Jackie e le farfamodelle


[Racconto di Paola Manoni]

Seconda parte


"Jackie? Jackie Astronotus?"

Jackie: Qualcuno, anzi qualcuna mi chiama.
E' una splendida fanciulla che si materializza sulle scale della torre più alta del maniero.
"Per servirvi signorina... con chi ho l'onore... ?"
Dice di chiamarsi Farfamora, e dice anche di essere un'amica d'infanzia di Nimphea.
Sperava di trovare la principessa a corte ma ha saputo che è dal padre.
Con qualche esitazione mi fa capire che sa quanto io sia affezionato alla giovane regina.
"Sì, infatti, siamo... ehm, molto vicini.
Cosa posso fare per te? Possiamo darci del tu, vero?", ha un viso molto sottile e degli splendidi capelli color oro ma è molto, molto tesa...
Annuisce, poi mi domanda se è vero che sto conducendo un'indagine a proposito di un furto.
"Sì, più o meno le cose stanno così", rispondo con una certa reticenza.
Mi chiede se ritengo che le loro vite siano in pericolo.
"Non lo so, ho troppo pochi elementi per capire l'entità di questo caso", taccio un istante, poi decido di osare.
"Immagino che anche tu, ormai, sia al corrente dei vestiti cuciti con i fili d'oro."
Mi confessa che è il motivo per cui teme di essere in pericolo.
"Farò tutto il possibile perché non vi accada nulla, stai tranquilla.
Il corpo speciale delle guardie di sua maestà non ha eguali per simili missioni!", dico fiero, mentre entriamo nella grande sala della reggia.
"Vuoi un biscottino?", domando alla ragazza, "Mi sembri un po' pallida, ti senti bene?"
Mi ringrazia con entusiasmo, allungando le mani affusolate e confessa di essere un tantino spaventata.
Percy Bet giunge di gran carriera e mi domanda se può avere l'occhei per la perquisizione del castello.
"Perquisizione?!", ripete allarmata la mia accompagnatrice.
Forse hanno già rubato qualcosa!?

"No affatto, ma ritengo che il ladro non si sia introdotto nella reggia solo ed esclusivamente per ciucciare della marmellata..", dico sicuro.
La Farfamodella attende il seguito del mio ragionamento con ansia.
E dunque?
"E dunque, penso a una ricognizione prima del furto e spero di trovare altre tracce confidando nella sua ingordigia."

La fanciulla mi guarda scura in volto con tono lievemente accusatorio e constata che evidentemente non ci facciamo grossi problemi al castello.
"Perdonami ma non ti capisco, cosa vuoi dire?"
Beh a violare la privacy degli ospiti residenti, sentenzia lei in un soffio.
"Ma, amica mia...", rispondo esterrefatto, "nessuno intende violare in alcun modo la tua intimità, come puoi pensarlo?"
Mi guarda stupita: non intendo far perquisire le stanze delle ragazze?
"Non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello!", affermo risoluto.

Mi ringrazia con sincera gratitudine e ammette che il contrario sarebbe stato così umiliante.
Quindi, sentendo i battiti della pendola reale si rammenta... deve andare alle prove della sfilata!
La guardo correre via, mentre Percy mi si avvicina con aria da cospiratore: di cosa stavo confabulando con la ragazza?
"Temeva che le perquisissimo la stanza."
Mi fa notare che è un timore un po' sospetto.
Ma io lo interrompo bruscamente:
"Già, e mi domando perché alla regina ha detto di essere allergica allo zucchero e ora ha divorato a quattro palmenti un biscotto."
Percy, si convince immediatamente di aver individuato il sospettato numero uno.
Lo guardo soprappensiero e aggiungo: "Già, ma sospettato di che, se il delitto non è stato ancora compiuto?"
Mai parole son state dette tanto fuori luogo.
Il giorno dopo, sul far della mattina, un urlo si leva fra i corridoi del castello: è l'odioso Frangia.
Io e Percy ci precipitiamo nell'atelier.


Jackie: "Cosa accade?", domandiamo in coro io e Percy.
Il sarto farfuglia delle parole da cui evinco il termine... l'abito, ma è peggio quando compongo l'intera frase che risulta pressappoco la seguente: L'abito che apre la collezione è... è sparito!

Per tutto il giorno il castello è in totale fibrillazione e io e Percy non sappiamo che pesci prendere.
Assistiamo alle prove della sfilata, presidiamo i corridoi, sorvegliamo i giardini, controlliamo le cucine, perlustriamo le finestre, ma non ne ricaviamo un tubo, figuriamoci un filo!
"Aspetta Percy!", dico improvvisamente, "A chi era destinato l'abito?"
E dopo aver scartabellato le carte, purtroppo scopro che è come pensavo: l'abito sparito doveva indossarlo l'amica di Nimphea.
Ed è proprio lei, la farfamica, ad avere i comportamenti più sospetti, sottolinea il fido Percy.



"Accidenti hai ragione! Prima la finta allergia agli zuccheri, poi il terrore che gli perquisissimo la stanza e adesso il vestito a lei destinato è il primo che sparisce e poi..."
E poi, fa notare il betullo, il nome! Già perchè anche il nome sembra anomalo, Jackie!
"Il nome? Cioè?", domando frastornato.
Ma Percy, carte alla mano, mi fa notare che fra le modelle ne esiste una che si chiama Farfabruna.
Lo guardo scettico.
Ma lui mi chiede di che colore definirei i suoi capelli.
"Bruni", rispondo io.
Appunto, fa notare il soldato della regina: se la Farfabruna ha i capelli bruni, come Farfabionda ha i capelli biondi e così via dicendo, perché sono in due a contendere una sola nuance?
Ha ragione, Farfabruna e Farafamora indicano entrambe un medesimo colore di capelli, cioè scuro!
E quindi? Cosa si fa s'incrimina una per i colori dei capelli?!!!
Certo che no, però, perché l'amica di Nimphea porta questo nome pur avendo i capelli color oro, esatto opposto di un colore scuro?
Il soldato di sua maestà mi fa notare che è come se lui si chiamasse Percydolce e fosse un tipo amaro: identico, assurdo, contrasto!
"Per Bacco Percy, hai ragione! E' un dettaglio assurdo, ma troppi particolari cominciano a non quadrare con questa fanciulla.
Pensi che potremmo perquisire la sua stanza mentre è alle prove?"
Se intendo farlo, mi dice lui consultando la sua cipolla, dobbiamo affrettarci perché le fanciulle sono al lavoro da un po' e finiranno fra non molto!"
Detto fatto, nella penombra, perlustriamo la stanza della ragazza.
In un cassetto troviamo la foglia d'identità.
Leggo che è del Sud e che è molto giovane (non riporto l'età perché sono un gentleman).
Sto per riporre il documento nel cassetto quando col dito sfioro i dati riportati sulla foglia che si sgretolano sotto i miei polpastrelli, rivelando tutt'altre indicazioni.
"Guarda Percy! La foglia su cui dovrebbero essere registrati i dati della ragazza ha un doppio strato!"
Tatann!
Esultiamo io e il Betullo.
E cosa dicono le vere generalità?
"Beh... che è un po' più grande di quel che afferma e che il suo nome è B. Mori.
Chissà per cosa sta la B? Strano, B. Mori è un nome che mi fa venire in mente mio fratello Freddie... bah!
B. Mori... sì, è un nome che ha qualcosa di familiare.
Quindi il Betullo entusiasta mi fa notare un calendario.
Vi è segnato un giorno con su scritto: ora X."
Mi avvicino a Percy e faccio un breve calcolo.
"Accidenti è inquietante, vediamo... ha contato diciassette giorni e al diciassettesimo giorno ha stabilito questa benedetta ora X.
Ma perché? Cosa dovrà accadere?", anche Percy si mette a contare.
Secondo il calendario, alla resa dei conti, sono già passati dodici giorni, e l'ora X dovrebbe cadere fra cinque!
"Sì, è così", confermo, "Ma ora dobbiamo andarcene, potrebbe tornare da un momento all'altro e il sopralluogo non ha dato gli esiti sperati, infondo quella potrebbe essere l'ora X per qualsiasi cosa.."
Percy non è d'accordo, secondo lui l'ora X è un indizio terribile.
"E invece no! E lo dico e lo affermo, caro mio: cosa facciamo?
Accusiamo la ragazza di aver impiastricciato indebitamente un calendario?
O di nascondere la propria identità?
Sai quante farfamodelle, brucogirls e divelibellule nascondono la propria identità, l'età, gli anni?"
Percy non commenta e mi guarda strano.
Sono furioso perché un altro giorno sta passando invano.
E la notte il trafugamento di abiti si ripete costantemente mentre la Flo si produce in una serie di molto plateali svenimenti con piroetta, piroetta e inchino, girandola, piroetta e caduta secca.

Una seconda perlustrazione a tappeto nelle camere degli ospiti del castello ci rivela che Farfamora sorveglia costantemente la temperatura della sua stanza, mantenendola sui 24 gradi e ha una copiosa scorta di foglie di gelso.
Anche la marmellata era di gelso, annota Percy con malizia.
"Sì, lo so", confermo sempre più irritato, "ma anche questa non è una prova probante Percy!
Da che hanno trafugato la marmellata di gelsi della regina sembra che i gelsi siano finiti fuori legge.
In questo castello ogni notte qualcuno ruba dei vestiti intessuti di fili d'oro: questo è il reato!"
Il Betullo mi fa notare, con ammirevole coraggio, che sono troppo protettivo con la Farfa sospettata e sibila che anche la regina la pensa come lui.
"Hai parlato alla regina senza dirmi nulla?", domando seccatissimo.
Lui non si sarebbe mai permesso, dice, è lei che lo ha chiamato a rapporto.
E' vero che ho ricevuto una lettera da Nimphea dove la principessa m'implora di difendere la sua amica?
"Sì, infatti l'ho raccontato io alla regina. E allora?"
E allora entrambi temono che la lettera possa avermi troppo bendisposto nei confronti della ragazza.
"Bene, vedo che il livello di fiducia che questa corte ripone nella mia persona soggiace all'altezza dei miei calzettoni!
Ebbene sì, io credo che la ragazza sia innocente e ti sfido caro Percy Bet, in qualità di capo Betullo, a fornire delle prove sulla sua colpevolezza!
La piazza è tua!", concludo, facendo un inchino e girando i tacchi.
Il Betullo, affranto, cerca di trattenermi.
Allontanandomi gli rispondo:
"E' un po' che voglio conoscere questo Onopi, sembra che oltre ad essere un abile tessitore sia un ragno molto saggio!
Così potrai condurre le tue indagini quanto, quando e come meglio ti aggrada! Buona fortuna Percy!"
Mentre sto per uscire dal castello una voce che mi è odiosamente nota, mi domanda se sono in procinto di partire.
E' il Frangia.
"Esatto. Mi assento per qualche giorno", rispondo sostenuto.
Per qualche giorno... ripete fra sé sardonico.
"Sì, è così."
Mi confessa che trova curioso che io vada via in un momento tanto difficile.
E' insinuante e antipatico.
Insomma, lo detesto cordialmente.
"Arrivederci Sir Frangia, spero che il vostro lavoro non sia turbato da altri furti!"
Con ciò mi dirigo verso l'uscita.


... fine seconda parte.

 

 

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