Il rampino di Giambattista Marino
Da una lettera del poeta Giambattista Marino a Claudio Achillini, nel 1620.
Sappia tutto il mondo che infin dal primo dì ch'io incominciai a studiar lettere, imparai sempre a leggere col rampino, tirando al mio proposito ciò ch'io ritrovava di buono, notandolo nel mio zibaldone e servendomene a suo tempo: ché insomma questo è il frutto che si cava dalla lezione de' libri.
[...] Perciò se... razzolando col detto ronciglio, ho pur commesso qualche povero furtarello, me ne accuso e me ne scuso insieme, poiché la mia povertà è tanta, che mi bisogna accattar delle ricchezze da chi n'è più di me dovizioso.
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