Davide Dotti
Biografia
Storico e critico d'arte, si occupa prevalentemente di pittura barocca italiana e dei temi del paesaggismo, del vedutismo e della natura morta tra ‘600 e ‘700. Consegue con lode sia la laurea triennale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia che quella specialistica presso la sede di Milano della stessa Università, discutendo la tesi “La natura morta in Italia nel XVII e nel XVIII secolo. Precisazioni e nuovi contributi”. In seguito, si perfeziona presso la Fondazione Roberto Longhi di Firenze sotto la guida della professoressa Mina Gregori presentando lo studio su “Il maestro dei vasi istoriati. Un nuovo protagonista della natura morta barocca romana”. Ha curato la sua prima mostra dedicata alla pittura antica (Da Magnasco a Francesco Guardi. Paesaggi, vedute e capricci del ‘600 e ‘700 lombardo e veneto) all’età di vent’anni venendo nominato “Il più giovane critico d’arte d’Italia”, ricevendo i complimenti scritti del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e dell’allora Ministro per i Beni Culturali, Francesco Rutelli. Ha al suo attivo la curatela di oltre dodici mostre in Italia e all'estero, e la pubblicazioni di saggi e articoli sulle principali riviste specialistiche di storia dell’arte. Nell'anno 2013 è stato protagonista sulle pagine dei principali quotidiani nazionali della smentita dell’attribuzione al Caravaggio dei 100 fogli appartenenti al “Fondo Peterzano” del Castello Sforzesco di Milano. A tal proposito, per “Il Sole 24 Ore” ha curato in esclusiva per otto settimane la rubrica “Altro che Caravaggio!”, i cui articoli sono stati ripresi dai massimi specialisti del Merisi a livello internazionale.
Nel 2013 ha curato la mostra “Da Caravaggio a Canaletto. Due secoli di capolavori italiani” che si è tenuta presso il Museo di Belle Arti di Budapest, dove ha raggruppato dieci capolavori del Merisi; nel 2014, in Palazzo Martinengo a Brescia, “Moretto, Savoldo, Romanino, Ceruti. 100 capolavori dalle collezioni private bresciane” che ha ottenuto un vasto successo di critica e di pubblico. Sempre in Palazzo Martinengo, fino al 14 giugno 2015, è in corso la mostra da lui curata “Il cibo nell'Arte dal Seicento a Warhol”, la prima mostra direttamente patrocinata da EXPO ad aprire in Italia lo scorso 24 gennaio.