IN CAMMINO PER IL GIUBILEO
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IL NUOVO SACRO COLLEGIO
ANGELUS 4.0
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17-11-2024
LA GUERRA RENDE DISUMANI
Nell'ottava Giornata Mondiale dei Poveri il Papa invita tutti a privarsi di qualcosa per donarla a chi ha bisogno. Nuovo forte appello ai governanti per far cessare le guerre. La preghiera contro gli abusi.
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03-11-2024
TACCIANO LE ARMI E SI DIA SPAZIO AL DIALOGO
"Amerai il Signore tuo Dio e amerai il tuo prossimo". Questo è il cuore della nostra fede - dice Papa Francesco. All'Angelus una preghiera per le vittime a Valencia e il nuovo accorato appello: "Tacciano le armi e si dia spazio al dialogo".
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01-11-2024
I SANTI DELLA PORTA ACCANTO
Il Papa ci ricorda che la santità è qualcosa che il Padre ci offre, ma non ci impone. "Ce ne fa sentire il gusto e vedere la bellezza, ma poi aspetta il nostro sì". Forse anche noi viviamo ogni giorno con dei "santi della porta accanto", che sono tanti e nascosti nella Chiesa. Invita poi tutti a pregare sulla tomba dei propri cari nella commemorazione dei fedeli defunti
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13-10-2024
SIANO RISPETTATE LE FORZE DI PACE ONU
Nuovo accorato appello di Papa Francesco per l'immediato cessate il fuoco ovunque. ''La guerra è una illusione, è una sconfitta, non porterà mai la pace non porterà mai la sicurezza. E' una sconfitta per tutti, soprattutto per chi si crede invincibile''
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06-10-2024
TUTTE LE NAZIONI HANNO DIRITTO DI ESISTERE IN PACE E SICUREZZA
A un anno di distanza dall'attacco di Hamas in Israele il Papa chiede il rilascio degli ostaggi e l'immediato cessate il fuoco. Nuovo appello alla comunità internazionale per gli aiuti umanitari a Gaza. Durante la catechesi ricorda agli sposi l'importanza di fare figli. L'annuncio di nuovi 21 Cardinali.
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12 OTTOBRE
sant' edisto
OTTOBRE XII
Sant'Edisto (conosciuto anche come Aristo, Resto o Oreste) è venerato come santo e martire dalla Chiesa cattolica. La leggenda ritiene che sia stato martirizzato sulla Via Laurentina, al tempo delle persecuzioni dell'imperatore Nerone, il 12 ottobre dell’anno 60 d.C.
I suoi compagni di martirio sono riconosciuti coi nomi di Termanzia, Cristina, la serva Vittoria e il sacerdote Prisco
Secondo il racconto leggendario del suo martirio, Edisto era un soldato dell'Esercito Romano, discendente di una nobile famiglia. Venne nominato scudiero dell'imperatore Nerone. Nonostante il rischio delle persecuzioni volle essere battezzato dall’apostolo Pietro.
Un giorno in cui scortava l'imperatore nella città di Laurento conobbe alcuni cristiani del posto, tra i quali il presbitero Prisco, sua moglie Termanzia, la figlia Cristina e la serva Vittoria.
Volle partecipare ad una liturgia insieme a loro, celebrata di notte in un arenario, ma venne sorpreso a causa del tradimento di uno dei suoi servi. Edisto venne arrestato, condannato e sepolto vivo insieme agli altri fedeli in Cristo. Vittoria, che era riuscita a sfuggire al momento dell’irruzione delle guardie romane, venne raggiunta mentre tentava di nascondersi nel bosco e fu violentata e trucidata senza pietà.
Sul luogo del martirio sorsero una chiesa e un villaggio. Il villaggio, denominato curtis Sancti Heristi, venne trasferito sulle pendici del Monte Soratte, per una migliore difesa contro gli assalitori, l’attuale cittadina di Sant’Oreste, dove esiste ancora la chiesa romanica dedicata a Sant’Edisto.
Nel VII secolo, le sue reliquie, insieme a quelle di Cristina e Vittoria, vennero venerate lì.
Il sepolcro di Edisto venne collocato alla sedicesima pietra miliare della Via Ardeatina, dove sorgeva un'altra chiesa in onore del santo, ristrutturata durante il regno di papa Adriano I (772-795)
Nel Martirologio si celebrano anche:
S. Donnina
Ad Anazarbus in Cilicia, ricordo di S. Donnina, martire, che, sotto Diocleziano imperatore e il governatore Lycia, patì molti tormenti prima di trovare la morte in carcere.
SS. Martiri d’Africa
Memoria dei quattromilanovecentosessantasei SS. martiri e confessori della fede, che, durante la persecuzione vandalica in Africa, poiché erano vescovi o presbiteri o diaconi della Chiesa di Dio, accompagnati da un gran numero di fedeli del popolo, per ordine del re ariano Unnerico - in odio alla verità cattolica - vennero esiliati in un’orribile spelonca: dove infine, dopo aver patito diverse forme di tormenti e torture, celebrarono il martirio. Tra costoro si ricordano in particolare Cipriano e Felice, vescovi, formidabili sacerdoti del Signore.