Io sarò l'ombrello (poesia per un amico)
scritta dallo stesso autore anonimo della poesia letta da Renzi a Buenos Aires
E quando il temporale si abbatterà sulla tua testa,
amico,
io non sarò la gelida pioggia battente
né l'auto che sterza per passare veloce sulla pozzanghera
e inondarti di acqua putrida
e nemmeno sarò l'insulto che partirà dalle tue labbra all'indirizzo dell'autista.
No, amico,
io sarò l'ombrello che ti riparerà dall'acqua piovana.
E non importa se tu mi dimenticherai
al bar o sul treno.
E non importa se una nuova persona
allora si impossesserà di me.
E non importa nemmeno se tu comprerai un nuovo ombrello
o ne ruberai un altro nello stesso bar dove mi hai lasciato
o dove pensi di avermi lasciato,
perché in effetti mi avevi lasciato sul treno.
No, sarò ancora io il tuo amico fidato,
il tuo ombrello.
E quando tu farai ad altri il gesto dell'ombrello
sarà il mio gesto che farai,
non quello del tuo nuovo ombrello,
o di un ombrello che avevi prima di me.
No, amico
io non posso ripararti dalla sfortuna
o dalla povertà
o dalla malattia tropicale.
Però dalla pioggia sì.
È questo il senso dell'amicizia.
E ricordati amico,
tu puoi possedere tanti oggetti:
una pialla, una trottola, un timone, un oboe,
ma quando scoppia il temporale
è solo il tuo amico ombrello che ti può riparare.
E anche se per assurdo non dovesse piovere più
a causa del riscaldamento globale
io sarò sempre lì,
pronto a scattare,
ritto e orgoglioso nel portaombrelli del tuo cuore.
E anche se la metafora dell'ombrello
un brutto giorno non dovesse reggere più,
perché in fin dei conti siamo esseri umani
io sarò sempre lì con i miei otto spicchi di tessuto sintetico
il mio manico, l'asta, le stecche,
e i pirulini di metallo per bloccare le stecche,
solo per te, in attesa di giorni peggiori.