Puntate
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Libri della settimana
Massimo Ammaniti
Marco Marsullo
La famiglia adolescente
Ed. Laterza
I miei genitori non hanno figli
Einaudi
«Noi volevamo costruire una famiglia diversa da quella che avevamo avuto. Volevamo colmare ogni distanza, liberare i nostri figli da ogni autoritarismo, diventare un sol corpo con loro. Ci siamo illusi di avvicinarli. E, invece, eravamo arrivati solo allo strato più esterno ed estrinseco.
L’abbiamo trasformata alla radice. Ma che famiglia abbiamo costruito?»
Genitori che faticano a diventare adulti, figli che faticano a crescere. È la famiglia adolescente. Nessuno vuole emanciparsi, nessuno sembra volerlo davvero, perché la famiglia adolescente ha natura vischiosa e il distacco è molto più complesso che nel passato. Si mangia tutti assieme, insieme si guarda la tv.
I nostri figli ci seguono quando viaggiamo, quando si va fuori con gli amici. Discutiamo di fronte a loro di quasi ogni argomento e, talvolta, li coinvolgiamo nei nostri contrasti coniugali. Condividiamo con loro i modi di vestire, i gusti, i comportamenti. Li difendiamo con i professori, parliamo con loro delle prime esperienze amorose e sessuali.
A prima vista sembra una condizione ideale.
Ma siamo proprio sicuri che sia così?
Uno dei più importanti psicanalisti italiani racconta i nuovi rapporti tra genitori e figli.
«Un diciottenne prende la parola e fa a pezzi il mondo degli adulti, e i propri genitori, smascherando la fragilità di una generazione che non è mai davvero cresciuta. Del resto i genitori sono uguali ai bambini, bisogna prenderli come vengono. Una commedia divertente, corrosiva e tenera, sghemba come tutte le famiglie, dove bisogna adattarsi «l'uno alla forma sbagliata dell'altro per non sparire del tutto».
Dicono che fare il genitore sia il mestiere piú difficile, ma nessuno ricorda mai che fare il figlio non è proprio una passeggiata. Soprattutto quando hai diciott'anni e i tuoi genitori pretendono tu sappia già scegliere cos'è meglio per la tua vita, anche se la loro non sembra esattamente quella che avevano immaginato.
E allora li osservi muoversi in quel microcosmo fatto di amicizie che possono tornare utili, di colleghi che hanno solo figli geniali, al contrario di te, di solitarie battute di caccia in Lettonia e turn over di fidanzati, e quasi ti arrendi all'idea che sarai proprio tu il loro ennesimo fallimento.