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ANGELUS 4.0

20 SETTEMBRE

Il Santo  del Giorno
 

sant' eustachio
SETTEMBRE XX
 

Sant' Eustachio (Roma, I secolo- Roma, II secolo) è stato un martire romano durante le persecuzioni di Adriano. Patrono dei guardiacaccia.

Secondo la Leggenda Aurea un giorno Placido stava inseguendo un cervo mentre andava a caccia, ma quando questo si fermò di fronte ad un burrone, si volse a lui mostrando tra le corna una croce luminosa sormontata dalla figura di Gesù che gli diceva: «Placido, perché mi perseguiti? Io sono Gesù che tu onori senza sapere». Dopo essersi ripreso dallo spavento, Placido rientrò a casa e narrò tutto alla moglie, la quale gli riferì di aver avuto anche lei una visione nella quale uno sconosciuto le preannunciava che l'indomani ella si sarebbe recata da lui con il marito. Placido, la moglie e i due figli si recarono l'indomani dal vescovo, si convertirono e si fecero battezzare.

Placido ricevette il nome di Eustachio (dal greco Eustáchios, cioè "che dà buone spighe"), la moglie quello di Teopista (dai termini greci théos e pístos, cioè "credente in Dio"), ed i figli, uno Teopisto e l'altro Agapio (dal greco Agápios, cioè "colui che vive di carità").

Per ricordare il luogo dell'apparizione di Gesù a sant'Eustachio fu eretta una cappella, sulla sommità della rupe. Nel IV secolo l'imperatore Costantino inviò alla Mentorella, allora territorio del comune di Poli, il papa San Silvestro I a consacrare la chiesa in onore del santo martire.

La Leggenda Aurea narra che Eustachio, lasciato l'esercito romano, sia stato poi perseguitato dalla sorte, come Giobbe, perdendo prima tutti gli averi, poi la moglie ed infine i figli. Ma, come Giobbe, non abbia mai insultato la provvidenza e, pertanto, dopo numerosi anni di separazione la famiglia si sia miracolosamente riunita. Richiamato sotto le armi come generale dall'imperatore Traiano, riprese servizio e si comportò con valore combattendo contro i barbari. Invitato a Roma per ricevere gli onori, si seppe che era cristiano e l'imperatore Adriano lo fece arrestare e condannare a morte insieme alla moglie e ai figli. Fu con loro torturato.

Dopo essersi misteriosamente salvati dalla fiere del Colosseo, morirono infine, tutti martiri, arroventati dentro un bue di bronzo.

In ricordo del Santo, a Roma esiste un rione a lui dedicato situato alle spalle del Pantheon, sviluppatosi intorno a una delle chiese più antiche della città.

Nel Martirologio si celebrano:
 

 

SS. Andrea Kim Tae-gon, Paolo Chong Ha-sang e compagni
Memoria dei SS. Andrea Kim Tae-gon, presbitero, Paolo Chong Ha-sang e compagni, martiri in Corea. In questo giorno si celebra la memoria dei centotré martiri che testimoniarono in Corea la fede cristiana, introdottavi dapprima da alcuni laici devoti, e quindi nutrita e irrobustita dalla predicazione dei missionari e dalla celebrazione dei sacramenti. Tutti questi atleti di Cristo, tra i quali tre vescovi, otto presbiteri, e i rimanenti laici, sposati e non sposati, giovani e fanciulli, colpiti dal supplizio, consacrarono col loro prezioso sangue le radici della Chiesa in terra coreana.

S. Dorimedonte
A Synnada in Frigia, ricordo di S. Dorimedonte, martire.

SS. Ipazio, Asiano e Andrea
A Costantinopoli, ricordo dei SS. martiri Ipazio e Asiano, vescovi, e Andrea, presbitero, che, per aver praticato la devozione per le sacre Icone, sotto l'imperatore Leone Isaurico, furono gettati in pasto ai cani dopo aver subito diverse e spaventose torture.

S. Giovanni Carlo Cornay
Nella fortezza di Son-Tay nel Tonchino, ricordo di S. Giovanni Carlo Cornay, presbitero della Società Parigina per le Missioni Straniere e martire, che, per la sua fede cristiana, venne fatto a pezzi e quindi decapitato, dopo aver subito numerose torture, su ordine dell'imperatore Minh Mang.

SS. Lorenzo Han I-hyong e compagni
A Seul in Corea, ricordo dei SS. Lorenzo Han I-hyong, catechista, e sei compagni, martiri, che subirono il martirio per Cristo, strangolati in diverse prigioni. La loro memoria si celebra oggi assieme a quella degli altri martiri di questa terra.


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