Mattatoio n.5 o la crociata dei bambini kurt vonnegut
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Kurt VonnegutEditore:
FeltrinelliIn Italia lo scrittore Kurt Vonnegut, scomparso nell’aprile del 2007 a ottantacinque anni, è relativamente conosciuto. Del resto la sua popolarità è legata al periodo a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, quando per un insieme di ragioni divenne l’idolo della contestazione giovanile. Ateo, pacifista e dimostrante contra la guerra in Vietnam, Vonnegut (malgrado lui!) fu appunto interpretato come un profeta dagli studenti universitari. In particolare quando uscì questo testo, considerato il suo capolavoro, erano trascorsi vent’anni dal suo debutto; eppure la critica non l’aveva ancora preso sul serio, considerandolo una figura minore perché proveniente dal mondo delle riviste di costume come “Cosmopolitan”. Ma il suo umorismo nero, gonfio di una vena fantascientifica, celebrò in queste pagine ispirate un autentico quanto spietato trionfo. In bilico tra passato, presente e futuro, tanto che una parte della stampa lo catalogò come improbabile autore di fantascienza, il libro traeva spunto dallo storico bombardamento di Dresda – effettuato dagli alleati durante la Seconda guerra mondiale e al quale Vonnegut, fatta prigioniero dai tedeschi, aveva assistito – e combinava questo elemento tragico con un’immaginaria escursione fantascientifica sul pianeta Tralfamadore. Fu allora che cominciarono a leggere con attenzione i suoi libri, quelli vecchi e quelli nuovi; collocandolo nella strada maestra della letteratura anglosassone e paragonandolo a Swift, Shaw, Orwell e persino a Voltaire. Lui non cambiò di una virgola il suo comportamento. Riguardo la vita privata amava dire che solo una moglie sarebbe andata a letto con uno come lui.
A cura di Vittorio Castelnuovo