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ANGELUS 4.0
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19-01-2025
" GRAZIE MEDIATORI ! "
Il Papa si complimenta e ringrazia coloro che si stanno impegnando per la tregua a Gaza e auspica la liberazione di tutti gli ostaggi
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01-01-2025
FARE UN GESTO GRATUITO DI PERDONO
ANGELUS DEL 01/01/2025 – GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
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26-12-2024
BASTA COLONIZZARE I POPOLI CON LE ARMI
Dopo aver aperto la Porta Santa nel carcere di Rebibbia il Papa ha rinnovato la richiesta di annullare il debito dei paesi poveri. Il suo appello per la pace e la richiesta di fermare il commercio delle armi.
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25-12-2024
IL MESSAGGIO NATALIZIO DEL PAPA E LA BENEDIZIONE URBI ET ORBI
"La Porta è aperta, è spalancata. Lasciamoci riconciliare con Dio". Francesco ha ricordato le guerre e le crisi nel mondo e ha di nuovo implorato "Tacciano le armi!"
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22-12-2024
TACCIANO LE ARMI E RISUONINO I CANTI NATALIZI
Papa Francesco, dalla Cappella in Santa Martha, benedice i bambinelli. Esprime preoccupazione per la situazione in Mozambico. Forte appello per la pace: "Preghiamo perché a Natale possa cessare il fuoco su tutti i fronti di guerra"
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16 MARZO
san eriberto di colonia
MARZO XVI
Eriberto di Colonia ( Worm, 970- Colonia, 16 marzo 1021) E’ stato cancelliere di Ottone III e arcivescovo di Colonia in Germania. Secondo tradizioni popolari e secolari viene invocato per ottenere la pioggia. E’ sepolto nel monastero di Deutz.
Figlio di una casata illustre Eriberto fa buoni studi nella scuola della cattedrale a Worms, fucina di ecclesiastici, e tra i monaci di Gorze presso Metz, nell’attuale Francia. Destinato al sacerdozio, prima di essere ordinato era stato nominato cancelliere dell’imperatore Ottone III per gli affari italiani all’età di 25 anni. Diventa sacerdote nel 995 e quattro anni dopo viene nominato arcivescovo di Colonia. Al momento della nomina si trovava in Italia insieme all’imperatore, che pur giovanissimo, governava a pieno titolo e amava vivere a Roma, come i sovrani dell’antico Impero.
Ricevuta la consacrazione episcopale a Colonia nel 999 ritorna dopo tre anni in Italia, accanto a Ottone III che è fuggito da una Roma in rivolta, e che sta morendo ventiduenne presso Viterbo colpito dalla malaria. Eriberto lo assiste nell’agonia e lo accompagna morto nel lungo viaggio verso la Germania – Aquisgrana – con l’esercito imperiale che a volte deve aprirsi la strada con le armi. Finisce a questo punto la sua carriera politica; ad Aquisgrana lo arrestano su ordine del principe di Baviera, che diventerà poi l’imperatore Enrico II. Una volta rimesso in libertà si occupa a tempo pieno della diocesi di Colonia.
Si dedica al sostegno dei poveri, e dei doveri di ogni uomo di Chiesa verso di loro conducendo una vita austera.
Eriberto lo statista diventa il soccorritore e l’amico, alleato dei poveri e gli vengono attribuiti dei miracoli già da vivo. Quando arriva la pioggia, dopo una tremenda siccità che ha messo la gente alla fame, tutti in Colonia gridano: «Le preghiere di Eriberto ci hanno salvati». Quando il suo cappellano scampa a una grave malattia e una donna cieca recupera la vista corrono voci sulle guarigioni miracolose attribuite alle preghiere del vescovo. Questa fama persiste lungamente dopo la sua morte e per secoli sono state invocate le sue intercessione per avere la pioggia.
Venne sepolto nella chiesa del monastero da lui fondato a Deutz, nell’attuale area urbana di Colonia. Il culto nei suoi confronti è nato spontaneamente. La Chiesa cattolica lo ricorda tra i santi perchè «ha illuminato il clero e il popolo praticando le virtù che predicava».
Nel Martirologio si celebrano:
SS. Ilario e Taziano
Ad Aquileia, nelle terre dei Veneti, ricordo dei SS. martiri Ilario, vescovo, e Taziano.
S. Papas
A Seleucia in Persia, ricordo di S. Papas, che, originario della Licaonia, subì dopo molte torture il martirio per la fede di Cristo.
S. Giuliano
Ad Anazarbo in Cilicia, ricordo di S. Giuliano, martire, che, sotto il governatore Marciano, dopo essere stato a lungo seviziato, fu infine gettato in mare rinchiuso in un sacco assieme ad alcuni serpenti.
S. Giovanni de Brébeuf
Nella regione dell’Urone in Canada, passione di S. Giovanni de Brébeuf, presbitero della Società di Gesù, che, mandato dalla Francia in missione presso gli indiani Uroni, dopo aver sopportato in quella terra numerose traversie, vi diede la vita per Cristo, assassinato dopo orribili torture dai pagani. La memoria della sua passione (e di quella dei suoi compagni) si celebra il 19 Ottobre.