Nemo e uno strano letargo

[Racconto di Giovanna Gra]

 

Terza e ultima parte



Madre Natura: "Alla buon'ora!", esclama il Bacca vedendo spuntare Jo e Nemo ai confini della radura.
"E come è andata?", s'informa Frank Coccino.

Nemo (imbarazzata): "Beh, un po' imbarazzante ma piacevole."

Madre Natura: Jo commenta che qualche puzzetta non ha mai offeso nessuno, gnam, gnam, fissandosi con orgoglio la pancia piena.
Il corpo va vissuto e va curato con orgoglio.
E' l'unica cosa di cui si può godere, oltre agli amici, il miele e i risvegli di primavera.
Poi, tutti si soffermano sull'espressione di Frank Coccino che ha un'aria torva e assente.
Qualcosa che non va?
"Gli orsi...", bofonchia Frank.
"Cosa c'entrano gli orsi? Non erano già a nanna?", si domandano tutti.
"Pare di sì, lo erano, ma hanno riaperto le tane", l'informa.
"Mai successa una cosa simile... e com'è?"
Frank, affranto, commenta: ma non sentono il caldo? Altro che inverno e letargo! Tutto il bosco sta rivoluzionando le proprie abitudini! Sono state avvistate marmotte insonni, vipere con occhiaie girocollo, per non parlare dei fiori, che stanno sbocciando senza alcun rigore, così a caso, fuori stagione, pensando che sia già primavera!
"Ecco di cosa stava parlando Meg Farfa al lago...", osserva Jo, rimuginando fra sé.
"Cioè?", domanda Coccino allarmato, anche Jo ha cattive notizie?
In un certo senso sì, racconta Jo.
Sua cugina, ha deciso di emigrare in un posto assurdo.
All'inizio, in verità, non le aveva dato retta, ma ora che ci pensa, lei e le sue amiche, per il gran caldo, hanno intenzione di fare un viaggio di 240 chilometri per cercare un po' di fresco dove sonnecchiare.
E si meravigliano? Domanda il Bacca sbadigliando.
E racconta che uno scoiattolo americano gli ha riferito che i pioppi in Canada sono fioriti 26 giorni prima tradendo tutte le tabelle di fioritura.
"Se son saltate le tabelle", si domanda il bruco, "sarà la rivoluzione?
Non cercheranno mica di contestare il punto croce per caso?"
Perché sul punto croce lui non transige!
"Ci vorrebbero dei sonniferi", osserva Frank angosciato.

Nemo: "Accidenti, io mi lamentavo del disordine della radura, ma un disordine ecologico di tal fatta è cosa ben più inquietante, vero Frank?"

Madre Natura: Coccino conferma, può dirlo forte.
Lui non riesce a togliersi dalla testa che tutto ciò possa nascondere un brutto complotto.
Cosa sta cercando di dire? Domanda Jo allarmato.
"I semi di A' Pa", dice il ragazzino, "non sono nel tronco mozzo, come dovrebbero essere.
Ergo, qualcuno li ha rubati!"
Secondo il Bacca, un po' spaventato, Frank frequenta troppe formiche e per questo è sempre pronto a parlare di guerre, di golpe di... di complotti.

Eppure Frank ne è convinto: qualcosa non quadra.
Il Bacca, a questo punto terrorizzato, incomincia a fare un sacco di domande: e cosa non quadrerebbe? E perché? E chi gliel'ha detto?
L'altro, sbuffando, nota che ci sono un sacco di strani indizi.
"Quali indizi, cielo, quali?!", s'informa il baco perdendo un po' la pazienza.
"Non basta un mega furto?", risponde criptico l'amico.
Accidenti, ma Frank deve essere ragionevole, e poi cosa avrebbero rubato? Dei semi? Beh, se si tratta di semi, in un bosco ci può anche stare che li rubino... e poi cos'altro hanno rubato: il freddo? Ma si può rubare il freddo del bosco?
"Forse sì", ammette Coccino ispirato.
Forse qualcosa di più grande e inimmaginabile potrebbe aver rubato il gelo e l'inverno.
Un grande mammifero, per esempio, potrebbe esserne capace.
"Forse, allora, potrebbe anche essere un immenso baco, perché no?", replica sarcastico il Bacca e poi annuncia che non crederà mai ai complotti supposti dal Coccino, troppo assurdi!
Il ragazzo Coccinella ha un gesto di stizza.
A questo punto Nemo, vista la tensione crescente fra i due, decide di confessarsi.

Nemo (timida): "Mhhh... scusate... ehm... so io dove sono semi di A' Pa."

Madre Natura: Lei conosce A' Pa? le chiedono in coro gli amici.

Nemo: "L'altra sera, mhhhh... è passato di qui... mentre voi dormivate e... "

Madre Natura: "E perché non ha lasciato i semi, accidenti a lui?", domandano i tre molto seccati.

Nemo (esitante): "Non vi ha lasciato i semi... semplicemente perché... perché io gliel'ho impedito."

Madre Natura: "Lei cosaaaaaaa?", strillano allibiti gli insetti in coro.

Nemo (sulle difensive): "Stava facendo un gran disordine... e non sapevo che fossero così importanti, ecco!!"

Madre Natura: Jo spiega, anzi ulula, che quei semi servono, e servono perché servono! La farfalla è preda di una crisi isterica.
Nemo guarda l'amico con aria colpevole, ma questi continua senza pietà.
Insomma, se qualcuno di loro si destasse dal letargo un giorno di gelida e rigida tramontana, se qualcuno aprisse gli occhi nel corso di una spessa e ghiacciata nevicata, o se si levassero nel cuore di una bianca e pallida gelata, saprebbero che presso il tronco mozzo si cela un seme amico, conciliatore del sonno e dell'ansia, lo capisce Nemo, questo? Capisce l'importanza di quei semi che lei ha... ha...
"Ma si, dai, la ragazza lo capisce", interviene Frank, "semplicemente non lo sapeva.
Ecco tutto."
"Non lo sapeva?", ripete indignato Jo.
Non lo sapeva perché, la ragazza, stava lì a pensare che lui sgrullava l'ali tingendo di mille colori i tronchi.
"Non lo sapeva perché si preoccupava dei fili di Bacca che s'impigliavano a quelli d'erba... ecco perché non lo sapeva!
Per tenere l'ordine in quella radura, non lo sapeva!
E ora sono tutti belli svegli, ah, ah! Che bello!", ride Jo, amaro.
Ma A' Pa non le ha detto dove sarebbe andato? S'informa Frank.

Nemo (colpevole): "Ha detto che i suoi semi avevano bisogno di bell'aria, di muschio soffice e fresco, di acqua limpida e azzurrina e mi pare sbuffante, ha detto... "

Madre Natura: Frank la interrompe entusiasta: "Allora è andato alle cascate dalle spalliere di muschio!"
"Frank, Frank, Frank, tu sì che sei un vero genio!", esclama Jo Farfalla andandogli incontro e abbracciandolo.

E poi gli descrive la scena in cui vede il ragazzo coccinella in volo fino alle cascate dalle spalliere di muschio dove recupera i semi perduti e torna alla radura con le saccocce piene per regalare tranquillità e riposo a tutti loro.
E in modo che la scena si possa chiudere lieta, nel silenzio della pace invernale.
Oh siiii! Incalza il Bacca estatico e al ritorno del Coccino: il trionfo!
Naaaaa!... Coccino non ci sta.
Non sarà così la scena.
Recupererà quei semi e spiegherà a A' Pa come sono andate le cose, lui protesterà e si lamenterà del destino ingrato e li farà promettere che saranno debitori... vorrà un posto soleggiato per il suo radicchio... si insomma, quando dovrà piantar radice per l'estate prossima.
Frank giurerà e spergiurerà, tornerà alla radura in preda all'ansia e troverà tutti rimbambiti perché nel frattempo si saranno ingozzati di tutto il possibile e immaginabile.
E per rivedere gli amici non gli resterà che aspettare il primo cinguettio della rondine di stagione.
Ecco come andrà.

"E' la stagione del letargo, signori!
Il bosco è in panciolle, ma un imprevedibile caldo semina sgomento fra le specie!"
Questa la frase che qualcuno canticchia al di là della radura.
"E' tornato A' Pa!", gridano in coro, nel bosco, riconoscendolo.
A' Pa annuisce affacciandosi serio da una felce.
Chiede spiegazioni a Frank.
I due confabulano.
Poi, Frank riferisce agli altri: secondo A' Pa esiste un complotto che, ritiene, qualcuno sta ordendo alle loro spalle.
Perciò ha bisogno di aiuto per distribuire i suoi semi... e poi bisogna parlare del grande caldo.
Quindi, vedendo Nemo che li segue da vicino, s'informa se la zanzara tinta è fidata?
"E' fidata, è fidata", conferma Coccino mentre si allontanano tutti e tre nel bosco.
"Insomma, che starà dicendo A' Pa al Coccino?", domanda Jo insonnolito al baco.
"A' Pa ritiene che un mammifero gigante voglia derubarli del freddo", replica il Bacca sbadigliando d'ugola.
Ma davvero? E' sicuro di aver capito bene?
Perché, accidenti, il Bacca, si sa, ne dice di corbellerie...
Chiosa Jo provocatorio.
Ma Bacca non risponde, non replica, non reagisce.
Un acuto ZZZZZZZZZZ commenta, al suo posto, la cattiveria dell'amico.
Un pesante silenzio è caduto nel bosco.
La stagione del torpore è cominciata e chi non va in letargo, mentre altri discutono di strategie e complotti, non disdegna di schiacciare un prolungato e avvolgente pisolino.
Do not disturb cala con un filo al centro della radura.
E vabbè vorrà dire che, del tempo, se ne parlerà un'altra volta.


FINE



 

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