.
Con apparente tranquillità le domando cosa dovrei studiare per lei.
La signora ha le idee molto chiare in tema di business e risolutamente mi spiega che dovrei inventare un modo di intrappolare aria fredda a rilascio lento.
Romilda vorrebbe realizzare una scatola che, una volta aperta, liberi correnti gelide in grado di raffreddare l'ambiente!
In pratica vuole un condizionatore in scatola che funzioni a pressione.
Romilda conferma: vuole farne un nuovo commercio, una vendita globale in un mondo asfissiato dal caldo.
Al concetto di caldo... replico provocatoriamente con l'idea che possa occorrerle Estefy, l'estate...
Il volto di Romilda si raggrinzisce e urla che MAI la signora del ghiaccio dipenderà da un'insulsa ragazzina!
E con molta stizza replica che, fra non molto, Smog avrà la meglio su tutte le stagioni e ricoprirà la volta celeste delle sue calde emissioni gassose.
Così vi sarà una sola e unica condizione climatica: inquinamento caldo!!!"
Non riesco a mantenere la calma.
Ho una rabbia, una rabbia... ma una rabbia che... PRENDO FUOCO!
Emetto una vampata verso Romilda e altre lingue di fuoco iniziano a sciogliere il ghiaccio.
Il fuoco è ovunque
Romilda si fa sempre più piccola... perde acqua... capisco ora come il suo corpo sia solo di ghiaccio...
Nella caverna le pareti si staccano ... cola acqua e si formano dei rivoli che presto si ingrossano... diventano fiumi!
Romilda scappa, seguita dalla sua corte di pipistrelli!
L'acqua impetuosa trascina tutto e trasporta anche... Vernon e Estefy, non più imprigionati, non più ibernati!!!
Evviva!
Mi sveglio dalla trance, un po' intorpidito.
Qui é tutto buio (questo mondo sotterraneo è davvero molto grande!
Chissà in quale delle tante grotte il mio altro ha appena preso fuoco!).
Chiamo insistentemente i miei compagni.
Mi dicono che sono accanto a me
(a voce alta): "Tra poco arriverà un torrente in piena che ci condurrà Vernon e Estefy... ma non ho tempo ora di spiegarvi... Prendiamoci tutti per mano e rimaniamo uniti: l'acqua ci trascinerà via, conducendoci a valle!"
Come predetto, arriva l'acqua con i nostri due amici i quali si aggregano a noi!
Estefy: "Sollevate il più possibile Iggy! Aiutatelo i gatti non sanno nuotare!"
Jackie: Usciamo da queste anguste cavità della Terra a una velocità vertiginosa.
Saltiamo fuori dalla montagna con il potente getto d'acqua da una specie di tunnel la cui apertura si trova ai piedi del monte Ciripaco.
E' notte fonda, siamo tutti ammaccati, malconci e strappati ma siamo talmente felici di essere usciti dall'incubo che ci abbracciamo e ci ringraziamo l'un con l'altro, per lo scampato pericolo, alla luce della luna.
Poi racconto la mia avventura ESP:
(a voce alta): "Capite? Ero lì con voi, in trance, ma contemporaneamente altrove!"
Iggy, che ha gli occhiali tutti storti e una lente rotta, commenta come da questa storia si evincano miei poteri paranormali forti perché mi comporto come un Poltergeist!"
(a voce alta): "Polter... che???!!!!"... sono allibito.
Ma veniamo interrotti dalla venuta di Cotton che scende a bassa quota.
Scende felice, scodinzolando, fin quasi a toccare terra.
E' un invito a salire che noi accettiamo subito.
Voliamo finalmente a casa!
Mentre sorvoliamo ancora il Bosco Fitto, sentiamo un battito d'ali e:
"Hu-hu, hu-hu!!!"... il pennuto regale vola accanto a noi.
Mi accorgo che ha tutto il collo spennato... i pipistrelli lo hanno malmenato e ora sembra un avvoltoio più che gufo reale!
Alle luci dell'alba arriviamo alla reggia.
Un nuovo giorno inizia.
La gente del Fiorfiore si alza e fa colazione, ignara di tutto quel che è accaduto.
Per la strada c'è solo lo gnomo Callino, il guardiano dell'orto botanico, quasi sempre alticcio a causa di molte spremute di luppolo.
Alza la testa e non crede ai suoi occhi... pensa che le stagioni siano veramente impazzite: l'inverno a spasso con l'estate su... di una nuvola!
O forse è lui ad aver alzato troppo il gomito??? E con questo dubbio amletico formula il buon proposito di smettere di bere...
FINE
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