La lotta biologica

[Racconto di Giovanna Gra]

 



Prima parte



Madre Natura: L'aria è tersa, il bosco silente.
Il sole è quasi al tramonto, ma l'atmosfera è ancora tiepida e invitante.
Obliqui raggi di luce filtrano fra le foglie mosse dal vento.
Un drappello di moschini, in tripudio, vola a tavoletta fra le fronde.
"Non vale! Non vale! Rino, stai cabrando fra gli spifferi!
Avevamo detto a velocità di zanza!", urla un moscerino piccino, piccino, uscendo dal gruppo a tutta velocità.
"Taci, Moscichino, e non romperci le antenne!
Se vuoi volare fra le zanzare accomodati, a noi il vento non ci tange!", esclama qualcuno mentre il gruppo si allontana saettando a velocità sorprendente.
Piccole scene di vita quotidiana.
Poi, dall'alto, qualcosa si muove.
Un impercettibile battito d'ali e poi una nuvola di polvere finissima incomincia a cadere dal cielo.
E' una polvere gialla che sa di mimosa.
Perbacco!
Adesso l'effluvio è violetto e odora di glicini e di lillà.
Frank Coccino se ne sta spaparanzato su una foglia e si culla, ondeggiando pericolosamente.
I suoi capelli azzurrini si tingono di giallo dal sapore di mimosa, poi di un rosa pallido dall'odore di giacinto.
Coccino annusa l'aria e si passa una mano sulla testa, scocciato.
Poi si guarda il palmo, zeppo di odori e colori.
Poi domanda al nulla:
"Allora, l'hai trovata?"
Per tutta risposta si ode un annaspare.
E' l'uomo farfalla che chiede irritato a Frank se, prima di fare domande, può aspettare che si posi.
Frank è infastidito e non capisce perché l'amico debba sempre annunciarsi con una tempesta di pollini.
Accidenti!
Lo ha conciato come un pappagallo, mentre lui è notoriamente una coccinella!
Il Bacca chiede il silenzio della radura: è all'ottava tessitura, ci vuole concentrazione, fa notare penzolandosi dal filo.
Ma gli amici, particolarmente l'arruffato Coccino, lo rintuzzano dicendo che quando il Bacca si deciderà a mettere i piedi in terra prenderanno sul serio il suo piccolo punto.
"Qui si fila seta, amico... altro che piccolo punto!", protesta infervorato il baco e consiglia all'amico di telare altrove, se gli girano le elitre!

L'uomo farfalla, intanto, si è adagiato elegantemente fra i petali di un fiore e, risulti o meno agli amici, dice che lui è un componente della famiglia delle Vanesse che sono, al secolo, una fra le più nobili famiglie di farfalle esistenti nel globo!
Il loro compito è volare, posarsi di fiore in fiore e, aggiunge con enfasi, andare... andare... andare...

Frank Coccino non è dello stesso avviso e guarda inorridito la sua giubba.
Pare la nuova griffe di un'eccentrica follia di stagione, dice.
Ma Jo Farfalla non lo ascolta e, ispiratissimo, spiega che nella loro famiglia, talvolta, si vola solo per far poesia e capita sovente che un letterato dedichi loro un'elegia!

Oppure, gli fa il verso Coccino, capita che un lesto malintenzionato li stampi contro un muro!
Jo è nauseato.
Trova che Frank sia più insolente del solito, anzi, sembra proprio che ragioni come una stupida blatta!

Frank, puntiglioso, gli fa notare che ultimamente è sempre troppo ispirato e che non se ne può più!
"Sei tutto pollini e palpitazioni, da un po' di tempo!", gli dice.

Jo lo ignora e informa l'amico, in caso non lo sapesse, che la primavera viaggia a grandi passi verso l'estate e brrr... l'uomo farfalla rabbrividisce di piacere.
Insomma è proprio un peccato che Frank non possa capire la meraviglia di tuffarsi fra tutti quei colori.

Frank non si commuove, continua a sfottere e prega l'amico di non sgrullarsi vicino a lui... non ha piacere di sembrare un prato di campagna appena fiorito.
Ha ambizioni più serie, lui.

Jo fa notare che, a suo modesto avviso, le condizioni di spirito dell'uomo coccinella versano in uno stato disastroso.
Frank cambia discorso e chiede all'uomo farfalla se fra le sue volate poetiche abbia per caso visto la ragazzina.

"All'albero di ciliegie?", domanda Frank stupito.
"E cosa ci farà mai fin laggiù?"
Jo sbuffa.

Presso un albero di ciliegie si possono fare miriadi di cose: dormire, grattugiarsi le ali, salire fino in cima e godere di lievi e invitanti venticelli, dare una controllatina generale, cavalcare una ciliegia, spiccare il volo...
E poi dipende da che tipo sei: se sei un cervo volante o un sicofante, o magari una cetonia.
Invece, se sei semplicemente Nemo, non è difficile immaginare cosa faccia una ghiottona di quella specie, provvista di cotante mani e di cotanto appetito, davanti a tante perle rosse e succose.
Frank, finalmente illuminato, ne è sicuro: le faranno male.
E' anche vero che, come si dice delle ciliegie, una tira l'altra...
Ma Jo lo stoppa immediatamente.
Detto antico.
Nemo, con le ciliegie, ci fa la pasta!
La pasta?!!
Esaurito lo stupore generale, la conversazione viene interrotta proprio da Nemo che si avvicina allegra e saltellante.

Nemo: (divertita) "Ben trovati signori, è un piacere vedervi così sbracati a prendere la frescura!"

Madre Natura: Ma Frank, che è il severo del gruppo, le domanda da quant'è che non si specchia in una pozzanghera... insomma, davvero non si è vista?

Nemo: (candida) "Vista? Dove? Come?"

Madre Natura: Frank le indica un tronco abbandonato che si giova di un anfratto traboccante acqua piovana.
Lì può andarsi a specchiare.

Nemo: "Non puoi dirmi tu cosa vedi, Frank?"

Madre Natura: Frank si spertica in una descrizione minuziosa.
Sembra che Nemo abbia combattuto con una legione di more, anzi, con una fanteria di visciole impazzite presso una corte di ciliegie giganti!
Insomma è tutta rossa e viola e... rivoltevolmente zuccherina!

Nemo: (orgogliosa) "Bravo! E' esattamente quello che ho fatto!"

Madre Natura: Quindi, la fanciulla, estremamente soddisfatta, mostra orgogliosa una noce.

Nemo: "Ehi, gente! Guardate qua!"

Madre Natura: I suoi amici ammirano il frutto e poi, dopo qualche elucubrazione strampalata, ammettono che è molto sospetto trovare una noce presso un albero di ciliegie.

Nemo: (sospira candida) "Ma io non ho mai detto di aver colto una noce da un albero di ciliegie."

Madre Natura: Gli amici insistono e le fanno notare che lei hai una noce fra le mani, sebbene provenga da un albero di ciliegie.
E che lei fosse davanti al ciliegio lo ha riferito Jo, Jo in persona. Anzi, persino il Bacca, dall'alto, conferma il fatto.

Nemo: (scandalizzata) "Ma questa non è una noce qualsiasi!
E' una noce... una noce... una noce ripiena!"

Madre Natura: I tre si guardano confusi.
Di cosa sarà ripiena?

Nemo: (soddisfatta) "Di pasta di ciliegie!"

Madre Natura: Detto ciò, Nemo, molto eccitata, solleva il coperchio della noce e mostra una sostanza dolce e appiccicaticcia.

Nemo: (entusiasta) "Ho intenzione di invitarvi a cena.
Ci venite?"

Madre Natura: La riposta che sta per dare Frank Coccino è già dipinta sulla sua faccia inorridita, ma l'uomo farfalla è pronto ad assestargli una poderosa gomitata nello stomaco.

Un ragazzo NON può deludere una ragazza al primo invito.
Bisogna essere comprensivi, anche a costo di mangiare degli schifi.
Frank mantiene una parvenza di buona creanza, ma dichiara che lui gli schifi alla ciliegia non li mangerà mai!
Oh cielo, quest'oggi Frank è proprio intrattabile, sbuffa il vecchio Jo.
Frank, sentendosi in colpa, suggerisce di mandare il Bacca.
Accidenti, per una volta si potrà pure staccare dal suo filo!
Ma il Bacca aveva detto di essere all'ottava tessitura...
E poi figuriamoci se un baco da seta tesse con le zampe appiccicose di pasta di ciliegia!
Perciò a Jo e Frank non resta che accettare quella cena rischiosa.
E, tanto per girare il coltello nella piaga, Frank si azzarda a richiedere il resto del menù, certo di ascoltare un autentico orrore culinario.


Nemo: (timida) "Beh, ho pestato molte ciliegie, e poi le ho messe a mollo con un po' di rugiada, con del polline e un po' di odori di rosa."

Madre Natura: Jo farfalla guarda il Coccino come a dire Lo vedi che è un'ottima pasta?
Nemo prosegue:

Nemo: "Quindi, ho amalgamato il tutto con un bella pallina di resina."

Madre Natura: La Resina fa insorgere nei tre un singulto allucinato.

Nemo: "Beh, sì, volevo dare un po' di effetto chewing gum... mi piace quando le cose si attaccano ai denti e bisogna masticarle a lungo."

Madre Natura: Un risolino proviene dall'alto, Frank guarda verso il Bacca e lo minaccia fra i denti.
Il baco può anche continuare a ridere, ma lui, Coccino, prima o poi lo tirerà giù da quel grumo filante e lo riempirà di pasta di ciliegia. Le risatine del Bacca gorgogliano sempre più rumorose, proprio non si tiene, tanto che, quasi, quasi, si strozza.

Nemo: (ansiosa) "Beh, allora... ecco qua: sedetevi.
Queste telette di papavero sono... sono per voi... così non vi sporcate!"

Madre Natura: Frank Coccino e Jo Farfalla annuiscono silenziosamente e indossano obbedienti i due strani bavaglini.
Quindi, fornita di coppette di mughetto in boccio, Nemo serve con orgoglio la sua meravigliosa pasta di ciliegia.
Jo Farfalla fa notare, con esagerata intenzione, che l'aspetto è decisamente invitante.
Frank fissa con orrore il suo piatto.

Nemo: "Beh, allora... cosa aspettate?"

Madre Natura: I commensali, dopo essersi fissati con un certo imbarazzo come a dire già cosa stiamo aspettando? incominciano a mangiare.
Sembrano due condannati a morte all'ultimo pasto.

Nemo: "Sapete, ci tenevo molto a cucinare per voi, così, se poi diventate vecchi, vi potrò accudire meglio, vi pare?"

Madre Natura: Osserva Nemo aggiustandosi le pieghe della sua marsina pezzata.
Proprio in quel momento, Frank, con le guance piene di pasta di ciliegia, strabuzza gli occhi diventando caldo, poi rosso, poi caldo.
Quindi sputa la pasta e ulula che è la cosa più schifosa che abbia mai assaggiato in vita sua.
Stesso Puahhh arriva da Jo farfalla che, sputando il suo boccone, si contorce fra le ali.
Un istante di silenzio e poi:

Nemo: (avvilita) "Non vi è piaciuto?"

Madre Natura: Increduli e con lo stomaco in mano, i due domandano a Nemo se ha mai assaggiato il suo manicaretto.

Nemo: (candida) "Naturalmente."

Madre Natura: I due, preoccupatissimi, s'informano se lo abbia anche inghiottito.

Nemo: (serena) "Ma sì, certo, e l'ho anche digerito, ormai!"

Madre Natura: Gli amici, basiti, si domandano a che specie possa appartenere una ragazzina in grado di inghiottire quella schifezza.
Per Jo Farfalla è roba da stordire un bufalo!
Frank Coccino, che tenta di passarsi come filo interdentale un pezzo di ragnatela, metterebbe sull'avviso anche un tyrannosaurus Rex.

Nemo: (piagnucolando) "Non è vero, sniff, sniff...
Non è vero che la mia pasta non potrebbe mangiarla nemmeno un tirannosauro, sniff... sniff!"

Madre Natura: Ma Frank, che ritiene più educativo essere sinceri, le conferma, laconico, che potrebbe giurarlo.
Quindi dopo un lungo silenzio dedicato al filo di ragno appiccicato fra i denti, risorge, dicendo che avrebbe anche il nome della ricetta: L'ultimo pasto prima dell'estinzione.
Jo Farfalla consiglia il collega di andarci piano.
In fondo la pupa voleva solo fargli piacere.
Frank salta su, più che come una coccinella, come un grillo.
Se riuscirà a non impiccarsi con il filo di tela di ragno prima che scenda la sera, forse la ringrazierà, per ora non è proprio dell'umore giusto.

Nemo, profondamente dispiaciuta, singhiozza rumorosamente.
Frank, impietosito, le si avvicina, ma insiste con la sua teoria di educatore crudele e le suggerisce che a volte il vero colpo di genio sta nel dirsi che si è degli incapaci.
E lei, molto sinceramente, non ha nessunissimo talento per la cucina!
Jo Farfalla non la metterebbe proprio così... forse qualche ingrediente, magari le ciliegie, si sarebbero salvate...?
"Naaaa", ulula Coccino.
A suo avviso, il medico pietoso crea l'epidemia.
Non si può continuare a mentire: la cena è stata un'autentica schifezza e come schifezza resterà rubricata negli annali boschivi!

Nemo: (singhiozzando) "Sei antipatico Frank Coccino!
Antipatico e odioso!
Sniff... sniff...."

Madre Natura: Frank non lo nega, anzi, quasi lo ammette con uno velocissimo Può darsi, mentre, come un marinaio, si avvoltola il filo di ragno attorno al braccio.
Ad ogni modo, le fa notare che lui è l'unico a dirle la verità e dovrebbe essere considerato un amico anche solo per questo.
Jo lo implora di mitigare i modi, ma Frank lo aggredisce urlando:
"Noia, noia, noia!"
Jo pensa di essere davvero utile con quell'aria da stupida chioccia?
E comunque è un fatto che Nemo debba stare lontana dalle ciliegie, dalle paste e dalle cotture!

Dall'alto, il Bacca, in pena per la piccola e pronto a seminare altra zizzania, si schiera dalla parte dell'uomo farfalla.
Frank non ci sta e, comunque, lui non parla con quelli che ti guardano dall'alto verso il basso.
Se il Bacca vuole parlare con lui deve scendere!
Quindi, conclude dando ai presenti delle galline (povere galline!) e decreta che una ragazza non può vivere eternamente nella bambagia.
Con tutti i predatori che li tormentano e che li attaccano, con tutte le difficoltà della vita è obbligata a crescere!
E... e se a loro tre succedesse qualcosa?
Ci hanno mai pensato?
Per come stanno ora le cose, Nemo non riuscirebbe mai a cavarsela!

Nemo: (risentita) "Sei un essere odioso, Coccino!"

Madre Natura: Ciò detto, Nemo fugge via.


... fine prima parte.

 

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