Un fiuto raffinato




[Racconto di Giovanna Gra]


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durata 23 minuti




Eh, sì, cari signori, ogni primo venerdì del mese c'è il cambio di guinzaglio.
Per questo mi sentite tanto affannato.
Sono così attento alle mosse della mia amata padrona che nemmeno una bracioletta rosolata potrebbe turbare la mia concentrazione!

Perché se Susanna tirerà fuori il guinzaglio rosso, la settimana prenderà una certa piega, cioè la normale e piacevole routine fino al week-end senza troppe sorprese.
Ma se, come mi pare di aver intravisto, la scelta del guinzaglio cade su quello blu in ecopelle, allora, ragazzi, l'evento della settimana sarà l'asta nel giardino di Madame Sinclair.

E io adoro le aste nel giardino di Madame Sinclair!

Le adoro, prima di tutto, perché ho l'occasione per rivedere il mio amico Barney.
In secondo luogo, perché amo l'arte e la cultura e, insieme a lui, c'è sempre da imparare qualcosa di nuovo.

Vi stupirà, quindi, sapere che Barney, oltre ad essere un cane colto ed esperto d'arte, è un famoso Accelerant detection canine.

Gli Accelerant detection canine sono quei cani grazie ai quali è possibile scoprire le vere origini di un incendio.

Vi stupirà sapere che, al contrario del tipico cane Accelerant detection canine (che sovente è un labrador retriver o comunque appartiene a una razza con una tradizione alle spalle nei corpi di polizia come il sottoscritto), Barney è... un barboncino!
Forse qualcuno osserverà che il mio piccolo amico non ha esattamente... ehm... il fisico per certe imprese.
Beh, credetemi:
quel qualcuno si sbaglia di grosso.


Barney, il mio amico Barney, signori, ha una carriera alle spalle che farebbe impallidire quella del commissario Rex.

Compito di questi tartufi antincendio, come li chiamo io, è quello di individuare le tracce.
Mi spiego.
Che si tratti della scena del delitto o dell'abbigliamento di un uomo, le tracce in questione sono quelle delle sostanze che vengono usate dai piromani per accelerare la combustione dei materiali o dei luoghi che diventano, ahimè, il loro obbiettivo.

Madame Sinclair, la padrona di Barney, è un'anziana signora inglese che vive in Italia da moltissimi anni.
Era ed è una grandissima esperta d'arte e vanta una prestigiosa carriera come specialista di Sotheby's.

L'incontro fra Barney e Madame è almeno da accennare... lo merita, credetemi!
Ecco la storia:
i due s'incontrano a un'asta dove Madame sta curando per terzi la vendita di opere d'arte reduci da un fallimento societario.
In effetti, fra i beni dell'azienda in questione, vi sono due quadri di grande pregio artistico e di estremo valore.
Esattamente un Guttuso e un Boccioni.
Quasi tutti, inclusa Madame, ignorano che su entrambi i quadri è stata accesa un'assicurazione miliardaria che copre le opere in merito al furto e all'incendio.
E che, ai soci, sarebbe assai d'aiuto poter riscuotere il cospicuo premio.
Fatto sta che qualcuno, fra tutti quelli che ne possono trarre beneficio (e non mi dilungo sui particolari), cedendo alla tentazione e allettato dall'ingente somma in questione, ha pensato bene di assoldare notte tempo un losco figuro.
Il compito del malvivente è semplice:
dare fuoco alle due opere prima che possano essere acquistate da terzi.

Ma quel qualcuno non ha fatto i conti con il mitico Barney.

Barney, al momento della storia, è un'azzeccatissima intuizione del Tenente Maresciallo Manfredi (non ricordo a quale unità cinofila appartenesse il graduato, ma certamente si trovava nei dintorni di Roma).

Converrete con me che trasformare un barboncino in un tartufo antincendio e sguinzagliarlo nei luoghi sospetti, è un'idea geniale.
Chi mai penserebbe che dietro a quella nuvoletta bianca di pelo dagli occhi dolci e mansueti, si nasconde nientepopodimeno che l'implacabile nonché infallibile tenente Barney?

Per la povera Madame Sinclair il business è importante.


Crede talmente nell'affare che, a sue spese, ha fatto giungere una delegazione di facoltosi cinesi molto interessati all'acquisto delle due opere d'arte.
Per far questo ha messo in gioco i risparmi di una vita.
Madame Sinclair è una signora che ama scommettere, non c'è dubbio.

Altrove, però, grazie all'operato di Nino er Boccetta, i due inarrivabili e insostituibili quadri stanno per essere cancellati per sempre dal prezioso patrimonio artistico appartenente all'umanità.
Nino, un balordo di prima categoria, è molto conosciuto nell'ambiente.
Nato a Roma e attivo per molto tempo sul territorio romano, si è guadagnato, grazie ad alcune trasferte al Nord, un prestigio internazionale nel mondo della mala.
Insomma, Er Boccetta è un duro e non sbaglia un colpo.
Il suo raggio d'azione è lungo e articolato anche oltre confine.
Del resto, ha fatto del fuoco il suo mestiere.
Anzi, il suo ferro del mestiere e viene chiamato Er boccetta perché ha sempre con sé qualche liquido altamente infiammabile pronto all'uso.
Alcool, gasolio, benzina e mille altri solventi sintetici sono il bagaglio che porta sempre con sé.

Normalmente, in un incendio (cioè durante una combustione) vengono liberate delle sostanze chiamate pirolisi.
I pirolisi raramente riescono a essere distinti dagli agenti acceleranti con i consueti strumenti in mano agli investigatori.
Ma, colpo di scena, il naso di un cane può farlo.

Dopo quanto vi ho detto, capirete da voi che non è semplice smascherare un incendio in germe.
E' difficilissimo, anzi, forse è impossibile...

Se non fosse per il piccolo tenente Barney che, passeggiando tranquillo e inosservato fra i partecipanti alla mega asta, annusata la traccia, ha già fiutato il passaggio del malvivente.
Senza destare alcun sospetto, Barney perlustra e fiuta, fiuta e perlustra.
Poi, finalmente, avvista il tizio e lo segue.
L'aria del losco è sospetta.
I movimenti anche.
Dopo pochi metri, il nostro eroe non ha più dubbi e in un battibaleno lancia l'allarme secondo il codice:
arf e abbaio, al suo conduttore.

Come vi ho detto, ci sono molte sostanze che possono accelerare una combustione, ma è da escludere che qualcuna possa sfuggire al prezioso tartufo di Barney.
Elaborata la scena del potenziale delitto, dopo una seria e meditata ispezione, il fiuto del piccolo quadrupede è già in grado di mappare tutta la zona.

Intanto, l'incendio appena divampato, si avvicina pericolosamente alle due opere d'arte.
Il pubblico, che deve ancora prendere posto nella sala d'asta, chiacchiera e discute facendo un gran rumore.
A volte è dura la vita di un barboncino!
Tutti sono sempre più alti di te (almeno cinque volte tanto) e il tuo conduttore è lontano.
Barney si sgola, ulula, ringhia e sputacchia, ma, almeno sulle prime, nessuno se lo fila.

A un certo punto, Madame Sinclair, insospettita dall'agitazione del suo amico, si china su di lui cercando di calmarlo.

Il giorno in cui Barney mi ha raccontato la vicenda, giunto a questo punto ho domandato:
"E come hai fatto a far capire alla Madame il rischio che correvano le opere?"
Con il suo impeccabile accento British, Barney mi ha risposto:

"Presto detto, darling.
Le ho azzannato un lembo della sciarpa di chiffon e mi sono fatto inseguire fino alla soglia del magazzino dove Er Boccetta aveva orribilmente operato."

"E lei cosa ha fatto?", ho chiesto io, tutto preso dal racconto.

"L'unica cosa che potesse fare:
ha chiamato la polizia e i pompieri.
E' stato un attimo, poi, domare l'incendio e acciuffare Er Boccetta per consegnarlo a chi di dovere."
Infine, le due opere d'arte sono state restituite al mondo.

Tuttavia, dopo parecchi anni di attività, dopo aver salvato persone e luoghi e aver consegnato alla giustizia molti focosi delinquenti, Barney è costretto ad andare in pensione.
Disgraziatamente le esalazione prodotte dalle fiamme nel corso del tempo hanno compromesso la salute del mio amico che, in seguito a un'accurata visita, viene sospeso dal servizio e messo in adozione.
Madame Sinclair, informatasi del destino del gagliardo eroe, si propone come mamma adottiva e la cosa si conclude nel migliore dei modi.

Madame Sinclair viene ritenuta all'altezza.
Un perfetto lieto fine.



Ma voglio dirvi che adottare un cane che ha servito le forze dell'ordine non è affatto semplice.
Bisogna, prima di tutto, presentare domanda.
Poi occorre fornire i propri dati in una busta chiusa, inserendo molti particolari, soprattutto quelli che riguardano la vostra... ehm... fedina penale.

Naturalmente, non tutti (e non sempre) vengono ritenuti adatti.

Ad ogni modo Barney e Madame Sinclair diventano una coppia indivisibile a cui tutti, mondo canino e mondo umano, guardano con rispetto e ammirazione.

Andata in pensione, però, Alice Sinclair accusa una progressiva e inesorabile perdita della vista.
Gli anni passati sempre china, fino a notte fonda, ad esaminare le opere d'arte, e poi l'uso degli strumenti, la passione, mista a un'instancabile energia, l'hanno un po' consumata.
Il suo risaputo buonsenso la convince a ritirarsi.
Ma questo non la distoglie dal continuare a occuparsi d'arte.
Un bel giorno, grazie a un amico che le mostra delle riproduzioni fotografiche di opere d'arte assolutamente perfette, decide di organizzare delle piccole aste per non vedenti, ipovedenti e amatori.

Madame Sinclair e Susanna si conoscono una sera a una cena a casa di amici.
Si piacciono e scoprono di condividere la stessa passione per l'arte.
Così, Madame Sinclair invita Susanna e il sottoscritto alla prima asta organizzata nel suo giardino.

L'iniziativa piace e incomincia ad aver un suo giro.

Naturalmente, dalla prima volta a oggi, io e Susie non abbiamo mai perso un appuntamento.

Tatatannnn!
Lo sapevo!
Guinzaglio blu!
Così, è arrivato il gran giorno:
si torna da Madame Sinclair!

L'accoglienza per me e Susanna è sempre in grande stile.
Da un breve scambio di battute fra le due, apprendo che il valore delle riproduzioni aumenta tanto più viene limitata la tiratura.
Non lo sapevo... beh, un cane non può sapere tutto!

"Oh, mio grande e fantastico amico!
Quanto tempo!", esclama Barney appena mi vede con il suo tipico accento inglese.
Dopo gli ovvi e irrinunciabili convenevoli, mi annuncia che l'asta sarà particolarmente attraente.
La ragione dell'entusiasmo la capisco appena il banditore mostra la prima riproduzione.

Barney mi sussurra in un orecchio:

"Si tratta di un quadro, come puoi ammirare, la cui volta celeste sembra il regno del pastello:
dal rosa pallido al giallo tenue e canarino.
Ah, e cosa dire di quei due alberi?"

"Direi che sembrano quasi gemelli", osservo io.

"Oh, sì...", conviene lui compiaciuto,
"Quasi gemelli.
E quelle schiere di monti?
Che, ammantandosi di ombre gentili dal blu al violetto, sfoggiano delle tinte brune color dell'opale?
Oh, wonderful!
Look, look:
impallidiscono via, via, verso il cielo.
Oh, my God!"

Complice, gli domando:
"E, ai piedi dei due alberi, avrai certo notato i prati."

"Querce, Slalom.
Quelle, le chiamerei proprio querce, le cui adorabili cortecce usiamo per grattarci la schiena e il posteriore."
Gorgoglia soddisfatto.
Annuisco emozionato.
Entrambi contempliamo ammirati quella splendida riproduzione.

"Cos'altro dire di questo prato, Slalom?
Non ti sembra che chiami solo noi?
Hai visto l'umidità che evoca quel verde bruno misto al blu?
Non suggerisce delle eccellenti fragranze?"

"Sì, Barney.
Sto giusto pensando alla presenza di tracce di caprioli, nonché al fugace passaggio di una lepre.
E poi a una pentola e... al salmì!"

Lui ascolta soddisfatto e aggiunge.

"Oh, certi prati sono proprio la mia delizia.


D'altro canto, i pittori romantici, da William Turner a John Constable, ci hanno estasiato con paesaggi sublimi forever.
Scorci eccelsi, nati per essere adorati da due quadrupedi come noi."

Annuisco, lui continua:

"E non ti nascondo che, talvolta, sogno di poter scorrazzare in quelle distese di acrilici e olio, magari proprio per battezzare come si deve qualche corteccia.
Che, alla fine, come una lapide di via, potrebbe urlare al mondo:
signori, Barney è passato di qui!"

"Come si chiama questo capolavoro?", chiedo.

"Paesaggio Boemo, di Caspar David Friederich.
Uno dei miei dipinti preferiti.
E sai qual è la novità, darling?
Che sto per compiere quindici anni, e Madame mi ha promesso che mi ci porterà per il mio compleanno."
"Ah sì?", domando io.
"Absolutely!
Quelli raffigurati nell'opera sono i Monti dei Giganti, le vette più alte della Repubblica Ceca.
Un'ottima location per festeggiare.
Insomma, una giusta altezza per un tipo... piccolo come me, non ti pare?"

E mi allunga, allegro, una zampata sulla schiena.
Ridiamo e uggioliamo.
Poi lo guardo e penso che, anche se si schernisce, ha ragione:
ci vogliono delle grandi vette per festeggiare un piccolo cane dal cuore grande come il suo.
Il grande cuore del grande Barney!

 

 

 

 

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