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11 GENNAIO
san leucio di alessandria
![](http://www.rai.it/dl/img/2017/01/11/1484122827584_San%20Leucio.jpg)
Gennaio XI
Leucio di Alessandria (Alessandria d’Egitto, IV sec. D.C.– Brindisi 11 gennaio, V sec. d.C ) è stato il primo vescovo di Brindisi ed è venerato come santo dalle chiese cattolica e ortodossa. Secondo una tradizione morì martire, secondo un'altra di polmonite o di malaria. Seguita la sua morte sarebbe stato sepolto nel cuore della necropoli pagana di Brindisi, attuale quartiere Cappuccini. Una reliquia è conservata a San Salvatore Telesino nella provincia di Benevento.
Leucio sarebbe nato in Alessandria d'Egitto da Eudecius ed Euphrodisia che gli avrebbero dato il nome di Eupressius (o Eupreskios). La prima formazione di Leucio avvenne in una comunità monacale egiziana. Una visione celeste, ricorrendo la festa dell'Assunzione della Vergine, lo indusse a mutare nome in Leucius (dal greco: bianco, puro). Secondo la leggenda, una visione profetizzò che sarebbe divenuto vescovo e avrebbe portato avanti la missione di diffondere il Vangelo e sconfiggere l'idolatria.
Sempre una visione, già ordinato vescovo, lo avrebbe spinto verso Brindisi per il suo apostolato missionario; voleva restituire la città all'ortodossia liberandola da errate interpretazioni cristologiche. Salpato da Alessandria, si fermò ad Adrianopoli, quindi ad Otranto per giungere infine, grazie ad una nave dalmata, a Brindisi. Leucio, monaco, probabilmente vicino alle esperienze di Sant'Ermete ed Efrem, difensore dell'ortodossia, potrebbe essere giunto nel Salento più tardi, forse ai primi del V secolo, come profugo o visitatore dei confratelli.
Negli scritti che narrano le vicende del santo: Egitto e Alessandria appaiono in preda al caos. Le forze del bene e del male si fronteggiano ovunque e Leucio deve offrire continue conferme a un popolo che segue facilmente le vie dell'errore. Conferme che era costretto ad offrire anche alla popolazione di Brindisi dove si rese presto conto dell'esistenza di un forte partito pagano, capeggiato da Antioco, che aveva come essenziali riferimenti cultuali il Sole e la Luna.
Fu Antioco a chiedere e ottenere, per la conversione, un segno ossia la pioggia che non cadeva da due anni. Si tratta di un topos ricorrente; la conversione è, in molte vite di santi, legata al prodigio. Leucio, che sino a quel momento aveva predicato poco fuori la porta occidentale della città, presso l'anfiteatro, poté promuovere l'edificazione in media civitate di una chiesa dedicata alla Vergine e a San Giovanni Battista.
Leucio avrebbe operato in una Brindisi in cui il cristianesimo non era largamente condiviso, viceversa, appaiono ancora culti astrali, riferibili al Sole e alla Luna; più precisamente, si può pensare al culto del dio Mitra, il Sol Invictus, i cui misteri, celebrati in ipogei, prevedevano una complessa iniziazione che si articolava in sette gradi. Commistioni, somiglianze e analogie fra cristianesimo e mitraismo, anche sul piano cultuale, furono per tempo rilevate da Giustino, ed avrebbero aver reso maggior efficacia all'azione evangelizzatrice di Leucio. Dette una strutturazione alla Chiesa locale fondando la sede episcopale a Brindisi, ed a lui si attribuisce la prima massiva evangelizzazione del Salento.
La vita di San Leucio d'Alessandria è contrassegnata dai miracoli: il primo di essi è la guarigione di Melanzia, una nobile donna alessandrina affetta da idropisia.
Si narrano storie di esorcismo, in particolare la vicenda di un etiope da poco convertitosi alla fede cristiana. Il demonio si impossesso del suo corpo e tentò in tutti i modi di strapparlo dalla luce divina fino ad indurlo a comportamenti nefandi e miserevoli. San Leucio si adoperò per liberare l'etiope dal maligno. Si narra anche della sua lotta contro un drago che vinse grazie alle preghiere e alla spada dell’arcangelo Michele.
Sarebbe morto l'11 gennaio sotto l'imperatore Teodosio II (408-450)
Nel Martirologio si celebrano:
S. Salvio d'Africa; S. Tipasio; S. Pietro Apselamo.