Giove e Ganimede
Anton Raphael Mengs
Opera commentata da
Orietta Rossi Pinelli
SchedaOpera fornita da
Descrizione dell'opera
Anton Raphael Mengs, Giove e Ganimede (1758 ca.), affresco staccato e riportato su tela, cm. 178,7 x 137,5. Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini.
Le questioni tecniche e le dotte disquisizioni, riguardo al primato delle opere d’arte del passato rispetto alle moderne, fanno da corollario alla vicenda artistica di questo dipinto. È un vero e proprio falso storico, messo in atto da un pittore, per i suoi tempi di grande successo, ai danni del più autorevole conoscitore di cose antiche del Settecento. Anche se le beffe e le ripicche tra i protagonisti meritano di rimanere ai margini della vicenda non c’è dubbio che questo esempio di raffinata mistificazione dell’antico, realizzato all’insegna della rivalità tra esperti, sia prova della passione maniacale, quasi idolatrica, che gli uomini di fine XVIII secolo nutrivano per qualsiasi oggetto antico o presunto tale.
Bibliografia
- Steffi Roettgen, Storia di un falso: il Ganimede di Mengs, in “Arte Illustrata”, Milano 1973;
- Mercedes Agueda, Anton Raphael Mengs 1728-1779, catalogo della mostra, Madrid 1980;
- Steffi Roettgen, a cura di, Mengs. La scoperta del neoclassico, catalogo della mostra di Padova, Venezia 2001;
- Orietta Rossi Pinelli, Il Settecento in Europa, pp. 213-16, 259-62, 264-66, Torino 2009.