Mercurio
di Marco Ardemagni
Spalanca il cielo un turbine feroce
solleva foglie in aria e le mulina
ed è uno scooter agile e veloce
a scatenarlo mentre s'avvicina
Ne scende un messaggero vigoroso,
fiero il suo sguardo passa la barriera
mi trova e mi saluta rispettoso
mentre alle spalle infuria la bufera.
Poi un lampo, un chiaro segno degli dei,
sento cantare Bowie da lontano
E Prince, e altri che dire non saprei
infine l'uomo allunga la sua mano.
Si squarciano le nubi ed ecco appare
nel cielo una parola: sì, è PENSIONE
e lui mi fa: “Dotto', deve firmare”
e poi mi dà una busta ed è arancione.