Ancora una terna... di film famosi




[Racconto di Giovanna Gra]


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CASABLANCA

Scheda tecnica

Anno: 1942

Paese: USA

Genere: drammatico (bianco e nero)

Durarta: 120 minuti

Titolo: Casablanca

Regia: Michael Curtiz

Soggetto e Sceneggiatura: Murray Burnett, Joan Alison

Fotografia:: Arthur Edeson

Colonna sonora: M.K. Jerome, Jack Scholl, Max Steiner


Personaggi principali: Humphrey Bogart, Ingrid Bergman, Paul Hennreid, Claude Rains


OSCAR: Miglior film, regia e sceneggiatura
Nomination: miglior attore, migliore attore non protagonista, fotografia, montaggio, colonna sonora


TRAMA

Il Rick's café Americain è un fumoso caffè del Marocco francese, a Casablanca.
Il proprietario del locale, Rick Blaine, è un ex combattente reso cinico dalla vita beffarda e amara o, forse, più semplicemente, da un amore perduto.
Siamo durante la seconda guerra mondiale.
Casablanca è sotto il regime filo nazista della Francia di Vichy.
Tra i fumi del Rick's café aleggiano le ombre del gioco d'azzardo, dello spionaggio e i lontani echi di un mai sepolto patriottismo.
E proprio là, dove il fumo rarefatto e sottile disegna curve sinuose beffandosi della luce soffusa e distratta, passano il confine anche le ombre di qualche distratta passione.

Ma iniziamo dal principio...

Tutto comincia con due lettere consegnate in gran segreto a Rick dal sinistro Ugarte, habituè del locale, sordido giocatore d'azzardo che ha i minuti contati.
Ugarte, infatti, viene subito arrestato dal capitano Louis Renault, fedele al governo di Vichy.
Le due missive rimangono nelle mani di Rick e si rivelano essere un prezioso malloppo in tempo di guerra, ovvero due salvacondotti per gli Stati Uniti d'America.
Nel locale, intanto, fa ingresso una coppia.
Rick conosce bene la donna:
è lei, proprio lei...
quel grande amore che tempo addietro gli ha reso il futuro un azzardo e la vita distante.

Ora, lei e il marito, fuggito da un campo di concentramento e ricercato dalla Gestapo, sono in cerca di protezione.
La coscienza di Rick viene duramente messa alla prova:
Ha le due lettere e potrebbe dare alla donna più amata e a suo marito la libertà.
Potrebbe.
Se la sua gelosia glielo permettesse, se il dispetto per essere stato lasciato per un altro... se, se, se.
Ma l'epilogo è uno solo per un uomo chiamato eroe.
Così, Rick, tormentato e sconvolto dalla passione, alla fine cede e consegna le preziose carte, rendendo alla coppia in fuga la loro vita e regalando loro la libertà.



Quante volte aveva lanciato uno sguardo distratto verso l'entrata che gli aveva rimandato quel brivido...e poi la sigaretta che si fa umida fra le labbra e, tra le labbra, la rabbia.
E quante volte, dopo quei pensieri che lo coglievano in flagrante, le lunghe boccate di lei filavano oblique a importunare il suo occhio socchiuso, difeso.
Quante volte la testa china, verso quella sua immutabile e cinica espressione da uomo solo?
E quante volte aveva colto nell'aria fumosa quel profumo sottile, quante volte aveva sognato di vederla entrare...
Quante volte aveva puntato?
Quante volte scommesso?
Quante volte bevuto?
Quante?
Ma quello era il giorno in cui si voltò per l'ultima volta e, infatti, la vide entrare.

You must remember this
A kiss is just a kiss
a sigh is just a sigh
the fundamental things apply
As time goes by...


(Devi ricordare che
un bacio è sempre un bacio
Un sospiro è sempre un sospiro
Le cose importanti restano
mentre il tempo passa...)

Diceva la canzone mentre lei era lì, in cerca, ancora una volta, di una via di fuga.
Le lettere della salvezza bruciavano fra le mani e i tasti del pianoforte ardevano sul cuore.

And when two lovers woo
they still say: 'I love you'
On that you can rely
No matter what the future brings
As time goes by...

(E quando due innamorati si corteggiano
dicono sempre: 'ti amo'
su questo puoi contarci
non importa quel che accadrà in futuro
mentre il tempo passa...)

E il tempo passa.
Passa come quell'aereo che non ritorna.
Che Rick resta impietrito a guardare e dove ogni volta, proiezione dopo proiezione, vede il suo grande amore ripartire...
con la libertà in tasca di un consumato trench color sabbia.



GUERRE STELLARI

Scheda tecnica

Anno: 1977 Technicolor

Paese: USA

Genere: avventura

Durarta: 121 minuti

Titolo: Guerre stellari

Regia: Georges Lucas

Soggetto: George Lucas

Sceneggiatura: George Lucas

Colonna sonora: John Williams


Personaggi principali: Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher, Peter Cushing, Alec Guinness


OSCAR: direzione artistica, costumi, effetti speciali, montaggio, colonna sonora, miglior suono effetti sonori

Nomination: Miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura, miglior attore non protagonista (Alec Guinness)


TRAMA

Guerre stellari è una saga cinematografica composta da due trilogie. La storia inizia con la sventura di un giovane, Luke Skywalker.
Il ragazzo, persi gli zii, gli unici parenti sui cui può contare, si trova sperduto e isolato in un fantascientifico e sabbioso deserto.

Il nostro protagonista, trovatosi dunque solo, (più in là, scopriremo, per una sorta di predestinazione) si unisce ad un vecchio cavaliere Jedi.
L'uomo lo accoglie, lo istruisce e lo allena molto duramente.
Luke ha una missione da compiere.
E in poco tempo scopre le coordinate della sua avventura:
deve impedire che l'impero del male trionfi per governare l'iperspazio e gli altri mondi.

Ma le sorprese non sono finite.
Presto il giovane scopre e capisce che la strada per diventare un vero eroe passa attraverso se stessi.
E' un fatto.
Luke potrà affrontare la Morte Nera solo sconfiggendo i suoi spettri e i suoi sentimenti più reconditi e malvagi.
Così, e solo così potrà affrontare e combattere il terribile Lord Fener, braccio operativo della forza oscura nonché, come gli rivelerà egli stesso nel furioso duello finale, suo legittimo padre.
Ma al fianco di Luke, oltre al saggio Obi Wan Kenobi, ci sarà anche il tenerissimo e imprevedibile Joda, piccolo, fantastico e fantascientifico genio del bene dalle lunghe orecchie appuntite e dallo sguardo fiero e amorevole, che saprà guidarlo e consigliarlo.

Guerre stellari è un'epopea spaziale (altrimenti detta space opera) ambientata in una galassia totalmente inventata dagli autori.
I titoli dei film più noti sono:
Guerre stellari, L'impero colpisce ancora, Il ritorno dello Jedi.
Fra i film di fantascienza, la saga di Guerre stellari è stata una vera rivoluzione.


MANHATTAN

Scheda tecnica

Anno: 1979 bianco e nero

Paese: USA

Genere: Commedia

Durarta: 96 min. B/N

Titolo: Manhattan

Regia: Woody Allen

Soggetto: Woody Allen

Sceneggiatura: Woody Allen, Marshall Brickman

Colonna sonora: George Gershwin


Personaggi principali: Woody Allen, Diane Keaton, Michael Murpy, Mariel Hemingway, Meryl Streep.


Nomination
OSCAR: Miglior sceneggiatura, miglior attrice non protagonista (Mariel Hemingway)


TRAMA

Isaac Davis è un autore televisivo ed è stato appena lasciato dalla moglie, che si è fidanzata con un'altra donna.
Isaac ne parla con gli amici.
Ne parla, ma non riesce a darsi pace.
La ex moglie Connie, donna assai aggressiva, sta anche scrivendo un libro sul suo fallito matrimonio, sul quel fallito di suo marito e sulla sua ritrovata felicità.
Fatto che Isaac proprio non riesce digerire.

Anche Isaac, da par suo, non ha passato il tempo del suo ex matrimonio con le mani in mano, e si è quasi subito consolato con Tracy, che ha solo diciassette anni e che vorrebbe fare l'attrice.

Isaac ha un amico, Yale, con cui si confessa e con cui discetta delle donne e del mondo.

Anche Yale non naviga in ottime acque:
attualmente è indeciso se salvare il suo matrimonio o cedere alla passione per una sofisticata giornalista con cui ha una tresca, Mary.
L'uomo è nelle ambasce.
Anzi, sia Yale che Isaac sono nelle ambasce....

Ma la vita a Manhattan gira.
Lo fa velocemente e in modo imprevisto e il caso vuole che Yale, galeotto l'ennesimo party, abbia l'occasione di presentare Mary ad Isaac.
Isaac trova Mary saccente e presuntuosa, davvero non la tollera.
Sarà bene dirlo a Yale?
Per un po' si accontenta di parlarne con Tracy, la sua piccola fidanzata.

Isaac incontra Mary ad un'altra festa e, parlandoci un po' comincia ad apprezzarla.

Nel frattempo, la giovane compagna di Isaac ha l'opportunità di andare a Londra a studiare recitazione, e vorrebbe che Isaac l'accompagnasse.


Lui temporeggia propendendo per il no.

La tresca fra Yale e Mary, intanto, è stata bruscamente interrotta dai sensi di colpa di Yale che vorrebbe disperatamente essere fedele a sua moglie.

Isaac e Mary, così, cominciano a frequentarsi cercando l'uno nell'altra, un po' per curiosità, un po' per male di vivere, una reciproca consolazione.
Naturalmente finiscono a letto insieme.

Qualche tempo dopo, Isaac, forte della storia con Mary, decide di lasciare la giovanissima Tracy:
è giusto che parta e che vada a studiare a Londra, è quello che serve per farsi le ossa nella vita.
Ma Tracy, che non è affatto stupida, capisce di essere stata liquidata e, ferita, si ritira.
Ma soffre moltissimo.

Dopo qualche tempo, Mary confessa ad Isaac di aver rivisto Yale e di essere ricascata fra le sue braccia.
I due si lasciano, con qualche perplessità di Isaac.
Ma è inutile pensarci e ripensarci, di fronte a certe passioni si può far molto poco.
Si può tentare di fare di più con le vecchie fidanzate, magari...specie se sono giovani e, in qualche modo, meno armate.

Quindi, Isaac torna di corsa dalla sua giovane fiamma.
Improvvisa un magistrale discorso pieno di buoni e falsi motivi per cui la partenza per Londra potrebbe, alla resa dei conti, risultare decisamente inutile. L'uomo, con uno strepitoso sfoggio della peggior retorica, tenta di trattenerla a New York.

Ma il paternalismo sentimental-opportunista di Isaac stavolta non ha presa.
La piccola Tracy, forse, ha capito la lezione.
Forse ha imparato la legge di certe priorità e, senza rinunciare al taxi che la sta aspettando per portarla all'aeroporto, rimanda Isaac e il suo amore a quando sarà tornata a Manhattan, di lì a sei mesi.
E lui, saprà aspettarla?





'Capitolo primo, adorava New York.
La idolatrava smisuratamente.'


Questo l'inizio del film.
Un inizio pieno di ottime premesse.
Un inizio che ci porta e ci conduce, grazie ad una pellicola volutamente in bianco e nero (nonostante il già affermatissimo technicolor), in una New York che pochi sono in grado di descrivere come il grandissimo Woody Allen.

Nel finale del film l'autore elenca una serie di cose per cui valga la pena di vivere:
Groucho Marx, l'arte, il cibo, il cinema.
Vivere, specialmente e soprattutto nella sua amatissima Manhattan, in cui lo stress è un indispensabile accessorio per evitare ogni domanda esistenziale.
Questioni amletiche che l'uomo della strada non è in grado di gestire per la gioia di quel milioni di psicanalisti newyorkesi sempre in attesa di nuovi pazienti.

"Quando si tratta di rapporti con le donne, io sono il vincitore del premio Sigmund Freud" dice infatti di sé stesso l'autore protagonista, con la tipica ironia che lo contraddistingue.

Forse, quando si tratta di donne.
Ma quando si tratta di storie, non c'è narratore migliore di Woody, siamo certi che ne converrebbe anche Herr Doktor.


 

 

 

 

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