Puntate
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Libri in archivio - Ed. 2013/2014
Armi acciaio e malattie - Il mondo fino a ieri
Jared Diamond
Il nostro corpo è adatto a vivere in un mondo tecnologico di telefonini, grassi idrogenati, viaggi in aereo e schermi al plasma? Può lo studio della biologia aiutarci a migliorare il corso della storia? Jared Diamond, biologo, fisico e antropologo statunitense, ne discute venerdì con Concita De Gregorio partendo dal suo ultimo saggio «Il mondo fino a ieri. Che cosa possiamo imparare dalle società tradizionali?» (Einaudi) e dal suo celebre «Armi, acciaio e Malattie» (1997) ripubblicato sempre da Einaudi. In quest’opera, vincitrice del Premio Pulitzer, Diamond ripercorreva le rivoluzioni tecnologiche, i fattori ambientali, i fenomeni culturali che hanno portato nei secoli alla dominazione dell’occidente sul resto del mondo e spiegava come, attraverso l’osservazione dell’ambiente e lo studio della biologia, fosse possibile conoscere i meccanismi della storia e prevederne gli sviluppi. Nell’ultimo lavoro affronta invece il tema dei diversi modelli di organizzazione sociale, per suggerire che alcune pratiche abbandonate potrebbero in realtà condurci a uno stile di vita più sano e a un mondo più giusto: «Quando scopriamo che cosa significa vivere in modo tradizionale scopriamo anche aspetti di cui siamo felici di esserci liberati, e questo ci aiuta ad apprezzare meglio le società moderne; di fronte ad altri aspetti proviamo invece un senso di invidia e di perdita tout court, o magari ci chiediamo se non sarebbe il caso di riadattarli e riadottarli anche noi in maniera selettiva. Di sicuro invidiamo per esempio l'assenza di malattie non contagiose legate allo stile di vita occidentale, mentre possiamo desiderare di reintegrare solo alcuni aspetti dei metodi di risoluzione pacifica dei conflitti, di educazione dei figli, di trattamento degli anziani, di vigilanza nei confronti dei pericoli e del multilinguismo. Con questo libro mi auguro quindi di riuscire almeno a comunicare ai miei lettori il fascino che provo davanti alle tante e variegate forme di organizzazione della vita escogitate da altri popoli del mondo. Al di là di questo fascino, ciascuno sarà libero di provare a capire se qualcosa di ciò che così bene funziona per loro non potrebbe forse funzionare altrettanto bene per lui e per noi tutti come società».