Il piccione immaginario

[Racconto di Giovanna Gra]

 

Terza e ultima parte


Madre Natura: E così, Jo incomincia a raccontare e spiega che la maggior parte delle specie che oggi non ci sono più, si sono estinte per degli avvenimenti catastrofici.


Nemo: "Cioè?"


Madre Natura: "Tipo fulmine che ti cade in testa, per esempio", osserva il bruco.

Il Dodo, però, fa cenno a Nemo di non capire.

Nemo, a gesti, lo prega di attendere poi traduce.


Nemo: "Scusa Bacca, ma non riusciamo proprio a immaginare un momento in cui tutti i Dodo si sono presi un fulmine in testa!"


Madre Natura: Infatti, spiega Jo, facendo gli occhiacci al Bacca, non si è trattato di eventi così stupidi e chiarisce che si allude ad eventi tipo l’eruzione di un vulcano, un terremoto, un meteorite o roba simile.

Insomma, contesti dove si sono verificate vere e proprie estinzioni di massa.


Nemo (rabbrividendo): "Mamma mia."


Madre Natura: "Quelle che nell’ambiente vengono chiamate le Grandi Cinque", precisa Jo, stentoreo.


Nemo (perplessa): "Le grandi cinque... cosa?"


Madre Natura: Jo Farfalla, essendo il più anziano del gruppo, si prende la briga di articolare una succinta spiegazione.

Racconta che, nella storia della terra che si conosce, ben cinque sono stati i momenti che hanno messo in pericolo gli animali e la sopravvivenza delle specie.

Ma...


Nemo (ansiosa): "Ma?"


Madre Natura: Jo dubita che fra quelli si possa trovare il movente per l’assassinio del signor Dodo.


Nemo (fiduciosa): "Non importa.

Tu racconta, magari è sfuggito qualche indizio."


Madre Natura: E allora forse, s’interroga Jo, dovrebbero parlare dell’estinzione dell’Ordoviciano-Siluriano.

"Un nome, un programma", fa notare, sarcastico, Coccino.

Il Bacca non ne sa nulla e chiede se si tratta di roba recente.

Jo lo informa che si tratta di circa 440 milioni di anni prima.

Coccino sgrana gli occhi, incredulo.


 

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Immagine di Nemo con il Bacca e Frank Coccino (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Si vede la bambina al centro della scena in mezzo busto. Ha un'aria scanzonata resa dall'espressione del volto sorridente e dal movimento del braccio sinistro piegato, a tenere la spalla destra. Ai lati, in figura intera, i due amici. Particolare di Frank in figura intera, con le elitre e le ali da coccinella.Particolare del Bacca in figura intera, nel bozzolo.
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Nemo: "E cosa accadde?"


Madre Natura: Alla domanda della ragazzina, Jo Farfalla, con un balzo, si piazza al centro della radura.

Poi invita gli amici a osservarlo mentre fa immense piroette su se stesso a braccia aperte.

A loro giudizio, cosa potrebbe sembrare?

"Uno un po’ gobbo?", la butta lì dubbioso il Bacca.

"Naaaa!", fa eco Jo.

"È un continente che si muove!"

"Un continente che si muove?"

"Esattamente! E i suoi movimenti in mezzo al mare mescolano e raffreddano le acque ed ecco, oplà, che avviene una glaciazione."

Il Bacca fa notare a Jo che, in genere, lui in acqua fa solo puzzette.

E gli sembra molto stra...

"Scchhttt!", Nemo e Frank zittiscono all'unisono il Baco.

Coccino dice la sua.

E se fosse stata proprio una glaciazione a far sparire la famiglia Dodo? A lui la vittima sembra un tipo freddoloso.

Jo, con aria saputa, chiede agli amici se detto Dodo, a parer loro, somiglia a un mollusco.

Perché allora scomparvero molluschi e coralli.


Nemo (dispiaciuta): "Niente Dodo?"


Madre Natura: "Niente Dodo", sentenzia la farfalla.

Quindi, Jo finge di svenire soffocato e, dopo qualche versaccio, si butta in terra.

Coccino, spaventato, accorre, ma Jo, aprendo un occhio solo, lo rassicura:

estinzione del Devoniano-Carbonifero, 350 milioni di anni prima.

Un vero panico, circa il settanta per cento delle specie marine e degli invertebrati, che a quel tempo popolavano la terra, scompaiono.


Nemo (inorridita): "Ma è spaventoso!"


Madre Natura: Nemo incomincia a camminare su e giù, mentre il Dodo, preoccupatissimo, le chiede spiegazioni gesticolando come un pazzo.

Jo Farfalla, preso nella parte, non si ferma più e, disteso a terra facendo leva solo sulla pancia, incomincia a nuotare come una rana.

Alle facce basite dei suoi amici comunica che si tratta dell’estinzione del Permiano-Triassico, avvenuta 250 milioni di anni prima; la più grande estinzione di tutte le epoche.

"Quasi tutte le specie marine e terrestri", dice Jo mentre corre a nascondersi dietro a un tronco, "scompaiono".


Nemo: "Ohhhhh!"


Madre Natura: Ma l’uomo farfalla è intenibile ed è già alla successiva estinzione del Triassico-Giurassico, a quota 200 milioni di anni.

Il Bacca, intimorito, nota che la catastrofe è sempre più vicina, ma Jo non gli dà retta e continua a declamare, annunciando che il 75% della fauna marina è KAPUT, mentre gli animali terrestri, fortunatamente, sono i meno colpiti.

Quindi, Jo si mette a camminare con passo molto pesante, con una pigna in testa e un’altra a simulare una coda.

Titola la sua performance: estinzione del Cretacico, 65 milioni di anni prima.

Sparendo platealmente dietro un tronco, conclude che i dinosauri escono definitivamente di scena.


Nemo: "Accidenti! Tu eri giovane all'epoca, li hai conosciuti?"


Madre Natura: Jo sbuffa e fa notare alla bimba di esser vecchio, sì, ma non COSI’, vecchio!

Poi riprende il suo docu – show, annunciando che non sparirono solo i DINO.

Fra i rettili si ebbero un sacco di perdite e poi fra gli anfibi.

"A dire il vero non rimase quasi nessuno…", chiosa costernato il colto lepidottero.


Nemo (avvilita): "Oh mamma, povere rane…"


 

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Immagine del dodo (Per leggerne la descrizione proseguire nel link). Nella luce diffusa del tramonto si vede il dodo in figura intera. E' fermo su di una piccola altura ai cui piedi, sullo sfondo, tramonta il sole. Particolare del dodo di profilo.Particolare del sole.
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Madre Natura: "Ma quali rane! Ovviamente ci fu anche chi si salvò.

I Coccodrilli, per esempio, ma anche gruppi generici di salamandre, tartarughe, rane e mammiferi, nonostante l’estinzione di alcune specie specifiche."


Nemo (impressionata): "Ma è una cosa terribile estinguersi!"


Madre Natura: "Sì, è terribile", conviene Jo, "però è anche vero che alcune specie hanno trovato una via di fuga."


Nemo (speranzosa): "Dove? Come? Quando? In che modo?"


Madre Natura: Jo, misterioso, le rivela che è stato merito di una parola. Coccino si accosta per sentire meglio, così, dovesse capitare a lui, avrebbe la soluzione...

"La parola", annuncia orgoglioso il vecchio Jo, "è semplice.

Sì chiama evoluzione!"

Il Bacca l’ha già sentita e, cercando di ostentare anche lui una certa cultura, ritiene si tratti dell’evoluzione di ottobre.

"È possibile?", domanda.

Gli amici, presi alla sprovvista, non sanno cosa dire…


Nemo: "Jo, ti prego, spiegati meglio."


Madre Natura: Jo Farfalla cerca le parole giuste e poi spiega: "Quando una storia è già stata segnata e il destino è scritto, si ha solo una via di fuga."


Nemo (curiosissima): "Cioè?"


Madre Natura: "Il cambiamento!", esclama pomposamente il vecchio.

"Insomma, mai farsi trovare dove ti aspettano! Bisogna crescere, mutare, informarsi, avere il coraggio di cambiare e, magari, scegliere la strada più difficile.

In una parola: evolversi.

E’ questo il segreto delle specie che prevalgono."


Nemo (colpita): "Accidenti, questa sì che è una bella informazione! Però non mi sembra di averti sentito parlare di Dodo… come può essere?"


Madre Natura: Jo ripete che lui, del Dodo, non ha mai saputo nulla.

E poi ci vorrebbe almeno un indizio, un dettaglio, un aiutino.

Frank chiede a Nemo se, a suo avviso, tutti i rumori avvertiti nella notte…


Nemo: "Vuoi sapere se era il Dodo, Frank? Beh io penso proprio di sì."


Madre Natura: Il Bacca si unisce alle proteste del ragazzo coccinella: bel modo di terrorizzare la gente…


Nemo (risentita): "Non voleva terrorizzarci… stava solo tentando di volare!"


Madre Natura: "Volare?!", berciano in coro Frank e il Bacca.

"Insomma, quel pollo grande e grosso non sa volare? E cosa ci fa con le ali?!"


Nemo (incerta): "Mah… ci starnazza, credo.

Oh, insomma, ognuno con le ali ci fa quello che gli pare! Mica tutti le hanno… e se anche le hanno, c’è gente che, per fortuna o per inettitudine, non impara mai a spiccare il volo.

E’ cosa nota!

E comunque, sì, quegli strani stump, stump, stump erano i passi pesanti del Dodo.

Ma secondo me ha troppa angoscia per volare…"


Madre Natura: "Già, potrebbe essere così", convengono gli amici.

Improvvisamente, Nemo incomincia a piagnucolare.

Jo Farfalla, paterno, le domanda se per caso non l’abbia impressionata la sua catastrofica performance.

Nemo: "Ma sì, sniff, sniff... è che avevo promesso al signor Dodo che lo avremmo aiutato… anzi glielo avevo proprio assicurato e invece…"


Madre Natura: Accidenti, per trovare un assassino servono gli indizi.

E Nemo dovrebbe spiegarlo, al signor Dodo.

Così, Nemo, rivolta al Dodo, muto, con l’aria di uno che non sta capendo un tubero, gli strilla…


Nemo: "Devi portare delle prove!"


Madre Natura: Il Signor Dodo, scosso dalle parole della ragazzina, si alza in piedi e fa cenno di voler tornare in riva al laghetto.


Nemo (solenne): "Devo andargli dietro, penso abbia degli elementi interessanti da sottoporre a Jo, torniamo subito!"


Madre Natura: E così, sparisce nella folta vegetazione.

Bacca bercia dall'alto che lui non ha tempo di pensare a certe stupidaggini, ergo, si ritirerà nel baco dove ha già un sacco di rammendi da fare.

Ma, dopo qualche istante, Nemo e il signor Dodo sono già di ritorno.

Il signor Dodo ha in mano diversi curiosi oggetti che, con la massima cura, deposita al centro della radura.

Jo Farfalla, ormai perfettamente calato nel ruolo di esperto di catastrofi ed estinzioni, osserva con occhio clinico il primo elemento.

Oggetto curioso… forse dovrebbero fare un verbale per gli annali del bosco, borbotta pensieroso.

Frank è pronto, appunterà tutto quello che diranno su una foglia secca!

Perciò, Jo, schiarendosi la voce, comincia a descrivere minuziosamente l’indizio: trattasi di oggetto simile a un fagiolo… ehm... gigante.

Molto gigante.

A dire il vero, un fagiolo concavo.

"Concavo?", domanda Frank prima di appuntare l’osservazione.

"Esatto.

Un immenso fagiolo concavo", ripete Jo, infilandocisi dentro e rimandando la sua voce con l’eco.

E, dall'interno, riferisce, è tutto scavato.

Quindi, Farfalla, facendo capolino, aggiunge stupefatto che il fagiolo è provvisto di stringhe… mmmhhh… curioso.


Nemo: "Sì, sì… ha le stringhe."


Madre Natura: Tutti notano che la descrizione non aiuta a capire l’oggetto, né il predatore che se n’è servito.

"Forse è un guscio? Un guscio del predatore del signor Dodo?", ipotizza Frank Coccino, girando intorno all'oggetto con piglio indagatore.

No.

Secondo Jo è una vera e propria corazza e impugna con veemenza i lacci.

E le stringhe che ha in mano, allora? Domanda scettico Frank.

Magari sono filamenti, risponde Jo e aggiunge grave: "Filamenti velenosi con cui predare le povere vittime."


Nemo (dubbiosa): "E se fosse un fossile?"


Madre Natura: Frank è entusiasta dell’idea.

Se fosse un fossile, magari del Cretacico, avrebbero fatto una scoperta eccellente!

Ma Jo, smagato, pensa che Frank, più che cretacico, sia un po’ cretino.

Insomma, non vede che i filamenti sono di…

Ma, all'improvviso, il Bacca, avendo osservato l’oggetto dall'alto e a distanza esclama, non senza timore e meraviglia:

"Ragazzi, dove avete trovato quell’immensa scarpa?!"

"SCARPA!?!?", domandano in coro Nemo, Jo e Frank.

"Sì, sì, è proprio una scarpa", insiste lui sicuro.

E se la osservassero da lassù, se ne renderebbero conto anche loro: trattasi di un’immensa, orribile, stupida scarpa.

Ed ecco che Jo ha una geniale intuizione: bisogna chiedere al Dodo se ne ha un’altra!


Nemo (urla): "Ehi Dodo, ne hai un altro di questiiii?"


Madre Natura: Il Dodo, con aria inconsapevole e allegra, annuisce contento.

Oh, mamma! Jo prega Nemo di chiedere all'amico se, vicino a detti oggetti, ha trovato una foglia di carta con del tabacco dentro.

Nemo traduce per il povero Dodo che annuisce sempre più entusiasta.

Jo ha colto nel segno.


Nemo (speranzosa): "Hai per caso capito di che si tratta, Jo?"


Madre Natura: Jo ha paura di sì.

E confessa che, nove su dieci, trattasi dell’innominabile.


Nemo (confusa): "L’innominabile? Cioè?"


Madre Natura: Un predatore ferocissimo e impietoso, spiega il vecchio Jo.

E la famiglia Dodo non poteva avere scampo con avversari di tal fatta.


Nemo(colpita): "E’ così pericoloso?"


Madre Natura: Jo è sintetico e preciso come un chirurgo:

"L’unico capace di far estinguere 844 specie e più in cinquecento anni."


Nemo (afflitta): "Dunque, la sua famiglia non avrebbe mai avuto speranze con un predatore così?"


Madre Natura: "No, nessuna speranza."

Veder andar via il Dodo nel suo uovo del tempo così mogio e solo, dopo una tale desolante rivelazione, non è cosa facile.

Mentre, la Luna, placida, illumina il loro addio, il tempo torna a riprendersi ciò che è suo e Nemo resta sola.

Nel cielo, il tondo globo bianco latte, misterioso e arcano, osserva il mondo e con esso gli arrivederci del passato e del futuro.

Luna piena, che trabocca e nasconde fra i suoi bagliori cangianti i segreti e i destini, le tracce del passato delle specie, delle prede e dei loro predatori.

Una pupilla pallida e dilatata che conserva i segni delle grandi migrazioni e delle lotte per la sopravvivenza, della ricerca di sorgenti e di cibo, dell’amore e della vita.

Una pupilla pallida e attenta, l’unica a cogliere nelle tracce di una zampetta palmata i segni concreti di una segreta evoluzione.

L’unica a riconoscere, nell’evoluzione di un volo comune come quello di un piccione, le antiche movenze di un vecchio uccello, antiquato e goffo come il signor Dodo.


Nemo (bisbiglia) "La Luna… eh, la Luna… se solo potesse parlare…"


Madre Natura: Già, se la Luna potesse parlare, ci potrebbe narrare le storie di passaggi brevi e luminosi.




FINE





 

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