Nemo e uno strano letargo

[Racconto di Giovanna Gra]

 

Prima parte



Nemo: "Adesso basta!"

Madre Natura: Esclama Nemo al centro della radura mettendosi le mani nei capelli turchini e scarmigliati.

Nemo: "Qui c'è un disordine mai visto! E' chiaro che non posso più cucinare in un prato così caotico!"

Madre Natura: "Sccchhhtt! Scchhhtt! Scchhhtt!", le rispondono in coro il Bacca, Jo farfalla e Frank Coccino.

Nemo: "No, niente affatto, non voglio stare zitta! Voglio parlare e dire la mia, sono stufa, stufa, stufa!"

Madre Natura: "Ma di cosa?", domanda in un sussurro Frank facendole cenno di abbassare il tono.

Nemo (arrabbiata): "Ma come di cosa? Di questa confusione! Tutto il prato è in disordine, gli steli sono annodati con i fili di seta tagliuzzati dal baco.
Sui rami c'è polvere e, ovviamente, di tutti i colori, perché il signor Jo Farfalla sbatte le ali dove gli capita!
E tu, Frank, con quegli scarponi di prugna secca non fai che spargere pezzettini di frutta ovunque!
Ma guardatevi intorno accidenti! Qui c'è un caos indescrivibile!"

Madre Natura: Jo Farfalla avanza dinoccolato e incerto, è molto perplesso e forse anche un pochino confuso, ad ogni modo tenta di spiegare che quella è... è... la loro natura.
Ma Nemo non sente ragioni:

Nemo: "Stai cercando di dirmi, vecchio Jo, che dovete essere naturalmente disordinati? Beh, se è così, non contate più sulla mia collaborazione!"

Madre Natura: Jo cerca di calmarla come può.
Insomma, non se la deve prendere ma... ma... mannaggia.
Se loro riuscissero a sapere a che cavolo di specie appartiene la ragazzina, forse anche lei potrebbe lasciare le sue ehm... ehm, le sue... tracce biologiche sul prato come loro e le sembrerebbe tutto più normale!
La bambina soffia su un tronco e solleva un nugolo di polveri colorate.

Nemo (furiosa): "Io non voglio lasciare tracce biologiche sul prato!"

Madre Natura: Ma Jo è coriaceo e non molla: però, se così fosse, smetterebbe di fare... ehm... le pulci al bosco.

Nemo: "Non sei mica un lupo, Jo, e nemmeno uno sciacallo, quindi le pulci non c'entrano un bel niente! Però sei più molesto di un branco di moscerini!"

Madre Natura: Replica secca Nemo continuando meccanicamente a rassettare la radura.

Nemo: "Per non dire della quantità di aghi che cadono da questi pini!"

Madre Natura: Qualcuno fa notare che è colpa degli scoiattoli.
E' che anche quello, che alla ragazza piaccia o meno, è nella loro natura.

Nemo (polemica): "See... seee... a me pare che ci abbiano preso gusto, quelli là, a camminarci sulla testa!
Io non capisco cosa vi è preso a tutti quanti: sembrate così svagati."

 

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Immagine di Nemo al chiaro di luna (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Si vede la bambina in figura intera di profilo, in ginocchio. E' davanti a un piccolo falò. Il braccio destro è proteso in avanti per muovere le fiammelle con un bastoncino. Sulla sua destra, un piccolo baco si penzola su un filo, sospeso dall'alto. Sullo sfondo, un cielo notturno al plenilunio. Particolare di Nemo e del fuoco.Particolare di Nemo.
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Madre Natura: E invece lei non potrebbe cercare di essere un po' meno, diciamo, vitale? Commenta dall'alto, appeso al suo serico filo, il Bacca, molto, molto intorpidito.
E aggiunge che da lassù, sovente, gli prende il mal d'aria solo a guardarla rassettare in continuazione e il cucito ne risente.

Nemo: "Ma come faccio a fermarmi? Caro il mio baco, guarda, guarda quante bucce di baccello e... ahia!"

Madre Natura: Nemo si blocca all'improvviso.
"Cosa c'è? Cosa è stato? Fatta male?", domandano i tre amici.

Nemo: "Beh, potevo stare meglio se qualcuno avesse gettato le cocce di questi pinoli almeno, e dico almeno, al di là del tronco!"

Madre Natura: Frank, contrito, ammette che quella è solo colpa sua.
Ma Jo Farfalla non ci sta, dopotutto quei pinoli, Frank, li ha sbucciati per lui.
L'altro, generoso, pretende di assumersi tutta la colpa.

Nemo (perplessa): "Ma insomma, si può sapere cosa succede?"

Madre Natura: I due la fissano interrogativi.

Nemo: "Beh, mentre tutto il bosco sembra impazzito nel disordine, adesso vi mettete a fare i complimenti per tre cocce?"

Madre Natura: I due si fissano complici: forse le devono delle spiegazioni.
E' chiaro che la ragazza non sa, ammette Jo grattugiandosi il mento con l'indice e il pollice, osservando con occhio clinico la bambina.
Del resto, non è detto che lei debba sapere, sentenzia lapidario dall'alto il Bacca.
"E vabbè, cosa vuol dire che non è detto che lo debba sapere? Tutti lo sanno!", fa notare Jo.
Ma il Bacca stamane è puntiglioso e specifica che sì, è vero, tutti lo sanno, ma non tutti lo fanno.
Anche Frank concorda, in effetti non tutti lo fanno, ma lo sanno tutti!
Quindi i tre incominciano a verificare le loro teorie facendosi domande a vicenda sempre più astruse.

Nemo (interrompendoli): "Occhei, occhei.
E' una recita a soggetto per caso? Una nenia? Una nuova moda del bosco? O state davvero cercando di dirmi qualcosa di serio? Perché se è così, ve lo dico, non si capisce un tubero.
Dunque, cominciamo per ordine: ehm, ehm... dove... dove state andando?"

Madre Natura: "Andando?", domanda stupito Jo Farfalla.

Nemo: "Oh, cielo, sì! Cioè: cos'è che Frank sa ma non fa? Voglio dire: cos'è quella cosa che tutti sanno ma non tutti fanno?! Avete detto una roba del genere, mi pare.
O no? E poi tu hai detto che Frank non ci va mai.
Dove? Dove non va mai?"

Madre Natura: I tre convengono, la ragazza ha ragione.
"Ha ra-gio-ne!", scandisce per ultimo Coccino serio, rivolto agli amici.
In fondo anche lei ha diritto a sapere cosa accade.
Del resto, anche se non tutti ci vanno, tutti, ma proprio tutti, lo sanno e lei sarebbe...
Ma Nemo lo interrompe, posando le sue manine sulle spalle dell'amico e lo rassicura.

Nemo: "Frank, calmati.
Mi sembrate ancora molto confusi... per caso non avete dormito bene la notte scorsa? Frank? Frank? Guardami negli occhi: te lo domando una volta per tutte: DO-VE STA-TE AN-DAN-DO?"

Madre Natura: Nemo scandisce le parole con lentezza.
L'uomo farfalla osserva la scena con molta flemma.

 

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Immagine di Nemo e dell'omino A'Pa (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Si vede la bambina in primo piano, in mezzo busto, sul lato sinistro della scena. In secondo piano, sul lato destro, si vede l'omino papavero in figura intera. E' seduto su un tronco, braccia conserte e gambe incrociate. Indossa una tuta con un mantello rosso e in testa ha il fiore. La scena si svolge nella radura di un bosco. Qua e là delle foglie e sullo sfondo una fila di alberi. Particolare Nemo.Particolare di A'Pa.
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Mentre Nemo, insofferente per l'eccessiva calma del vecchio, li scruta con le braccia conserte battendo nervosamente e ripetutamente un piede per terra.

Nemo: "Ripeto la domanda: si può sapere dove state andando, o no?"

Madre Natura: Jo balbetta, esita, tentenna, ma poi è costretto a confessare... ecco loro starebbero andando in... in letargo!

Nemo: "In letargo?!"

Madre Natura: "Eh già, è così! E non fa una piega, o forse sì, qualcuna sulle guance quando ci si sveglia", commenta sbadigliando il Bacca soddisfatto della sua battutina.

Nemo (preoccupata): "E dove sarebbe questo letargo?"

Madre Natura: Ciascuno si affretta ad indicare un qui, un , insomma un po' dappertutto.

Nemo: "Oh, certo che è difficile seguirvi! Se è qui e lì e un po' dappertutto vuol dire che anch'io ci andrò! O magari ci sono già... è così?"

Madre Natura: Domanda Nemo incerta, osservando i suoi amici sempre più obnubilati dal torpore.
Il Bacca rompe il silenzio del bosco con uno strano risolino.
Quindi, fa notare agli altri l'assurdità: la bambina crede di stare in letargo... hi hi hi... ma l'hanno sentita? L'hanno mai sentita una stupidaggine più stupida di quella?

Nemo (offesa): "Beh? E allora? Magari anch'io vado in letargo.
Perché no? Se non sapete a che specie appartengo non sapete nemmeno... "

Madre Natura: Coccino, punto dall'osservazione della ragazza, salta su come un grillo dandole ragione.
Co-co-cosa dice la ragazza? Domanda Jo con la bocca impastata.
Ma Frank continua a strepitare, dice che Nemo ha ragionissima! E lo ripete con tale impeto che la vecchia farfalla, mettendosi le mani sulle orecchie, lo prega di tacere.
Potrà ascoltarlo solo se smetterà di urlare.
E poi, insomma, quale ragione avrebbe la ragazzina? Lui ancora non l'ha capito.
Frank, sempre più esaltato, si appresta a illustrare la sua teoria.
E spiega agli amici che, non conoscendo la specie della bambina, non conoscono nemmeno le sue abitudini, ergo, anche lei potrebbe cadere nel lungo sonno invernale.
Seguono imprecazioni di specie tipo: Per mille matasse intrecciate!, naturalmente da parte del Bacca.
E Per mille ali e per mille bruchi... , ovviamente da Jo Farfalla.

Coccino fa anche notare al vecchio che, in fondo, le farfalle non hanno ancora incominciato a osservare i rituali letargici...
Jo sbuffa e conferma affaticato che no, infatti, no.
Avrebbe giusto appuntamento dopo pranzo presso il laghetto... ma non può presentarsi con la bambina, se è questo che Frank ha in mente.
Non sarebbe una cosa seria.
E perché no? Frank non riesce a capire il rigore di Jo.
Insomma, se la ragazzina, metti caso, dovesse andare in letargo, avrà anche bisogno di conoscere le varie usanze per farlo.
Accidenti, si tratta di cultura!
Ma Jo squote la testa.
Non se ne parla. Nemo non è una farfalla e non può andare in letargo con le farfalle, anche perché quello delle farfalle non è un letargo vero e proprio ma un simil-letargo.
Ma proprio per quello Jo, deve portarla con se, insiste Frank.
Insomma... se Nemo avesse avuto delle cose in comune con gli orsi avrebbe pensato di mandarla in una caverna, ma...
Ma Jo lo interrompe bruscamente sostenendo che un simil-letargo non è letargo, ergo, non può in alcun modo essere utile.
Ma il ragazzo coccinella, rilancia.
Non sta dicendo che la ragazza deve andare in letargo con lui.
Non sa nemmeno se ci andrà in letargo...
Però, Jo potrebbe insegnarle come ci si prepara a un sonno un po' più pesante, tipo quello invernale.
Insomma, queste cose, si sa, si fanno al laghetto!
Jo si grattugia le antenne.
Non lo sa, è un po' agitato all'idea.
Vuole pensarci su fino a domani.
E allora occhei, aspetteranno domani.
Però è bene sapere che se non saranno loro, è probabile che loro si debba cercare qualcuno che le insegni almeno l'abc del letargo-tipo.
E nessuno potrà esonerarsi da tale ricerca, ammonisce Frank.

Nemo (scandisce lentamente): "Le-tar-go... Cosa vuol dire?"

Madre Natura: "Non ti devi chiedere cosa vuol dire, ma piuttosto a cosa serve", consiglia Frank con piglio da maestro.
La piccola obbedisce.

Nemo: "Beh, allora: a cosa serve?"

Madre Natura: Il letargo, le spiegano i tre, è un lungo sonno in cui cadono alcune specie animali durante l'inverno.
E' un modo per difendersi dal freddo, per sfuggire alla fame, per fare in modo che la primavera arrivi prima.

Nemo (preoccupata): "Ah, capisco... e credi che anch'io dovrò difendermi dal freddo in questo modo?"

Madre Natura: Frank non lo sa, accidenti, nessuno lo sa.
Ma è bene che lei si faccia trovare pronta, ergo, dovrà andare al lago con Jo Farfalla e Frank insisterà fino allo spasimo affinché Jo se la porti e la istruisca alla perfezione.
E' troppo importante per lei.
Ma ora forse è il caso di andare a dormire... domani sentiranno cosa il vecchio avrà da dire.
E così, cala l'ennesima notte.
Il bosco chiude ogni attività per attendere pazientemente l'alba.


... fine prima parte.

 

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