Un filo d'argento

[Racconto di Giovanna Gra]

 

Seconda parte



Madre Natura: Nemo, intanto, è seduta davanti a un allegro fuocherello che governa con cura, parlottando fra sé.

 

Nemo (sussurra):Puif, i segreti! Cosa saranno mai questi fili d’argento? Secondo me è tutta una loro invenzione per rendersi più interessanti.

Sono solo stupidaggini! Detesto Jo quando si dà quell’aria vissuta….”

 

Madre Natura: Poi si guarda intorno, raccoglie qualche altro bastoncino, si appoggia la copertina sulle spalle e si prepara a affrontare la notte.

Proprio quando sta per chiudere gli occhi, scorge un curioso sfavillìo fra le stelle.

 

Nemo: “Ma guarda tu, adesso mi suggestiono pure! Puah, non voglio proprio farmi assalire da strane idee… tutta colpa di quei tre, accidenti.”

 

Madre Natura: Silenzio.

Nemo, in verità, un po’ è seccata e un po’ è curiosa.

Ma il dubbio rimane, cresce e la stuzzica.

 

Nemo: “In fondo, non c’è niente di male nel voltarsi e guardare.”

 

Madre Natura: Si dice e si gira per scrutare la volta luminosa.

All’improvviso lo vede, ancora più nitido di prima! Etereo e sospeso, scintillante e acceso.

Il filo metallico è lì, davanti a lei, si muove fra venere e la luna e avanza in una sinuosa marcia, impercettibile e delicato.

 

Nemo (entusiasta): “Ma allora è vero! Aveva ragione il Bacca! Che meraviglia!”

 

Madre Natura: Proprio in quel momento, un fruscio alle sue spalle rivela la presenza di qualcuno.

Qualcuno che dice che, esatto, aveva proprio ragione il Bacca.

 

Nemo (contenta): “Frank!”

 

Madre Natura: Già, Frank, e voleva proprio parlarle di quel filo.

 

Nemo (curiosa): “Cos’è? Dimmi! È una sfilata di lucciole invernali? Una collana di stelle? Un diadema di rugiada? O magari sono perline di brina sospese nell’atmosfera? O delle gocce d’acqua del lago che fluttuano fra i vapori ghiacciati! Cosa sono Frank? Voglio saperlo!”

 

Madre Natura: Coccino scuote la testa con un sorriso.

Niente di tutto ciò.

Quei fili sono semplicemente… Fate.

Nemo sgrana gli occhioni verdi.

 

Nemo: “Fate-fate? Quelle di cui ogni tanto parlano le favole di Jo Farfalla?”

 

Madre Natura: È così, conferma Coccino.

 

Nemo: “Ma Jo ha giurato e spergiurato che erano frutto della sua fantasia!”

 

Madre Natura: Frank le spiega che Jo non poteva fare altrimenti… insomma, le fate hanno una vita segreta che quelli della foresta sono obbligati a rispettare.

 

Nemo: “E perché?”

 

Madre Natura: Intanto, perché sono dispettosissime, e poi perché sono uno dei tanti segreti del bosco.

Loro difendono la natura, la amano e loro… beh, insomma, nella vita la magia di fata serve sempre.

 

Nemo (confusa): “Ma… ma io credevo che le fate fossero delle persone, non dei fili!”

 

Madre Natura: E infatti sono persone, certo.

Quello che a loro sembra un filo, è un lungo corteo lontano che sta cavalcando all’orizzonte e, forse, trotta verso di loro.

E le scintille che ogni tanto appaiono, come piccoli lampi, sono gli ornamenti degli abiti e le finiture dei cavalli! È un corteo splendido, confessa Frank posandole una mano sulla spalla e in tutta la sua vita di coccinella, non ha mai visto niente del genere.

Forse perché è un frutto della fantasia, ma ogni volta lo lasciano davvero a bocca aperta.

 

Nemo (curiosa): “E come mai lo scorso inverno e quello prima non si sono viste?”

 

Madre Natura: Beh, perché si muovono solo quando hanno problemi al vertice, spiega lui.

Non possono tanto facilmente lasciare una favola a metà.

 

Nemo: “Che vuoi dire?”

 

Madre Natura: Frank la invita a tornare nella radura, le spiegherà cammin facendo…

 

Nemo: “Allora? Cosa vuol dire che non possono lasciare una favola a metà?”

 

Madre Natura: Le fate vivono nelle favole.

E ogni favola ha un inizio una fine.

Perciò, non possono mollarla così, su due piedi.

Le favole devono essere raccontate.

Se decidono di lasciarne una a metà, poi mancherà qualcosa.

 

Nemo (preoccupata): “Oh, mamma, e se qualcuno la stesse raccontando?”

 

Madre Natura: Ma Frank la tranquillizza, è impossibile.

Una favola ha un iter complesso, prima di uscire dal castello delle fate.

 

Nemo: “Cioè?”

 

Madre Natura: Una favola viene letta, vagliata e discussa nelle corti, le spiega Frank serio.

 

Nemo: “Quali corti?”

 

Madre Natura: Beh, la corte scontenta e la corte contenta di Scozia, per esempio, che sono fra le più note e sono severissime, forse ne avrà sentito parlare.

Quindi, viene fatta una versione cantata e si devono scegliere gli interpreti.

Che saranno re, o regine, o eroi, o menestrelli della favola che è in corso. Quando la favola avrà fatto il suo tempo, ovvero sarà stata narrata a sufficienza, le verrà affidato un castello e continuerà a vivere la sua storia per conto proprio.

Quindi, ci sarà bisogno di un’altra storia, di altra gente, di re e regine, di altre fate, di nuovi cavalieri, di misteriose magie.

Insomma, ammette Coccino, fare la fata è un mestiere molto complicato.

Intanto, senza che Nemo se ne sia accorta, i due sono ritornati nella radura.

 

Nemo: “Ma scusa Frank, se poi non trovano…”

 

Madre Natura: Ah, è questo il punto! La blocca Jo Farfalla rabbrividendo davanti a un flebile fuocherello.

Il Bacca, intanto, saluta dall’alto.

 

Nemo (perplessa): “Cioè? Quale punto?”

 

Madre Natura: Il punto cruciale, quello che voleva dire poc’anzi.

Se non si hanno gli ingredienti giusti, la favola non si racconta.

E se non si hanno tutti gli ingredienti, bisogna uscire dal castello e andare a cercarli.

 

Nemo: “Quindi, ora hanno lasciato una favola a metà?”

 

Madre Natura: Così sembrerebbe, ammettono i tre, sebbene sia cosa molto rara.

E, comunque, deve mancare un ingrediente fondamentale per uscire così in pompa magna.

Insomma, a giudicare dalla lunghezza del filo, deve essere un corteo davvero regale quello che marcia fra le nuvole.

Poi, improvvisamente, Frank passa ripetutamente una mano sulla testa di Nemo.

 

Nemo: “Ehi, ma che fai?”

 

Madre Natura: Frank le chiede scusa, era convinto le fosse caduto in testa del polline della coperta di Jo.

Nemo si passa una mano fra i capelli ma del polline non c’è traccia.

Guarda Coccino, interrogativa.

Frank si sente in obbligo di spiegare: in effetti sembra che in certi momenti, Nemo abbia delle sfumature verdi fra i capelli.

Poi rosse e viola.

È buffo, accidenti.

 

Nemo(sospettosa): “Ma figurati! Stai cercando di nuovo di sviare il discorso perché pensi di avermi raccontato troppo?”

 

Madre Natura: No, no davvero.

Frank ha parlato e ha detto tutto quello che sa.

Nemo storce il naso, ma Coccino è risoluto: lui non sa perché le fate si siano messe in marcia, non sa cosa stiano cercando e dubita che loro ne sapranno di più.

La ricerca potrebbe avvenire a mille miglia da lì e allora gli echi della vicenda giungerebbero dopo molto, molto tempo.

Però, potranno vantarsi di aver visto un filo d’argento, interviene il Bacca, tenendo fra i denti un filo semplice a cui sta tentando di annodarne un altro.

Non è cosa da tutti, aggiunge Jo Farfalla, scrutandole la testa.

Oibò, ha ragione Frank: stamane i capelli di Nemo cambiano colore!

 

Nemo (scettica): “Secondo me mi state prendendo in giro… tanto, più tardi, vado al lago a specchiarmi.”

 

Madre Natura: Passano diverse ore e, al centro della radura, tutti hanno l’aria di esser in varie faccende affaccendati.

In realtà, nessuno ha mai perso di vista il filo tenue che segna le coordinate del corteo fatato.

Cala precipitosamente il buio, come in ogni giornata invernale.

Una folta coltre di nuvole bianche vela lo scintillio del magico tragitto e, poco dopo, della lunga marcia delle fate si perdono le tracce.

"Avranno cambiato rotta", osserva Frank scrutando il cielo.

"Andando nell’aldilà del mondo", decreta il Bacca.

Jo conclude che non c’è niente di più facile.

Il freddo raggela un po’ gli animi e l’eccitazione.

Jo Farfalla si addormenta vicino al fuoco.

Anche il Bacca cede al sonno, infatti, poco dopo, il suo filo di seta scende dall’alto e si attorciglia lungo il tronco cavo che fa da sponda ai giacigli dei tre amici di terra.

Frank sbatte gli occhi, ha il naso rosso ed è cotto dal freddo.

Anche Nemo è stanca.

Saranno forse tutte quelle novità, saranno le fate, sarà che si sente un po’ nervosa da più di una settimana… così si abbandona anche lei fra le braccia di Morfeo.


... fine seconda parte.

 

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