Andrea Mantegna
Mantegna (Isola di Carturo, 1431 - Mantova, 1506) fu un pittore e incisore italiano. Si formò nella bottega padovana dello Squarcione, dove venne a contatto con alcuni importanti pittori toscani di passaggio, tra cui Paolo Uccello e Donatello, che gli insegnarono ad applicare la prospettiva. Mantegna si distinse infatti per la perfetta impaginazione dello spazio, il gusto per il disegno ben delineato e per la forma monumentale delle figure. La sensibilità verso il mondo classico divenne una delle componenti fondamentali del suo linguaggio artistico.
Mantegna fu uno dei più grandi rappresentanti europei dell’Umanesimo, paragonato in questo addirittura a Leonardo. Si distingue per i paesaggi, le allegorie, gli scorci in prospettiva, la forte drammaticità delle scene religiose e anche per la decorazione di porte e finestre ispirate alla romanità classica.
Il suo capolavoro è senza dubbio la Camera degli sposi, un ritratto della corte dei Gonzaga, affrescato sulle pareti di una stanza del Palazzo Ducale di Mantova. E’ considerata una monumentale testimonianza della pittura civile del Rinascimento, la fotografia di una vera corte del ‘500, dove gli attori, contornati da una complessa scenografia fatta di colonne, drappeggi ed elementi architettonici, si mettono in posa, come se si trovassero di fronte all’obiettivo di una macchina fotografica. Si può qui notare la maestria del Mantegna nel ritrarre i volti di personaggi dell’epoca o di grandi figure del passato. Sul viso di uomini e donne riesce sempre a cogliere l’atteggiamento essenziale, l’anima della persona affiora nello sguardo, nelle rughe, nella capigliatura, in un audace realismo che sconcertò gli stessi Gonzaga. L’invenzione più celebre di questi affreschi è il grande oculo dipinto sul soffitto, che crea un’illusione ottica, come se lo spazio fosse sfondato e si intravedesse davvero il cielo.