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ANGELUS 4.0

5 MAGGIO

Il Santo  del Giorno
 

sant' ilario di Arles
 
MAGGIO V

Ilario di Arles ( 401- Arles, 5 maggio 449) fu monaco presso l’Abbazia di Lerino e agiografo di Sant’Onorato di Arles al quale successe come vescovo. Le reliquie sono custodite nella Chiesa di san Genesio ad Arles.
Ilario apparteneva ad una ricca famiglia di origine greca, probabilmente la stessa origine del suo predecessore e parente Sant’Onorato di Arles. Studiò eloquenza e belle lettere e dopo gli studi occupò un'importante posizione nell'amministrazione imperiale. Dopo aver raggiunto Onorato al monastero di Lérins respinse tutto ciò che fino a quel momento lo aveva attratto, distribuì tutti i suoi beni e, attirato irresistibilmente dall'amor di Dio, si impegnò con tutte le sue forze a recuperare il tempo perduto in attività futili ed a progredire verso la perfezione monastica sotto la guida di Onorato.
In quel periodo Eucherio, futuro vescovo di Lione, gli affidò l'educazione dei suoi due figli Salon e Véran. Nel 428 accompagnò ad Arles Onorato, divenutone vescovo ed l'assistette per qualche tempo nei suoi incarichi pastorali, ma l'amore per la solitudine di Lerino prese il sopravvento ed egli ritornò alla vita monastica. Tuttavia accettò l'invito di Onorato ad assisterlo nei suoi ultimi momenti. Dopo la morte del vescovo, avvenuta il 16 gennaio 430, Ilario ne tenne l'elogio funebre, dipingendone la vita monastica. Nella sua Vita si ritrovano i temi tradizionali e la vita monastica è definita come un servizio a Dio.
Egli non si attardò oltre, riprendendo la via del monastero per timore di essere eletto come successore di Onorato. Fu fermato per ordine del governatore Catus e riportato a viva forza nella città, ove clero e popolo procedettero con grande entusiasmo alla sua elezione a vescovo. Fu così eletto, suo malgrado, all'età di 29 anni. Arles era allora una metropoli la cui giurisdizione inglobava più di venticinque vescovati di Provenza. Per tutta la durata del suo ministero episcopale, Ilario lottò contro le eresie, soprattutto contro il pelagianesimo, in collaborazione con l'amico San Germano d’Auxerre. Egli presiedette numerosi Concili, ristabilì la disciplina ecclesiastica, fondò chiese e monasteri che seguissero le tradizioni di Lerino, tra i quali uno sull'Isola di la Cappe, situata sul Rodano a valle di Arles. Nel 434 consacrò Massimo di Riez quale vescovo di Riez. In quanto metropolita di Provenza egli presiedette i concili di Riez  di Orange, Vaison e di Arles.
Il concilio di Riez riprese gran parte delle disposizioni del Concilio di Torino (397 o 418) e tentò di rimediare nello stesso modo ai disordini del vescovado di Embrun. Il suo attivismo lo spinse talvolta a prendere decisioni che urtavano di volta in volta o i suoi colleghi vescovi o la Santa Sede. Ad esempio egli sostituì un vescovo ammalato, il che pose problemi al momento in cui questo guarì. Papa Leone I rimproverò ugualmente il suo ardore missionario che non teneva conto né delle regole della buona amministrazione, né degli ambienti del territorio e che lo spinse talvolta ad adottare le maniere forti.
Ilario è probabilmente l'iniziatore della nuova cattedrale di Arles, dedicata a Santo Stefano che divenne successivamente cattedrale di Saint-Trophime, destinata a rimpiazzare quella antica. In quell'occasione la Chiesa di Arles, certamente in accordo con il potere civile, non esitò a demolire i monumenti romani utilizzandoli come cave per pietre da costruzione. Così ad esempio successe per il teatro antico, a causa sia della sua vicinanza al sito prescelto per la nuova cattedrale che dell'ostilità dei cristiani verso gli spettacoli teatrali.
Ilario si ammalò all'età di quarantotto anni e, dopo aver designato il suo successore, rimise l'anima a Dio il 5 maggio 449. Il corpo di Ilario fu interrato nella chiesa di San Genesio, dov'era stato inumato sant’Onorato ed il suo sarcofago si è conservato nel tempo. 


 

Nel Martirologio si celebrano :

S. Gioviniano
Ad Auxerre, in Francia, ricordo di S. Gioviniano, lettore e martire.

S. Eutimio
Ad Alessandria d’Egitto, ricordo di S. Eutimio, diacono e martire.

S. Angelo
A Licata in Sicilia, ricordo di S. Angelo, presbitero dell’Ordine dei Carmelitani e martire.

 

  I SANTI DEL GIORNO

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