Giovane di Mozia
Anonimo del V sec. a.C.
Opera commentata da
Lorenzo Nigro
SchedaOpera fornita da
Descrizione dell'opera
Artista greco del V secolo, Giovane di Mozia (475 - 470 a.C.), marmo pario, altezza cm 181. Isola di Mozia (Marsala), Museo Withaker.
La raffinatissima lavorazione del marmo rivela la mano di uno scultore greco del primo quarto dell' età classica. Le gravi lacune negli arti superiori e nelle estremità inferiori non impediscono di apprezzare il fiero ed elegante atteggiamento della figura. L’opera è al centro di un acceso dibattito tra esperti che si dividono nel considerarla un trofeo di conquista o una diretta committenza fenicia. Anche a proposito dell' identità da attribuire al personaggio raffigurato, nel quale si riconosce un atleta di gare con il cocchio, si intrecciano interessanti ipotesi che accosterebbero la figura al culto del dio Eracle-Melqart, confermando il felice incontro avvenuto sull'isola di Mozia delle tradizioni delle civiltà greca e fenicia.
Bibliografia
- M.P. Toti, Il "Giovane di Mozia", in L. Nigro - G. Rossoni (Edd.), "La Sapienza" a Mozia. Quarant'anni di ricerca archeologica (1964-2004), Roma 2004.
- L. Nigro, “Mozia: il Tofet e la città. Il limite meridionale del santuario e le strutture collegate negli scavi della Sapienza, 2010-2011”, in Scienze dell’Antichità 19.1 (2013).
- L. Nigro, F. Spagnoli, Alle sorgenti del Kothon. Il rito a Mozia nell’Area sacra di Baal ‘Addir - Poseidon. Lo scavo dei pozzi sacri nel Settore C Sud-Ovest (2006-2011), Quaderni di Archeologia Fenicio-Punica, Roma: Missione archeologica a Mozia, 2012.