Nemo e l'uovo

Prima parte



Madre Natura: Sono molti giorni che il vecchio Jo Farfalla, con fatica e determinazione, fa la posta a un magnifico trombone selvatico.
Nel fiore, confessa Jo a Coccino, dev'esserci tanto di quel polline da far venire l'asma a un'ape.
Frank lo prende in giro per i suoi lunghi appostamenti.
Insomma, se quel fiore gli piace tanto cosa aspetta?
Aspetta, lo informa Jo, di prendere il volo esatto e, con un triplo carpiato, di finirci dentro.
Ma il ragazzo coccinella non capisce: e quindi? Perché non lo fa?
Jo sbuffa insofferente, commentando che secondo lui le coccinelle sono proprio di coccio, in fondo lo dice anche il nome!
Frank sbuffa, vabbè, non insisterà... uhh, no, stava quasi dimenticando... e deposita vicino a Jo Farfalla una scodella annunciando che è la passata di pistilli che ha fatto Nemo.
Se Jo la vuole, bene, altrimenti la lasci pure lì.
Lui deve andare, si vedranno domani, sempre che l'uomo farfalla sia ancora di vedetta lassù, perché... ehm... Frank non ha ancora ben capito da che dipenda la posta.
Il vecchio spiega con sufficienza che dipende dallo scoprire o meno se c'è qualcuno nel calice.
Ah! Ora è tutto più chiaro... quindi il problema è che Jo potrebbe commettere un... come dire? Un esproprio floreale?
Potrebbe passare per un ladro di essenze, uno zotico maleducato e potrebbe anche violare una proprietà privata, o provvisoria, che dir si voglia... giusto?

Diciamo che sì, più o meno sarebbe così, ammette spazientito e laconico Jo Farfalla, ma aggiunge subito che sono molte le possibilità per cui potrebbe essere un fiore disabitato.
Quindi, arraffando la passata di pistilli, l'annusa inebriato.
Forse Frank ne vuole un po'? Domanda all'amico.
L'altro replica con una smorfia e, cortesemente, si astiene.
La zuppa gli fa venire l'aria nella pancia.
Jo riprende le sue elucubrazioni sul fiore: sì, sì, lui ha forti sospetti che la pianta sia disabitata.
Frank lo informa che Nemo vorrà venire a vederlo.
Jo fa spallucce, che venga pure Nemo, se riesce ad arrivare fin lassù...
Il Coccino, misurando il vuoto, ammette che, in effetti, è ad una discreta altezza per una ragazzina.
Poi insinua un dubbio e si chiede perché il fiore dovrebbe essere disabitato.
Per Jo il motivo è ovvio: il fiore è sotto un picco, constata trionfante.
"Embè?", commenta l'altro.
Embè, fa eco Jo, stare sotto un picco è una posizione scomoda e molto, molto pericolosa.
Conosce qualcuno, Coccino, che farebbe il nido lì? Forse un moscone spostato... Insomma, Frank lo farebbe? Domanda Jo petulante.
Frank scuote la testa, non ha voglia di litigare, per cui si limita a dire all'amico che sta parlando a cappero.
Insomma, si deve calmare accidenti! Nessuno è interessato al suo trombone.
E comunque no, lui non si farebbe la tana lì, primo, perché il polline sul guscio gli farebbe venire i pruriti, secondo, perché lo capisce anche un moschino che alla prima pioggia da quel picco colerà di tutto! Quindi, l'amico farfalla farebbe bene a chetarsi.
Insomma, è lui che sta facendo le poste a quella cesta di petali schifosamente profumati, non altri.
Jo, umorale come una mosca, decide che è ora di cambiare discorso.
Perciò, Nemo sta bene?
E come vanno le cose giù alla radura?
Frank fa rapporto, è tutto sotto controllo, Bacca a parte...
Ieri lo hanno dovuto sbrogliare tre volte.
Che cavolo di tessitore... il baco più impicciato che si conosca.
"Già", ammette l'uomo Farfalla con un velo d'affetto.
Frank riferisce che il Bacca si è tanto raccomandato di annusare l'aria e posarsi solo presso siti sicuri.
Jo è subito scettico.
"Oh bella, e perché tante raccomandazioni?"
"Pioverà", annuncia laconico Coccino.
"No che non pioverà", replica Jo seccato.
"Pioverà, pioverà, invece, lo sanno tutti che il Bacca non sbaglia mai, lo sente dal filo."
Ma Jo lo sente dalla schiena e dice che, per l'appunto, al momento non duole.
Ergo, il Bacca si sbaglia.
Frank si alza dalla ghianda puntuta dove è seduto.
E' proprio sicuro di non voler scendere da lì?
"Naaaa, non se ne parla, il trombone è troppo gustoso! E, vista l'aria che tira, potrebbe anche essere l'ultimo della stagione, quindi..."
Il problema è quel picco, sì, insomma, quell'infausta posizione, ma Jo conta di conquistarla presto.
Anzi, prega Frank di dire a Nemo di aspettarlo per cena.
"Sarà fatto", lo rassicura Coccino cominciando a scendere dal dosso.
Jo Farfalla, di fianco alla tendina di petali di bucaneve che ha eletto come campo base, lo saluta.
Frank risponde con un sorriso allontanandosi in fretta e pregando l'amico di aver cura di sé.
Insomma, sarà l'ultimo trombone della stagione ma non l'ultimo della storia... si spera!
La notte sul picco si annuncia lieve e passa delicatamente sui sogni del vecchio Jo Farfalla.
E' una notte di sogni meravigliosi.
Jo s'immagina sulla corolla del grande fiore con un costume a righe celestino in procinto di tuffarsi in un mare di polline odoroso e morbido.
Che meraviglia! Ma all'alba il risveglio è davvero brusco.
Lungo l'orizzonte rosato che segna la fine dei prati e l'inizio della cappa celeste, lembi di cielo elettrico frastagliano l'aere.
Jo Farfalla, fra sé e sé, pensa al dannato Bacca.
"Ci fosse una volta che sbagli quelle maledette condi-meteo."
Jo dovrà agire prima del previsto!
Detto fatto, l'omino alato zampetta fra le erbette fino al picco dove svetta il fiore tanto ambito.
"Accipicchia, che bello che è! E sembra proprio disabitato."
Non poteva sperare in un esemplare migliore per chiudere la stagione.
Le sue ultime considerazioni vengono coperte da un rombo di tuono assordante.
Jo scruta il cielo preoccupato.
Deve scendere nel calice non c'è più tempo...
Quindi, presa la mira a mani giunte, si lascia andare nel vuoto in un perfetto, geometrico e deliziosamente plastico tuffo di testa.
A mezz'aria si avvita su sé stesso, fa una capriola all'indietro, poi si distende lungo e entra, affilato come un grissino, nel raro calice disteso e felice.
Un soffice pofffff si ode nitido al di fuori del fiore.
"Che meraviglia, che abbondanza!", esclama la voce attutita del vecchio Jo Farfalla che rimbomba fra i petali.
L'omino è entusiasta, una serie di ciaf ciaf lasciano immaginare i piedoni di Jo in un esaltato salterello, propiziatorio alla gran pappata.
Accidenti!
A bocca piena decide che quella meraviglia dev'essere condivisa.
Vuole portare un po' di zucchero e stupore ai suoi amici!
Si dice certo che la piccola Nemo riuscirà a cavarne un ottimo miele.
Perciò esce e va alla tenda in cerca di una bella scodella.
Quindi, aggrappato ai petali del fiore, si cala cauto su una roccia che spunta sotto al picco.

... fine prima parte.