Limoni elettrici


[Racconto di Paola Manoni]

Terza e ultima parte


Jackie: E' passata la mezzanotte e io sono nel mio laboratorio a scrivere questo diario.
A un certo punto sento un rumore.
Non lo identifico immediatamente ma capisco che viene da fuori.
Sembra a tratti intermittente, poi si fa più forte e continuo.


Cribbio! E' un interferenza di banda magnetica!!!
Elettro-Smog è vicino: deve aver superato lo sbarramento dei limoni del silo!!!
Non starà mica cercando me?
Mi percorre un brivido lungo la schiena e ripeto: non starà cercando me?
Istintivamente mi alzo e mi appiattisco alla parete: schiena contro il muro, posizione di difesa che mi consente di tenere sotto controllo tutte le direzioni da dove può arrivare il pericolo.
Insomma, in altre parole, sto all'erta!
Ma poi mi sento veramente ridicolo.
Perché guardarmi le spalle quando questo nemico è totalmente invisibile?
Se è presente in questa stanza devo identificarlo, percepirlo in altro modo!
Ma questo pensiero non mi placa, anzi, ottiene l'effetto contrario.
Il rumore dell'interferenza è sempre forte, tuttavia non riesco a capire bene la provenienza.
A un certo punto mi viene un'idea.
Estraggo dalla tasca la bussola e osservo che l'ago è deviato di 120 gradi.
Elettro-Smog è a Sud-Est!!!
Voi cosa fareste?
Uscireste di casa per affrontare corpo a corpo il nemico?
Non ho altra scelta!
Ma, se avrò la meglio, cosa catturerò?
Una cosa senza corpo!
Tengo la bussola in mano perché è l'unico riferimento sicuro che ho ma, per chi mi vede, potrò essere scambiato per un pazzo che ha perso la strada di casa!
La direzione che seguo mi porta fuori del paese, lungo il fiume.
Fa freddo e c'è molta umidità.
L'acqua scorre lenta e produce poco rumore.
Non molto lontano dal fiume, l'entrata di una grotta sembra inghiottita dal buio.
L'emissione elettromagnetica sembra più debole perché la deviazione della bussola è quasi cessata.
Tentativo fallito: decido di tornare a casa e andare a dormire.
Ma mentre torno mi viene un'idea che dovrò discutere con Primity e poi, improvvisamente, mi rendo conto che stasera non ho mangiato!
Domani non dovrò dimenticarmi di farlo!


Il sibilo del bollitore del tè è pronto a partire, le fette di pane sono abbrustolite al punto giusto e io sto per sedermi per fare colazione.
Ma bussano alla mia porta.
E' Primity... davvero telepatica perché dovevo parlarle.
Davanti a una tazza di thè fumante ci mettiamo a discutere.
Poi mi avvicino e le sussurro all'orecchio la mia nuova idea.
Lei mi domanda perché mai non le parlo a voce alta...
Ma io vorrei essere davvero sicuro che non ci stia sentendo il nemico...
Primity mi dà ascolto e poi accetta il mio piano segreto.
Esco di casa più sereno e saluto tutti con ampi gesti.
Mi fermo a parlare con la gente e spiego che in giornata avverrà il trasferimento dei preziosi semi dell'orchidea screziata (specie dichiarata in estinzione): dal silo ad altra destinazione più sicura e più idonea alla conservazione di questi rarissimi semi.
Quando arriva Percy Bet a casa mia, il vicinato sa già tutto... (eh, eh, fa parte del mio piano far sì che la notizia arrivi alle orecchie nemiche!).
Lasciamo il laboratorio con la ghianda-navetta e ci dirigiamo al silo.
Dopo aver interrotto temporaneamente il circuito dei limoni elettrici, penetriamo dentro al deposito e prendiamo tutti gli esemplari di semi dell'orchidea screziata che sono raccolti in un cofanetto.
Ripartiamo con la ghianda-navetta, dirigendoci col prezioso bottino verso il Monte Ciripaco.
Ci fermiamo quando dall'alto vediamo l'imboccatura della grotta dove cademmo, tempo addietro, per cercare Estefy e Vernon rapiti dalla crudele Romilda.
Scendo dalla navetta e contemporaneamente controllo la bussola che ho in tasca.
Percy tiene una lunga cima arrotolata attorno alla spalla destra, che ci servirà per calare il cofanetto dei semi nella spaccatura della roccia.
Alle nostre spalle, sopra le nostre teste, sentiamo a un certo punto la voce di Iggy che è arrivato di corsa galoppando Cotton, la mia nuvola!
Sono pure un po' geloso che Cotton si presti a fare da taxi a chicchessia!!!
"Salute, Iggy! Stavamo aspettando proprio il vostro arrivo", commento, senza celare un filo di ironia.
Poi esorto Percy a procedere con la calata dei semi in grotta...
Il Betullo prende il prezioso cofanetto e lo lega, girando diverse volte la corda attorno all'oggetto che viene in tal modo assicurato alla cima.
Diligentemente Percy procede e, quando il cofanetto è arrivato al fondo, scuote la cima per liberarla dell'oggetto e poi la ritira su.
Io, senza farmi vedere, controllo la bussola.
L'ago dapprima stabile sul Nord, inizia piano piano a cambiare direzione, sempre più verso la gola nella roccia.
"Bravo!", dico tra me e me, "Finirai in trappola per causa della tua stessa malvagità!"
Poi, rivolto a Iggy, domando se Primity abbia informata la regina del nostro piano.
Il gatto conferma mentre io torno a guardare la bussola.
C'era da aspettarselo: l'ago è tutto deviato in direzione del cofanetto, dentro la roccia!


Jackie (agitato e rivolto al gatto): "Iggy, è giunto il momento!
Ma, dov'è Fanfauna? E' tardi, accidenti!!!"


Fanfauna: (trafelata) "Eccomi!", risponde la regina, sopraggiunta alle spalle di Jackie,"ed ecco pure che arrivano cinquecentomila formiche rosse!
Hanno corso tutta la notte per poter arrivare qui, in tempo!"


Jackie: Vedo gli insetti, disposti in una lunghissima colonna che sfilano dentro bosco.
Trascinano come d'accordo un sasso tondeggiante... il sasso che mi occorre per chiudere le spacca per sempre!!!
Le formiche operaie in coro urlano: "ohh issa!!!" per compiere gli ultimi sforzi.
Ecco che si avvicinano, ancora un passo, ancora un passo e... depositano la pietra nell'apertura della spacca.
Poi, esauste, le formiche si buttano per terra a pancia all'aria.
Ci sono molti evviva che si liberano in coro... Il piano ha funzionato!
Elettro-Smog, bramoso com'è di distruggere il mondo della natura, ha seguito i preziosi semi nel cuore della roccia.
E noi lo abbiamo intrappolato in quanto un campo magnetico non passa attraverso le solide superfici rocciose.
Iggy domanda preoccupato se per imprigionare questo nemico non sia stata sacrificata l'orchidea screziata!"
Lo calmo subito:
"Stai tranquillo! Il cofanetto è vuoto!!!
Stamattina abbiamo prelevato i semi che sono rimasti nella mia tasca.
Elettro-smog non se ne è potuto accorgere perché nella stessa tasca c'era la bussola il cui ago magnetico copriva le cariche ionizzate dei semi.
Anzi, è bene che io li renda subito a Primity."


Fanfauna: (commossa) "Caro Jackie, ho quasi dubitato nelle vostre capacità e ora, è doveroso ammetterlo, sono veramente affascinata dal vostro acume!!!
A nome di tutti gli animali che ci sono qui (e a nome anche della flora) mi inchino a voi come segno di grande riconoscimento!!!"


Jakie: Io... arrossisco e poi mi riprendo subito perché il lavoro non è terminato.
Vanno smontati i limoni elettrici visto che oramai il caso è stato risolto!
Ma io vorrei tenerne una cinquantina sotto osservazione, presso il mio laboratorio.


Fanfauna: (sospettosa) "A proposito di elettricità... Non è che con la corrente del limone penserai di costruire la macchina del tempo?"


Jackie: "E' un'idea brillante", rispondo con convinzione, "ma, per favore, preoccupiamocene in una prossima avventura!!!"


FINE

 

 
 

 

 Esci  Torna al menù del racconto  Legenda